Albez Duz – Enigmatic Rites

Decisamente consigliato agli amanti del doom, l’album allontana gli Albez Duz dalla scena puramente gotica, anche se non mancano al suo interno dettagli ed atmosfere che richiamano uno dei generi più popolari nella scena underground tedesca.

Abbandonate in parte le atmosfere puramente gotiche per abbracciare un heavy doom che a tratti si rifà alla tradizione settantiana, i tedeschi Albez Duz sfornano un lavoro decisamente convincente.

La storia del gruppo, iniziata nel 2006 come progetto solista del batterista Impurus (Eugen Herbst), conta quattro full length compreso questo Enigmatic Rites, mixato e masterizzato da V. Santura (Triptykon) nei Woodshed Studios.
Il disco offre un heavy doom che molto deve alla tradizione, anche se il gruppo è riuscito a trovare un giusto compromesso con la parte gotica del sound che li ha visti protagonisti nei lavori precedenti.
Ne esce un album vario, ben suonato e cantato da Alfonso Brito Lopez, teatrale e profondo quanto basta per valorizzare tanto le monolitiche parti rallentate che i passaggi più heavy.
Enigmatic Rites è composto da sei brani (nella versione in cd troviamo la bonus track, Only Lies) in cui il piglio drammatico di Participation Mystique Totalitaire e l’approccio heavy metal della conclusiva Emperor Is Blind riassumono perfettamente le due anime che vivono nel sound del gruppo berlinese.
Decisamente consigliato agli amanti del doom, l’album allontana gli Albez Duz dalla scena puramente gotica, anche se non mancano al suo interno dettagli ed atmosfere che richiamano uno dei generi più popolari nella scena underground tedesca.

Tracklist
01. Rites of hidden souls
02. Wandering soul
03. Participation mystique totalitaire
04. When the bird fledges
05. Surrender
06. Emperor is blind

Exclusive CD Bonus track:
07. Only lies

Line-up
Julian Müsseler – Vocals (backing), Guitars
David P. – Bass
Eugen Herbst – Drums, Vocals (backing)
Alfonso Brito – Vocals, Guitars

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Systemhouse 33 – End Of Days

End Of Days conferma la band indiana come una delle realtà più convincenti in ambito estremo di matrice moderna, con ancora Lamb Of God, Machine Head e DevilDriver ad ispirare Samron Jude e soci.

Si torna a parlare di metal estremo in arrivo dalla lontana India con l’ultimo lavoro dei modern Thrashers Systemhouse 33, band capitanata dal cantante Samron Jude e di cui abbiamo parlato già in passato, all’epoca delle uscite di Depths of Despair (2013) e Regression (2016).

Incentrato sulle tematiche del Libro dell’Apocalisse, questo nuovo lavoro intitolato End Of Days cambia ancora una volta le carte in tavola per quanto riguarda il sound, che se nei due album precedenti passava dal metal panterizzato del primo all’impatto più core del secondo, qui si trasforma in un thrash metal progressivo ed assolutamente distruttivo, sempre dall’anima moderna, ma con un lavoro ritmico fantasioso e sopra le righe.
Il leader al microfono ci racconta dell’apocalisse a cui va incontro l’umanità con una carica violentissima, passando dal growl allo scream con buona padronanza del mestiere, mentre il gruppo crea muri sonori intricati che a tratti esplodono in violente ripartenze thrash metal.
L’opener Apocalypse, la devastante Great Tribulation e la death/thrash Rapture sono i brani top di questo ennesimo macello sonoro firmato dai Systemhouse 33
End Of Days conferma la band indiana come una delle realtà più convincenti in ambito estremo di matrice moderna, con ancora Lamb Of God, Machine Head e DevilDriver ad ispirare Samron Jude e soci.

Tracklist
1.Day Of Reckoning
2.Rapture
3.End Of Days
4.Lake Of Sorrow
5.Stand Up
6.Apocalypse
7.Prophesied 03:16
8.Great Tribulation
9.Cry Of Anguish

Line-up
Samron Jude – Vocals,
Leon Quadros – Bass
Mayank Sharma – Drums
Vignesh V – Guitars

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