Throaat – Reflections in Darkness

Reflections in Darkness si rivela una sorta di bignamino del metal estremo, redatto con buona cura e indubbia competenza tanto da lasciare solo impressioni positive, per quanto su tratti di un’opera che ben difficilmente verrà ricordata bei secoli dei secoli .

Reflections in Darkness è l’esordio su lunga distanza dei Throaat, band statunitense attiva da qualche anno e messasi in mostra fino ad oggi tramite una manciata di ep e split album.

I nostri rappresentano alla perfezione ciò che si intende per suonare metal senza fronzoli: partendo da una base black il sound si arricchisce di volta in volta di elementi thrash, sfumature death e rallentamenti di stampo doom
Insomma, Reflections in Darkness si rivela una sorta di bignamino del metal estremo, redatto con buona cura e indubbia competenza tanto da lasciare solo impressioni positive, per quanto su tratti di un’opera che ben difficilmente verrà ricordata bei secoli dei secoli .
Fa sempre piacere comunque trovare band che, senza troppi proclami né pretese, offrono lavori convincenti e comunque non banali o monocordi, visto che i ritmi cambiano sovente anche all’interno dei singoli brani restando sempre ben incatenati alle pulsioni più oscure e corrosive del metal.
Essendo New York la residenza ufficiale del duo, qualche venatura proveniente da Carnivore/ primi Type 0 Negative talvolta affiora ma, effettivamente le band storiche che concorrono a formare lo stile dei Throaat sono tali e tante che, alla fine, è difficile individuarne una prevalente; questo è un bene perché depone a favore della capacità della band di rielaborare la materia con notevole proprietà riuscendo a renderla in più di un passaggio piuttosto accattivante.
Detto ciò, il meglio i Throaat lo offrono quando decidono di viaggiare al massimo della velocità consentita, quindi Burning the Ice, The Light, Tormentia e Impaler’s Night lasciano un discreto segno, scuotendo il giusto anche l’ascoltatore più distratto e lasciando in fin dei conti un’impressione piuttosto positiva.

Tracklist:
1. Burning the Ice
2. The Light
3. The Crypt
4. Radiation
5. Alive Inside of the Pentagram
6. The Bells of Newcastle upon Tyne
7. Tormentia
8. Tormentia II
9. Impaler’s Night

Line-up:
Impurifier Vilethroaat – Drums, Keyboards, Vocals
Revelation of Doom – Guitars

THROAAT – Facebook

Tony Tears – Demons Crawl At Your Side

Un lungo monologo dell’orrore integrato da camei presi da opere cinematografiche e che, come da tradizione nella musica proposta da Tony Tears, alterna dark metal, elettronica e parti progressive dettate da tasti d’avorio che creano sfumature di inquietante musica dannata.

Torna il polistrumentista genovese Tony Tears con una nuova opera che segue di circa tre anni il precedente Follow The Signs Of The Time.

Demons Crawl At Your Side è un altra sinfonia dell’orrore targata Tony Tears, un musicista che ha contribuito in modo importante al metal/rock underground dalle tinte dark progressive con le tante collaborazioni illustri e le sue partecipazioni a progetti e tributi.
Aiutato dalla stessa formazione che lavorò sull’album precedente, e quindi composta da Regen Graves (batteria, basso – Abysmal Grief), David Krieg (voce – Soul of Enoch) e Sandra Silver (voce – ex Paul Chain), Tony Tears ci fa dono di un altra colonna sonora per i nostri incubi, tra possessioni e profondo terrore in un’atmosfera penetrante come la nebbia demoniaca che entra in noi e diabolicamente ci possiede.
Demons Crawl At Your Side è un lungo monologo dell’orrore, integrato da camei presi da opere cinematografiche e che, come da tradizione nella musica proposta da Tony Tears, alterna dark metal, elettronica e parti progressive dettate da tasti d’avorio che creano sfumature di inquietante musica dannata.
Tony Tears è un sacerdote diabolico che racconta il mondo dell’orrore attraverso una musica totale, legata da un filo invisibile alla cultura musicale e cinematografica del genere sviluppatasi in Italia negli anni settanta e ottanta (ottenendo poi uno status di culto anche a livello internazionale) che ha influenzato inevitabilmente generazioni di sceneggiatori, scrittori e musicisti.
Goblin, Death SS, The Black, Paul Chain, Black Hole sono gli artisti che più si avvicinano concettualmente all’esperienza sonora di Tony Tears che, ricordo, ormai da quasi trent’anni è dedito alla creazione di musica influenzata dalle proprie visioni spirituali, quindi profondamente personali ed uniche.
L’album viene licenziato dalla storica label Minotauro Records, in formato cd, ed in vinile dalla Blood Rock Records, un’opera che non può mancare nella discografia degli amanti del rock nero come la pece.

