The Worst Horse – The Illusionist

Un lavoro riuscito ed estremamente godibile per gli amanti dei suoni stoner/groove metal.

Dall’immaginario horror e dai fumetti di Dylan Dog (l’indagatore dell’incubo) nasce il concept dietro a The Illusionist, primo lavoro su lunga distanza dei rockers milanesi The Worst Horse.

Il quartetto nasce per volere del cantante David Podestà e del chitarrista Omar Bosis , a cui si aggiungono in seguito il batterista Francesco Galimberti e recentemente il bassista Riccardo Crespi.
The Illusionist racconta di una società sempre più malvagia e crudele con i deboli, mentre l’indagatore dell’incubo e l’illusionista si danno battaglia tra le trame di molte delle canzoni che competano un lavoro di hard rock che si nutre di varie ispirazioni ed influenze.
Dal blues sporcato di stoner rock, al rock duro vero e proprio, dal rock’n’roll al southern metal paludoso e viscido della scena di New Orleans, The Illusionist non manca di prendere per il colletto e sbattervi contro il muro a colpi di rock che si potenzia di iniezioni groove metal.
Sono tre quarti d’ora intensi e sanguigni quelli offerti dal gruppo milanese, le chitarre sature, la voce graffiante e bagnata da Jack Daniels d’annata si riveste di blues mentre la caccia all’illusionista si fa intensa tra le note di Tricky Spooky, il rock blues di Circles, Leather Face, il rock’nroll di Grimorium e la conclusiva It.
Registrato con l’aiuto di Gabriel Pignata al basso (Destrage) e la chitarra di Luca Princiotta (Doro Pesch, Blaze Bayley), ospite in It, l’album risulta un lavoro riuscito ed estremamente godibile per gli amanti dei suoni stoner/groove metal.

Tracklist
01. Tricky Spooky
02. 313 Pesos
03. The Illusionist
04. Circles
05. Leather Face
06. Grimorium
07. XIII
08. Blind Halley
09. Elevator To Hell
10. It

Line-up
David Podestà – Vocals
Omar Bosis – Guitars
Francesco Galimberti – Drums
Riccardo Crespi – Bass

THE WORST HORSE – Facebook

Der Blutharsch and the Infinite Church of the Leading hand – Wish I Weren’t Here

Il progetto di Albin avanza ulteriormente e fragorosamente, se lo si legge in chiave musicale questo disco è una delle cose migliori che sia ultimamente uscita in campo psichedelico e non solo, perché qui ci sono forti elementi di new wave e di ottimo krautrock.

Continua l’immensa parabola musicale di Albin Julius aka Der Blutarasch, geniale e controverso artista che forse nei tempi passati sarebbe stato un magnifico musicista classico, ma che oggi sicuramente è un medium attraverso il quale la musica fluisce e si disperde nell’universo.

La prima fase della sua vita musicale è stata all’insegna del martial neofolk politicamente schierato nell’estrema destra, collaborando anche con Death In June. Dal 2011 la svolta psichedelica, cambiando nome in Der Blutarsch and The Infinite Church Of The Leading Hand. La cesura musicale con il passato è pressoché totale, dato che qui siamo nei territori della psichedelia più libera e visionaria, per un disco che cattura e porta lontani. La svolta di Albin, che con musicisti come Douglas Pearce, deus ex machina dei Death In June condivide la stessa visione estremamente contraddittoria dell’arte della vita, non gli ha procurato grandi elogi dal suo passato pubblico, mentre invece gli ha fatto guadagnare nuovi adepti tra chi ama la musica più visionaria ed eterea. Wish I Weren’t Here, oltre ad essere una manata nei coglioni ai Pink Floyd e alla musica alternativa tutta, è un disco libero e contundente, un qualcosa di totalmente slegato dalle logiche commerciali, la cosa più lontana che ci possa essere da una zona di comfort. Der Blutarsch con i suoi soci vuole fare male, penetrare nel profondo della nostra psiche modernamente devastata, rompere gli argini del facile, distorcere una realtà già distorta, in un infinito che si ripiega su se stesso. Il suono è dirompente, la voce femminile è quella di una sciamana che ci porta in una regressio ad infinitum, mentre il gruppo evolve in jam che tendono a dilungarsi, con tutti gli spazi riempiti ed il vacuum che non esiste. Il progetto di Albin avanza ulteriormente e fragorosamente, se lo si legge in chiave musicale questo disco è una delle cose migliori che sia ultimamente uscita in campo psichedelico e non solo, perché qui ci sono forti elementi di new wave e di ottimo krautrock. Al di là di qualsiasi altra considerazione, lasciamo parlare appunto la musica per ora, perché quella è ottima.

Tracklist
1.evil
2.wish I weren`t here
3.all one
4.make me see the light
5.just because I can
6.my soul rests free
7.forgotten
8.he is here
9.o lord

DER BLUTHARSCH AND THE INFINITE CHURCH OF THE LEADING HAND – Facebook

Acretongue – Ghost Nocturne

Ghost Nocturne non manca certo di brani dal buon appeal, per quanto il sound non sconfini mai più di tanto in una ammiccante ballabilità; infatti, in ossequio al titolo, l’album mostra una certa vena intimista e, appunto, notturna, dal discreto fascino ma priva di picchi particolari.

Secondo full length per il musicista sudafricano Nico J.con il suo progetto Acretongue.

