Lyfordeath – Nullius In Verba

Oscuro, pesante, dai ritmi serrati e dal grande impatto, il sound della band portoghese reclama un posto nelle novità più convincenti del panorama estremo del loro paese e non solo, l’album è un esempio dell’alta qualità dei gruppi lusitani, sempre un passo avanti quando si tratta di metal estremo dalle atmosfere più cupe.

A confermare l’ottima salute della scena estrema portoghese irrompono sul mercato i Lyfordeath, trash/death metal band fuori con il primo lavoro su lunga distanza intitolato Nullius in Verba.

Oscuro, pesante, dai ritmi serrati e dal grande impatto, il sound della band portoghese reclama un posto nelle novità più convincenti del panorama estremo del loro paese e non solo, l’album è un esempio dell’alta qualità dei gruppi lusitani, sempre un passo avanti quando si tratta di metal estremo dalle atmosfere più cupe.
Un’anima progressiva vive tra i solchi di Nullius In Verba, così come le tante sfumature nero/gotiche che portano ai re del metal estremo portoghese, i Moonspell.
Ma attenzione, di black metal nell’album non esiste traccia, fin dall’opener Tenebrae è un oscuro thrash metal potenziato di mid tempo death che detta le regole, avvolto da un drappo nero di ispirazione dark/gothic che invece esalta l’atmosfera di brani davvero pesanti come Mortal, nove minuti in cui litanie doom/dark vengono soppiantate da sfuriate thrash metal per una delle tracce più interessanti dell’album.
Il canto, che raggiunge toni profondi nelle parti più pulite, si avvicina non poco a quello più famoso del sacerdote dei Moonspell, Fernando Ribeiro, mentre l’opera si conclude con le due parti della title track, sunto del credo musicale della band, tra death, thrash, atmosfere dark e poetici passaggi recitati.
Nullius In Verba è un album consigliato agli amanti delle sonorità descritte, una delle tante sorprese che ci riserva l’underground estremo.

Tracklist
1.Prophetia
2.Tenebrae
3.Lumine
4.Dawn of Souls
5.Mortal
6.Carved in the Bones
7.Ignio
8.The Day the Hell Froze
9.Deus Ex Machina
10.Nullius in Verba – Act. 1
11.Nullius in Verba – Act. 2

Line-up
Gil Dias – Vocals
Emanuel Ribeiro – Bass, Back Vocals
João Almeida – Guitar
Carlos Moreira – Guitar
Luís Moreira – Drums

LYFORDEATH – Facebook

Eluveitie – Ategnatos

Il lavoro migliore e più oscuro di un’ottima discografia, un’avventura musicale che continua ad essere notevole ed unica.

Gli svizzeri Eluveitie sono un capitolo a parte nel grande romanzo del folk metal, e con questo ultimo lavoro rilasciano una delle loro prove migliori, continuando la loro perenne evoluzione verso l’alto.

Ategnatos è uno dei loro dischi più veloci e rabbiosi, sempre con una grandissima presenza della melodia, portando ad un livello molto alto il loro discorso musicale. Il titolo è in gallico, e significa rinascita, ed infatti questo disco è un percorso attraverso le tenebre verso qualcosa che ci renderà diversi. La componente epica e pagana degli Eluveitie è sempre stata molto importante, una ben precisa cifra stilistica che è la loro struttura profonda. Questo disco è però un cambiamento importante, un cercare qualcosa di differente, un insinuarsi nelle vene aperte del folklore nordico, in special modo gallico e celtico, per cercare una via alternativa per il futuro attraverso il passato. Sicuramente è il loro lavoro maggiormente profetico, quello a più alto tasso di occulto, anche se loro non sono mai stati un gruppo che offre un folk metal buono solo per ubriacarsi. La musica di Ategnatos è magniloquente e alta, epica e molto veloce, quasi come se tutto il lavoro fosse svolto sotto dettatura di uno spirito del passato. I tanti elementi del gruppo concorrono tutti insieme per dare il meglio, ed infatti gli Eluveitie sono una grande band che ha saputo supplire benissimo ai cambi di formazione. Il disco si basa anche sul concetto degli archetipi, che hanno accompagnato da sempre l’uomo nella sua travagliata storia, e che sono l’eredità più profonda che abbiamo, poiché sono essi stessi trasmissione di una sapienza autentica ed antica. Per aggiungere una maggiore profondità epica, gli Eluveitie hanno suonato in studio con un vero quartetto d’archi ed il risultato è molto valido. Se si dovesse scegliere un pezzo su tutti forse Worship, con la partecipazione dell’immenso Randy Blythe dei Lamb Of God alla voce, è il pezzo che rappresenta meglio lo spirito di questo lavoro, il migliore e più oscuro di un’ottima discografia, un’avventura musicale che continua ad essere notevole ed unica.