Tracklist
01. Psychic Exorcism
02. In Lilith’s Day
03. The Beast Inside The Beast
04. Fury Of Baphomet
05. Predication
06. Archangel Warrior
07. The Thin Shroud Of Moloch
08. Demon Always Stands At The Darkness Of Fear
09. Eternal Conflict

Line-up
Regen Graves – Drums
David Krieg – Vocals
Tony Tears – Guitars, Keyboards
Sandra Silver – Vocals

TONY TEARS – Facebook

Infection Code – Dissenso

Ogni minuto di questo disco è stato composto, lavorato e pensato per cancellare la forza della matrice che governa le nostre vite

Arriva un nuovo capitolo della vitale lotta del rumore nelle nostre vite, tornano gli Infection Code.

Il gruppo piemontese sforna il nuovo disco di una lunga carriera, ed è il suo episodio migliore, una gemma oscura che sanguina e mette molto in chiaro la nostra situazione, per chi non la volesse ancora vedere per quella che è. Portando avanti la politica, perché la loro musica  è un atto politico cominciato con il precedente La Dittatura del Rumore, gli Infection Code con Dissenso tentano di rompere la sacca di liquido amniotico ed amnesiaco che circonda le nostre vite. I testi del cantante Gabriele Oltracqua sono incisivi, scritti con il rasoio di Occam e rendono benissimo il riverbero fastidioso della distopia nella quale viviamo. La musica raggiunge il punto più alto della loro carriera, andando a toccare molti aspetti che nell’altro disco erano in nuce e che qui si esplicano completamente. Non ci sono generi ma una complessa commistione di elementi che combaciano perfettamente, tra metal, elettronica, un industrial di lotta e tanto altro. Il riferimento forse più vicino potrebbero essere i Killing Joke, anche per quanto riguarda la parte concettuale, ma invece è tutto Infection Code. Forte rimane la radice hardcore punk del loro suono, poiché questa è un’evoluzione della lotta, e soprattutto nei testi troviamo un iperrealismo molto accentuato, tra citazioni di Aldo Moro e molto altro. Dissenso è un disco che parla di tante cose, ma fondamentalmente è una richiesta di aprire gli occhi, di buttarsi nel rumore per potersi pulire dalla merda che abbiamo attorno e dentro di noi. Ogni minuto di questo disco è stato composto, lavorato e pensato per cancellare la forza della matrice che governa le nostre vite. I musicisti che compongo gli Infection Code possiedono una grande tecnica, ma soprattutto funzionano molto bene quando sono assieme, come se fossero quattro inneschi per l’incendio perfetto, quello che non si può spegnere. Come non si può silenziare il rumore, solo noi possiamo non volerlo sentire. Splendida, come al solito, e molto calzante la copertina ed il retro copertina ad opera di Marco Castagnetto.

Tracklist
01. Santa Mattanza
02.Costretti a Sanguinare
03. Macerie
04. Dssn
05. In Assoluto Silenzio
06. Ad Nauseam
07. Strategie
08. Sentenza

Line-up
Enrico – Bass & Keyboards
Gabriele – Voices
Riki – Drums
Paolo – Guitars

INFECTION CODE – Facebook

Legion Of Wolves – Bringers Of The Dark Sleep

Esordio sulla lunga distanza per i Legions Of Wolves che, con Bringers Of The dark Sleep, confezionano un lavoro rivolto agli amanti del death metal old school di scuola europea.

Nati dalle ceneri degli Abaddon Incarnate nel 2009, arrivano all’esordio sulla lunga distanza i deathsters irlandesi Legion Of Wolves, fino ad ora sul mercato underground con solo due demo.

La Metal Scrap si è presa cura di questo massiccio esempio di death old school dal titolo Bringers of the Dark Sleep, un monolite pesantissimo di metal estremo oscuro e guerresco, in linea con il genere suonato in Europa nella prima metà degli anni novanta.
Pregno di mid tempo dall’incedere epico e distruttivo, l’album ha il pregio di seguire le linee tracciate a suo tempo da Bolt Thrower ed Asphyx, mentre il difetto maggiore è una staticità di fondo che non permette all’opera di decollare come promesso dalle prime battute.
Infatti, dopo le prime tre devastanti tracce (la title track, You Shall Know e Grond), la band non va oltre il compitino, perfetto per rompersi la testa in headbanging dettati dal clima battagliero che avvolge il lavoro ma nulla più.
Buona la produzione, assolutamente sul pezzo per attitudine ed impatto la band, ma ancora da migliorare il songwriting, così che Bringers Of The Dark Sleep risulta un album da consigliare con le dovute precauzioni solo ai fans del death metal old school di scuola europea.