Ghost Nocturne arriva ben otto anni dopo l’esordio Strange Cargo, album che all’epoca dell’uscita aveva ottenuto buoni riscontri.
L’elettro dark esibito in questo frangente è indubbiamente di buona qualità, nella scia di un modello vocale come Frank Spinath e musicale come i suoi Seabound, ma rispetto allo psicologo tedesco prestato al synth pop quella di Nico J. si rivela una versione valida ma leggermente meno incisiva
Ghost Nocturne non manca certo di brani dal buon appeal, per quanto il sound non sconfini mai più di tanto in una ammiccante ballabilità; infatti, in ossequio al titolo, l’album mostra una certa vena intimista e, appunto, notturna, dal discreto fascino ma priva di picchi particolari.
Brani come Requiem e la successiva Endling’s Call sono indicativi di un buon talento compositivo che forse si è leggermente affievolito rispetto a quanto esibito all’iizio del decennio.
Detto ciò Ghost Nocturne resta un lavoro gradevole e di classe, per quanto collocabile nella fascia subito inferiore a quella di vertice dell’elettro synth pop mondiale.

Tracklist:
1.Abacus
2.Requiem
3.Endling’s Call
4.Nocturne I – Dawn Crimson
5.Contra
6.Nightrunner
7.Minutia’s Curse
8.Nocturne II – The Drowning Hour
9.Haven

Line-up:
Nico J.

Almøst Human – XS2XTC

Gli Almøst Human cercano di giocare le loro carte proponendoci tanta musica, forse troppa, e risultando alla lunga prolissi; il materiale proposto risulta comunque un buon esempio di nu metal, anche se arriva con qualche anno di ritardo.

Attivi già dagli anni ma ritornati effettivamente in pista solo una decina d’anni fa, gli svizzeri Almøst Human debuttano sulla lunga distanza con questi ottanta minuti di metal moderno intitolati XS2XTC .

Potenza e melodie, metal e soluzioni rock fanno del sound del gruppo il classico esempio di quello che a cavallo dei due secoli veniva chiamato nu metal.
Con questo lavoro infatti entriamo nel mondo del metal moderno a stelle e strisce che fece sfracelli in quegli anni, quindi non aspettatevi soluzioni core tanto di moda oggigiorno e concentratevi sui suoni che fecero la fortuna dei gruppi americani in quel periodo.
Growl e clean vocals si dividono il compito di accompagnare una musica che poggia le sue basi sulle tastiere sempre presenti, chitarre potenti ma mai fuori rotta e melodie elettroniche, in una buona alchimia tra metal e rock.
Gli Almøst Human cercano di giocare le loro carte proponendoci tanta musica, forse troppa, e risultando alla lunga prolissi; il materiale proposto risulta comunque un buon esempio di nu metal, anche se arriva con qualche anno di ritardo.
XS2XTC parte alla grande con una manciata di brani che dall’opener System Of Beliefs mettono in mostra tanta grinta e buone melodie, poi, dopo ancora un paio di buone tracce (What Make You So Hard, Divine Comedy) perde qualche colpo, cosa abbastanza normale per un debutto che rimane comunque un ascolto piacevole per gli orfani del metal moderno di un ventennio fa.

Tracklist
1.System Of Beliefs
2.Warpigs
3.Naked Now
4.What Makes You So Hard?
5.Chemical Breakfast
6.Divine Comedy
7.Baby Glued
8.Clowned
9.Beloved Pet
10.Promised Paradies
11.In The Name(s) Of God(s)
12.Fucktory Of Illusions
13.From Womb 2 Tomb
14.Welcome 2 Neverland
Line-up

Ben Plüss – Vocals
Chris Matthey – Guitars, Vocals
Gilles Bonzon – Guitars
Jan Peyer – Bass
Olivier Perdrizat – Guitars, Vocals
Rosario Fullone – Drums

ALMOST HUMAN – Facebook

STARSICK SYSTEM

Il video di “Half. Done”, dall’ep “Half”.

Il video di “Half. Done”, dall’ep “Half”.

Gli Starsick System hanno pubblicato il nuovo singolo dal titolo “Half. Done”, quinto e ultimo estratto dall’EP HALF. Il nuovo brano unisce riffing moderno e pesante a melodie di matrice nordica, il tutto in stile 100% Starsick.

Queste le parole della band:
“Half. Done è un brano molto importante nel percorso musicale della band, per la sua atmosfera musicale e per la tematica affrontata. L’intera canzone ha uno sviluppo melodico che cresce fino ad esplodere nei ritornelli, portando con se un’oscurità di base che si rispecchia nel concept trattato: l’esigenza di affermare se stessi e di difendere i propri sentimenti.

Affrontiamo il tema del bullismo non solo in quanto tema di attualità ma anche come summa delle nostre esperienze personali nell’intento di aiutare nel nostro piccolo chi ci ascolta ad affrontare le situazioni difficili e a saper chiedere aiuto.”

Half. Done è disponibile anche su tutte le piattaforme digitali -> http://smarturl.it/StarsickHalfDone

Il brano vede la produzione di Ivan Moni Bidin (Artesonika Studio – Pordenone, Italia) e il mastering di Staffan Karlsson (Sweetspot Studio Satellite – Halmstad, Sweden).

Il video è stato girato da Francesco Sogaro (NT Multimedia) insieme a Valeria Battain (che ha curato anche l’artwork del singolo).

STARSICK SYSTEM
◾ Voice & Guitar: Marco Sandron
◾ Drums: Ivan Moni Bidin
◾ Bass: Valeria Battain
◾ Guitar: David Donati

HALF. è la prima release del nuovo corso della band, interamente finanziata tramite una campagna di crowdfunding supportata da MusicRaiser. La band è attualmente in studio di registrazione per il nuovo album.

Gli Starsick System torneranno inoltre a breve on stage. Due le date confermate finora.

10.05 @ BU.CO – Martignacco (UD) – Acoustic Show – Evento FB
22.06 @ Ruvido Barber Rock Club – Padova – Electric Show