NEREIS

Il video di Overdrive, dall’album Turning Point (Eclipse Records).

Il video di Overdrive, dall’album Turning Point (Eclipse Records).

Nhttps://www.youtube.com/watch?v=fxKgPLlWnwI

NEREIS have revealed a new single and video for their song ‘Overdrive’. This is the third video from their upcoming full-length album entitled Turning Point due out on June 8, 2018 via Eclipse Records. The video features carefully choreographed fight scenes directed by Maurizio Del Piccolo. Watch the video at this location, and hear the single via Spotify or Apple Music today!

“Overdrive is a testament to the saying ‘What doesn’t kill you makes you stronger’”, says lead guitarist Sam Fabrello. “The young boxer and his much stronger opponent symbolize the challenges that life puts in front of us. Sometimes they seem impossible to win however we learn how to overcome our limits, opening new possibilities”. Singer Andrea Baschiesi continues, “I was wandering around the set, speaking with the actors: their make up looked so real that I thought they had actually been involved into a fight for real! The make up artist (Giulia Marighetti) did an excellent job!”

Turning Point features twelve hard-rocking songs that take the listener on an all-out aural adventure, ranging from blistering alternative metal to mellow power-rock, and everything in between. The album was produced by Mauro Andreolli at das Ende der Dinge. The band has also released music videos for their previous two singles, ‘Breaking Bad’, and ‘Two Wolves’.

Pre-order the full album on iTunes, Amazon, Google Play, or CD, and stream the singles via Spotify, Apple Music, Deezer, Pandora, iHeart Radio, and more at http://eclp.se/rtrnn
For more information on Nereis, please visit them on Facebook, Twitter, or Eclipse Records.

Nereis Discography
Turning Point (LP) – 2018
From the Ashes (EP) – 2014
Burnin’ Game (demo) – 2012

Nereis Lineup
Andrea Barchiesi (lead vocals), Mattia Pessina (guitar), Samuel Fabrello (guitar), Gianluca Nadalini (bass), Davide Odorizzi (drums)

Sign Of The Jackal – Breaking The Spell

Quello dei Sign Of The Jackal è heavy metal tagliente e perfettamente in grado di far rivivere il periodo d’oro, tra N.W.O.B.H.M. e hard & heavy, melodico ma sempre tenuto a livello altissimo di tensione grazie alla graffiante prestazione della band.

Nel recupero della tradizione metal/rock che sta avvenendo in questi anni, non manca certo l’heavy metal di scuola ottantiana ed in particolare quella che univa la musica pesante con tematiche horror, prese in prestito da libri e film e di cui in Italia eravamo e siamo ancora oggi maestri.

Inutile menzionare i Death SS, band che più di ogni altra ha marchiato con il fuoco dell’inferno la musica metal tricolore, mentre nel sottobosco ad alimentare la fiamma luciferina si ergono realtà interessantissime.
Il talento dei gruppi nostrani, oltre che nella musica in sé, è sempre stato l’apparire più credibili di altri e non si smentiscono neppure a questa regola i Sign Of The Jackal, gruppo trentino che dell’horror heavy metal ne ha fatto il suo blasfemo credo.
Con la strega Laura “Demon’s Queen” al microfono ed un paio di lavori alle spalle (l’ep The Beyond del 2011 e Mark Of The Beast, album licenziato nel 2013), il quintetto ci regala un altra notte insonne con il timore che gli artigli di Freddy Krueger ci afferrino l’anima o la piccola Regan si svegli dal torpore gelido in cui è piombata da quando il demone l’ha posseduta.
Quello dei Sign Of The Jackal è heavy metal tagliente e perfettamente in grado di far rivivere il periodo d’oro, tra N.W.O.B.H.M. e hard & heavy, melodico ma sempre tenuto a livello altissimo di tensione grazie alla graffiante prestazione dei nostri, tra citazioni musicali che vanno dai Maiden, agli Scorpions (Terror At The Metropol) senza ovviamente dimenticare Steve Sylvester e tutto quello che ha insegnato in materia.
Grande partenza con le keys che intonano il tema portante de L’esorcista e che ci danno il benvenuto in Breaking The Spell, poi la batteria accende la miccia e Night Curse ci investe con la sua carica heavy metal, un vero sballo per gli amanti del suono metallico duro e puro.
Non c’è un brano sotto tono o un assolo che non faccia venir voglia di imbracciare la scopa e scimmiottare inarrivabili guitars hero, in un’atmosfera horror metal trascinante ed irresistibile (Class of 1999, Heavy Rocker, Nightmare ma potrei citarle tutte).
In conclusione, Breaking The Spell risulta un gioiellino metallico, ed i Sign Of The Jackal un’autentica sorpresa nel vasto panorama underground italico.

Tracklist
Side A
1.Regan
2.Night Curse
3.Class of 1999
4.Mark of the Beast
5.Heavy Rocker

Side B
6.Nightmare
7.Terror at the Metropol
8.Beyond the Door
9.Headbangers

Line-up
Laura “Demon’s Queen”- Vocals
Bob Harlock666 – Lead & Rhythm Guitars
Max – Rhythm & Lead Guitars
Nick “DevilDrunk” – Bass
Corra “Hellblazer”- Drums

SIGN OF THE JACKAL – Facebook

Heptaedium – The Great Herald Of Misery

The Great Herald Of Misery e un’opera di buona caratura ma se non si ha familiarità con il djent/glitch più estremo si può rivelare di digestione piuttosto complicata.