Tracklist
1.Bringers of the Dark Sleep
2.You Shall Know
3.Grond (Hammer of the Underworld)
4.Brothers of Fury and Iron
5.Plague of the Immortal
6.Forged in Fire and Combat
7.Summoning the Elite
8.Sorrow Made Madness
9.Obsidian
10.Heavy Mass of Murder

Line-up
Hans – Bass
Jason Connolly – Drums
Arkadiusz Kupiszowski – Guitars
Annatar – Guitars
Chris – Vocals

LEGION OF WOLVES – Facebook

Sâmbăta Morților – Sâmbăta Morților II

Complessivamente l’opera non è male e mette in mostra una buon dinamismo compositivo volto a ricercare sonorità che coniughino melodie ed asprezze con buona fluidità, ma per ora quello che manca è proprio un indirizzo più preciso.

Sâmbăta Morților è il nome di questa one man band di Ploiesti, città che non è nota per produrre un numero considerevole di band metal, pur essendo la scena rumena piuttosto fiorente in tal senso negli ultimi tempi.

Il monicker prende spunto dall’omonima ricorrenza della religione cristiano ortodossa che, in qualche modo, è l’equivalente del 2 novembre cattolico (Sâmbăta Morților significa infatti “il sabato dei morti”).
Nonostante questa lugubre premessa il sound del progetto creato da Mihai Iorgu non è poi così catacombale, piazzandosi a metà strada tra death e black con pulsioni sinfonico progressive: Sâmbăta Morților II è il secondo ep uscito alla fine dello scorso anno nel quale, per l’occasione, sono stati inseriti come bonus track i tre brani che facevano parte dell’omonimo ep di esordio.
Complessivamente l’opera non è male e mette in mostra una buon dinamismo compositivo volto a ricercare sonorità che coniughino melodie ed asprezze con buona fluidità, ma per ora quello che manca è proprio un indirizzo più preciso, anche se il buon Mihai sembrerebbe essere sulla giusta strada visto che i brani nuovi appaiono leggermente superiori rispetto a quelli più datati, con l’attenzione da puntare sull’ottima Endless Seeking, dai ritmi intensi e coinvolgenti ben condotti da chitarra e tastiere.
Bello anche lo strumentale Mortal Thoughts, che suggerirebbe forse una maggiore propensione in futuro per il lato atmosferico del black death, anche perché, almeno per ora, quella dei Sâmbăta Morților sembra essere un’idea stilistica ancora in divenire e della quale sarà possibile ottenere qualche coordinata più precisa allorché verrà pubblicato il primo full length attualmente in lavorazione.

Tracklist:
1. Pendulum of Madnes
2. Lost” –
3. Endless Seeking
4. Mortal Thoughts
5. Demon of Depression
6. Apocryphal Reality
7. Immortal Thoughts

Line-up:
Mihai Iorgu – composer, lyricist, vocals, bass, guitars, programming
Ionuț Nedelcu – guitars (recording session)
Marcel Coman – guitars (recording session)

Sâmbăta Morților – Facebook

PERFECT BEINGS

Il video di “Vibrational – Mysteries, Not Answers”, dall’album “Vier” (InsideOutMusic).

Il video di “Vibrational – Mysteries, Not Answers”, dall’album “Vier” (InsideOutMusic).

I PERFECT BEINGS, progressive rock band di Los Angeles, sono orgogliosi di presentare il video del secondo singolo “Vibrational – Mysteries, Not Answers”. Il brano è tratto dall’album “Vier”, in uscita su InsideOutMusic il 19 gennaio 2018.

Tracklist di “Vier”:
Guedra – 18:23
1. A New Pyramid
2. The Blue Lake of Understanding
3. Patience
4. Enter the Center

The Golden Arc – 16:47
5. The Persimmon Tree
6. Turn the World Off
7. America
8. For a Pound of Flesh

Vibrational – 18:17
9. The System and Beyond
10. Mysteries, Not Answers
11. Altars of the Gods
12. Everywhere at Once
13. Insomnia

Anunnaki – 18:42
14. Lord Wind
15. Patterns of Light
16. A Compromise
17. Hissing the Wave of the Dragon
18. Everything’s Falling Apart

“This is a song of hope from the darkest, emptiest place,” says vocalist Ryan Hurtgen.” Keyboardist Jesse Nason adds,” The video is a portrait of a character who follows his imagination to wherever it may lead.”