Tracklist
1. Ategnatos
2. Ancus
3. Deathwalker
4. Black Water Dawn
5. A Cry In The Wilderness
6. The Raven Hill
7. The Silvern Glow
8. Ambiramus
9. Mine Is The Fury
10. The Slumber
11. Worship
12. Trinoxtion
13. Threefold Death
14. Breathe
15. Rebirth
16. Eclipse

Line-up
Chrigel Glanzmann – Vocals, Whistles, Mandola, Bagpipes, Bodhran
Fabienne Erni – Vocals, Celtic Harp, Mandola
Alain Ackermann – Drums
Rafael Salzmann – Guitars
Jonas Wolf – Guitars
Kay Brem – Bass
Michalina Malisz – Session Hurdy Gurdy –
Matteo Sisti – Whistles, Bagpipes, Mandola
Nicole Ansperger – Fiddle

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THE OTHER WAY ROUND

Il video di Hailstorm, dall’ep The Other Way Round.

Il video di Hailstorm, dall’ep The Other Way Round.

Primo singolo e video dal titolo Hailstorm per la band THE OTHER WAY ROUND, il video è stato affidato alla Octophant Production per la regia di Francesco Saverio Razzano ed è on line su tutte le piattaforme.

I THE OTHER WAY ROUND sono un gruppo prog rock/metal di Roma, nato nel 2015 da un’idea di Dario Zanoboni (chitarra), allora ancora studente del liceo come gli altri membri.

Dopo vari cambi oggi la band ha trovato la giusta formazione con Marta Tomassetti alla voce, Dario Zanoboni, Michael Ryuya Tamioka e Alessandro De Falco alle chitarre, Alessio Tumiati al basso ed Emiliano Magistri alla batteria.

La musica dei THE OTHER WAY ROUND può essere definita come un progressive rock riletto in chiave moderna, attraverso una forte influenza metal e a tratti di djent, con una sonorità in parte aggressiva e densa di tempi irregolari, ma sempre in totale armonia con la voce femminile.

La band ricorda le sonorità di Anathema, Porcupine Tree, Caliban, The Agonist, King Crimson, Halestorm.

LINE UP
Marta Tomassetti – vocals
Dario Zanoboni – guitars
Michael Ryuya Tamioka – guitars
Alessandro De Falco – guitars
Alessio Tumiati – bass
Emiliano Magistri – drums

Tracklist
Hydra
Hailstorm
Futuristic oiled Bread
Escargoat

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/The-Other-Way-Round-681153908620855/

Pagina Instagram: https://www.instagram.com/towr.exe/?hl=it

Artemisia – Anime Inquiete

Per chi non conoscesse ancora questa splendida realtà tricolore il consiglio è di non perdersi questo live dalla resa sonora che esalta la prestazione della band e la qualità dei brani: un salto a ritroso nella discografia passata sarà il passo successivo.

Arriva per gli Artemisia il momento di suggellare una carriera che li ha visti protagonisti di quattro lavori sulla lunga distanza, con la prima testimonianza in sede live, racchiusa in questo ottimo documento sonoro dal titolo Anime Inquiete.

Praticamente un best of questo live, registrato durante il tour in supporto all’ultimo bellissimo lavoro (Rito Apotropaico) ma che copre tutte le opere fin qui licenziate dal gruppo capitanato dalla cantante Anna Ballarin e dal chitarrista Vito Flebus.
Con Ivano Bello al basso e Gabriele “Gus” Gustin alla batteria, gli Artemisia non perdono un’oncia dell’atmosfera rituale che ha valorizzato sempre di più la loro musica, anche dal vivo dove ovviamente i suoni sono più diretti e metallici.
Ne esce un live da vivere come sotto ad un palco in una delle tante date che la band ha sostenuto dopo l’uscita dell’ultimo lavoro e che ci avvolge in un’atmosfera antica in cui testi mai banali accompagnano il metal/rock della band che si nutre di rock alternativo, come di doom/stoner e di dark rock della tradizione tricolore.
Il gruppo sciorina una prestazione convincente, alternando brani nuovi ad altri presi dagli album precedenti tra cui brillano Corpi Di Pietra e La Strega di Port’Alba, dal precedente album Stati Alterati Di Coscienza o L’Aliante, opener del debutto omonimo targato 2008.
La parte del leone la fanno i brani più recenti, dalla resa perfetta anche dal vivo, grazie alla prestazione super della vocalist e l’impatto metal che la prestazione dal vivo dei musicisti valorizza, permettendo ad Anime Inquiete di risultare un ottimo sunto della musica espressa dagli Artemisia in questi anni.
Per chi non conoscesse ancora questa splendida realtà tricolore il consiglio è di non perdersi questo live dalla resa sonora che esalta la prestazione della band e la qualità dei brani: un salto a ritroso nella discografia passata sarà il passo successivo.