Quarto lavoro a distanza piuttosto ravvicinata dal precedente per gli Heptaedium, creatura del musicista francese Florent Lambert, il quale si occupa di tutta la parte strumentale lasciando l’onere della parte cantata a Mickaël Ratinaud

La materia sonora di cui si compone The Great Herald Of Misery è un djent che lascia ben pochi spazi a variazioni sul tema, puntando su un impatto rabbioso e privo per lo più di aperture melodiche. Anche nei momenti più rilassati infatti, non vengono mai meno le vocals abrasive di Ratinaud, facendo sì che, alla fine, il disco assuma una sua sembianza monolitica, apprezzabile ma solo se assunta in dosi ragionevoli.
L’idea di metal tecnico propugnata da Lambert si abbatte impietosa sulle nostre orecchie e, inevitabilmente, a lungo andare una certa ripetitività degli schemi può seriamente rischiare di tediare chi il genere non ce la l’ha nelle proprie corde.
Il musicista parigino sa fare molto bene anche altro, come dimostra l’ambient evoluta di Trapped In A Gravitational Abyss e, mai come in questo caso, le pulsioni sperimentali si rivelano fondamentali per offrire un minimo di respiro e di alternativa ad un sound micidiale quanto tetragono.
The Great Herald Of Misery e un’opera di buona caratura ma, come detto, se non si ha familiarità con il djent/glitch più estremo si può rivelare di digestione piuttosto complicata.

Tracklist:
1. Now 2. Watch Me Break The Neck Of The Hypocrites 3. Spill Torrents Of Carcass On The Ground And Piss On Them 4. Till The Seventh Snake Eat Their Empty Shell 5. I’m A Symmetric Mass Of Hate 6. Trapped In A Gravitational Abyss 7. I’m The Great Herald Of Misery

Tracklist:
1.Now
2.Watch Me Break The Neck Of The Hypocrites
3.Spill Torrents Of Carcass On The Ground And Piss On Them
4.Till The Seventh Snake Eat Their Empty Shell
5.I’m A Symmetric Mass Of Hat
6.Trapped In A Gravitational Abyss
7.I’m The Great Herald Of Misery

Line up:
Florent Lambert: All instruments, music
Mickaël Ratinaud: Vocals

HEPTAEDIUM – Facebook

2018

Order Ov Riven Cathedrals – Göbekli Tepe

Fin dalle prime battute, l’universo e lo spazio profondo sono i territori in cui si muove il sound del duo italiano, che atterra nell’antico Egitto come in uno stargate musicale che ricorda non poco i capolavori degli statunitensi Mechina, insieme ai Nile i due gruppi che più si avvicinano al dirompente e devastante tsunami estremo creato dagli Order Ov Riven Cathedrals.

Di questa band si sa poco o nulla, quindi siamo ancora una volta alle prese con un misantropico progetto estremo, formato da due individui riconoscibili come 12, alle prese con tutti gli strumenti, ed En Sabar Nur, al microfono e responsabile in toto dei testi incentrati su tematiche affascinanti come l’antico Egitto, la storia della Mesopotamia e lo studio dell’astronomia.

Göbekli Tepe è il secondo album, licenziato a distanza di un anno dal precedente The Discontinuity’s Interlude, un mastodontico lavoro incentrato su un death metal ferocissimo, tecnico ed epicizzato da opprimenti parti orchestrali che formano, con il growl brutale del singer, un terrificante e apocalittico pezzo di granito metallico.
Fin dalle prime battute, l’universo e lo spazio profondo sono i territori in cui si muove il sound del duo italiano, che atterra nell’antico Egitto come in uno stargate musicale che ricorda non poco i capolavori degli statunitensi Mechina, insieme ai Nile i due gruppi che più si avvicinano al dirompente e devastante tsunami estremo creato dagli Order Ov Riven Cathedrals.
Worship Ov Abduction, From Neptune Towards Assyria, Revelation Ov A Neutron Swarm passano da atmosfere di epico metallo oscuro di stampo death dall’aura spaziale a sfumature orientali, in un contesto estremo ed orchestrale da brividi, formando all’unisono un’opera coinvolgente, valorizzata da sinfonie dove le voci di dee si sovrappongono come sirene, al devastante turbinio di note che formano l’opera.
Invocation Ov The Kavod è l’ultima perduta sinfonia estrema prima che l’outro 29.9792458 Hymns To Complete Disintegration concluda questo mirabolante viaggio tra lo spazio sconosciuto e le antiche civiltà di un passato remoto che rivive nella musica degli order Order Ov Riven Cathedrals e, forse, su altri lontanissimi pianeti.

Tracklist
1.Heretica Speedlight 299.792458
2.Worship Ov Abduction
3.Adoration Ov The Spherical Trigonometry
4.Wrath Of A Photon God
5.From Neptune Towers Assyria
6.Glorification Ov The Divine Fallout
7.Revelation Ov A Neutron Swarm
8.The Fury Algorithm
9.Invocation Ov The Kavod
10.29.9792458 Hymns To Complete Disintegration

Line-up
12 – All Instruments
En Sabar Nur – Vocals, Lyrics