The album will be released on CD Digipak, Gatefold 2LP(+CD), and Digital Download.
Pre-order Vier here: https://PerfectBeings.lnk.to/Vier

The group also released a video for first single
“Anunnaki – Patterns of Light” last month, which can be seen here:
https://youtu.be/IgRYwPnHyfY

You can find the full track-listing for the album, which is split into 4 distinct compositions, below:

Listen to a snippet of “A New Pyramid,” the first part of ‘Vier’ opening track “Guedra”: https://youtu.be/JeNy_nWkuZU

About the band:
Singer Ryan Hurtgen originally met Johannes Luley as a client in Luley’s Los Angeles-based recording studio, My Sonic Temple. Luley, who was instantly impressed with his personality, song-crafting skills, and voice, asked Hurtgen to join him on a new project. This new group was going to continue the path Luley’s former band Moth Vellum had set out on. The two became fast friends and soon put together a full band which would also include founding member Jesse Nason on keyboards. After releasing Perfect Beings (2014) and II (2015) to critical acclaim, a few personnel changes occurred that left the band without a rhythm section. The guys decided they wouldn’t be deterred, even by such a major setback. Instead, they hired Minneapolis transplant Ben Levin to play the drums on their next album, with Luley taking over the bass spot in addition to playing guitars. The result is the exhilarating double album, Vier. As the group got closer to completing the record, they approached InsideOut, whose label chief Thomas Waber had shown interest a couple of years earlier. The parties agreed to join forces and release the record in early 2018. Levin dropped out and progressive rock drumming phenom Sean Reinert joined the band to add even more life force to an already powerful and highly skilled group, which also includes Jason Lobell on bass. The band can be seen in its current lineup at RoSfest 2018, early May in Gettysburg, PA.

Perfect Beings are:
Ryan Hurtgen – vocals; piano
Johannes Luley – guitars; bass
Jesse Nason – keyboards
Sean Reinert – drums; percussion

Perfect Beings online:
perfectbeingsband.com
https://www.facebook.com/perfectbeingsband/
https://twitter.com/perfect_beings?lang=en
https://www.youtube.com/channel/UC7fJNN670oDFsmbLzd0HLCw

INSIDEOUT MUSIC online:
www.insideoutmusic.com
www.youtube.com/InsideOutMusicTV
www.facebook.com/InsideOutMusic
www.twitter.com/InsideOutUSA
www.insideoutmusicshop.com

OPHE

Il video di “XVIIII”, dall’album “Litteras Ad Tristia Maestrum Solitude” (My Kingdom Music).

Il video di “XVIIII”, dall’album “Litteras Ad Tristia Maestrum Solitude” (My Kingdom Music).

Avantgardish Black Metal new sensation OPHE premiere the first song “XVIIII” from their debut album “Litteras Ad Tristia Maestrum Solitude”. The band has released an official video for the song edited by Adhiira Art.

OPHE debut album “Litteras Ad Tristia Maestrum Solitude” will be available via My Kingdom Music on February 16th and it has been already welcomed as an avantgardish and experimental masterpiece of Black Metal fixing new limits to Extreme Metal.
Avantgarde music and dark atmospheres created by Bargnatt XIX, also guitar and voice in OMRÅDE, with the saxophone schizophreniac contribution of Val Dorr are the keywords of a music that will be the right satisfaction to addicts to sonorities and moods of DHG/Dødheimsgard, Fleurety, Blut Aus Nord, Manes, Manii, Anorexia Nervosa and Aevangelist.

Give a voice to the darkness!

>>> ORDER NOW <<< OPHE "Litteras Ad Tristia Maestrum Solitude" digiCD/digital CD - http://smarturl.it/OPHE-CD
iTunes – http://smarturl.it/OPHE-iTunes

Official sites:
– MY KINGDOM MUSIC: www.mykingdommusic.net *
www.facebook.com/mykingdommusic.label
– OPHE: www.facebook.com/OPHEBM

Track listing is as follows:
1. Somnum Sempiternum –
2. Decem Vicibus –
3. XVIIII –
4. Missive Amphibologique D’Une Adynamie A La Solitude –
5. Cadent

Cover by Jeff Grimal