Tracklist
1.Apotropaico
2.Corpi Di Pietra
3.Nel Dipinto (Artemisia Gentileschi)
4.Umana Forma
5.Il Giardino Violato
6.La Preda
7.L’aliante
8.La Sterga Di Port’Alba
9.Una Maschera Rosa
10.Tavola Antica
11.Artemisia

Line-up
Anna Ballarin – Voce
Vito Flebus – Chitarra
Ivano Bello – Basso
Gabriele “Gus” Gustin – Batteria
Elettra Medessi – Cori

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Árstíðir Lífsins – Saga á tveim tungum I: Vápn ok viðr

L’ennesima opera superba offerta da questo gruppo di musicisti unici per la loro capacità di avvolgere il black metal di un’aura solenne ed emozionante.

Saga á tveim tungum I: Vápn ok viðr è il quarto full length di una delle creature più pregiate in ambito black metal emerse nell’ultimo decennio.

Nulla di strano, a ben vedere, nel momento in cui si realizza che l’islandese Árni, motore della band, fa parte anche dei formidabili Carpe Noctem, oltre ad aiutare Marcel Dreckmann negli altrettanto grandi Helrunar.
Il musicista tedesco contraccambia prestando la sua profonda voce alla riuscita del progetto a cui partecipa anche l’altro germanico Stefan, coinvolto a sua volta nei notevoli, ma ormai da tempo ai box, Kerbenok. Diciamo subito che, in quest’ultima opera, il black metal così come lo conosciamo viene spesso scalzato da una solenne anima folk che sovrasta per potenziale evocativo l’impatto delle tracce più robuste. Infatti, al termine dell’ascolto di questo splendido lavoro, è difficile rimuovere dalla memoria brani di rara profondità emotiva come Sundvǫrpuðir ok áraþytr, Siðar heilags brá sólar ljósi e Fregit hefk satt, che non spezzano la tensione ma semmai ne aumentano l’impatto allorché la stessa viene scaricata tramite cavalcate perfette per scrittura ed esecuzione come Fornjóts synir ljótir at Haddingja lands lynláðum, Morðbál á flugi ok klofin mundriða hjól  o Stǫng óð gylld fyr gǫngum ræfi.
Dopo quasi un’ora di splendida musica arriva la lunghissima chiusura di matrice black doom Haldi oss frá eldi, eilífr skapa deilir, traccia che racchiude nel suo limpido scorrere tutte le anime che pulsano all’interno degli Árstíðir Lífsins.
Saga á tveim tungum I: Vápn ok viðr si rivela così l’ennesima opera superba offerta da questo gruppo di musicisti unici per la loro capacità di avvolgere il black metal di un’aura solenne ed emozionante che si stacca per approccio sia dalla tradizione scandinava, sia dalle più recenti tendenze cascadiane provenienti da oltreoceano,  offrendo una cifra stilistica difficilmente replicabile per chiuque.

Tracklist:
1.Fornjóts synir ljótir at Haddingja lands lynláðum
2.Sundvǫrpuðir ok áraþytr
3.Morðbál á flugi ok klofin mundriða hjól
4.Líf á milli hveinandi bloðkerta
5.Stǫng óð gylld fyr gǫngum ræfi
6.Siðar heilags brá sólar ljósi
7.Vandar jǫtunn reisti fiska upp af vǫtnum
8.Fregit hefk satt
9.Haldi oss frá eldi, eilífr skapa deilir

Line-up:
Árni – Drums, Percussion, Viola, Cello, Organ, Vocals, Vocals (choirs)
Stefán – Guitars, Bass, Piano, Vibraphone, Vocals, Vocals (choirs)
Marsél – Vocals, Choirs, Narration

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