First Signal – Line Of Fire

Line Of Fire è una raccolta di canzoni dove rocciose parti hard rock, si alleano con linee melodiche di rara bellezza, raffinate ed eleganti, sapientemente ruvide ma, allo stesso tempo ruffiane tanto basta per spaccare cuori tra i rockers dai gusti melodici.

Il mondo dell’hard rock melodico è uno scrigno colmo di perle musicali come questo bellissimo lavoro intitolato Line Of Fire, il terzo per la band guidata dal cantante degli Harem Scarem Harry Hess e dal produttore Dennis Ward (Pink Cream ’69, Sunstorm, Place Vendome, tra gli altri).

Dopo i due lavori precedenti (First Signal e One Step Over The Line) e raggiunti dal batterista e produttore Daniel Flores (Mind’s Eye, 7 Days e X Savior), i First Signal tramite la nostrana Frontiers dà vita ad un altro splendido esempio di hard rock melodico di gran classe, scritto da un manipolo di autori fuori categoria come Stan Meissner, Bruce Turgon, Nigel Bailey e Carl Dixon, tra gli altri e valorizzato dal talento melodico del cantante, uno dei migliori singer che l’AOR odierno possa vantare.
Line Of Fire è una raccolta di canzoni dove rocciose parti hard rock, si alleano con linee melodiche di rara bellezza, raffinate ed eleganti, sapientemente ruvide ma, allo stesso tempo ruffiane tanto basta per spaccare cuori tra i rockers dai gusti melodici.
L’album alterna irresistibili brani dove graffianti riff hard rock irrobustiscono e alzano la temperatura di hard rock song a stelle e strisce come l’opener Born To Be A Rebel e A Millions Miles, a classiche ed eleganti melodic song dove Hess da prova di una forma smagliante.
La band segue il singer con una prova senza sbavature e le varie Walk Through The Fire e Never Look Back ribadiscono il valore di questa raccolta di brani che porta i First Signal tra le realtà più quotate dell’hard rock melodico internazionale.

Tracklist
01. Born To Be A Rebel
02. A Million Miles
03. Last Of My Broken Heart
04. Tonigh We Are The Only
05. Walk Through The Fire
06. Never Look Back
07. Line Of Fire
08. Here With You
09. Need You Now
10. Falling
11. End Of The World

Line-up
Harry Hess – Vocals
Michael Palace – Guitars
Johann Niemann – Bass
Daniel Flores – Drums, Keyboards

https://www.facebook.com/firstsignalband/

Heilung – Futha

Cultura vichinga, antiche saghe islandesi e il tocco magico di un altro tempo rendono Futha un lavoro che può competere a disco dell’anno in svariate categorie, ma cosa più importante è un disco femmineo ed oscuro, terminato nell’ora più scura dell’anno, le 21 del 21 dicembre, dopo tre anni di lavorazione per un qualcosa di meraviglioso e tremendo.

Gli Heilung sono un gruppo di folk totale, dove gli altri gruppi ricreano anche in maniera mirabile atmosfere antiche loro sono dentro a quella dimensione temporale e ci parlano da lì.

Definirli metal è azzardato, diciamo che fa parte del loro sostrato, ma qui c’è tantissimo di più. Anche il termine folk non è del tutto esatto qui, dato che gli Heilung fanno musica antica, nel senso che riportano alla luce una musica nordica e primordiale, con ritmi e tempi totalmente diversi dal nostro. Il gruppo danese compie sempre un lavoro immenso per produrre i propri dischi, sia in termini di ricerca, che di composizione e resa, e i risultati sono incredibili. I loro lavori trattano l’epopea dei vichinghi da dentro, specialmente il loro lato più esoterico ed animalesco, ed anche dal vivo l’immedesimazione è totale. Il precedente Ofnir era un album di netto segno maschile, che parlava di rune tracciate sugli scudi, lotte e sangue. Futha è anche un’incisione ritrovata su di un braccialetto, la cui traduzione ha suscitato più di una disputa in ambito accademico, che possiede sa un grande significato magico che un diretto riferimento ai genitali femminili. L’epoca dalla quale proviene il braccialetto era un tempo assai lontano nel quale la donna era molto potente all’interno di una società che si potrebbe tranquillamente definire matriarcale, molto lontana dalla concezione odierna della donna. Tutto ciò si respira all’interno di questo lavoro, che è molto più di un disco, è un trattato di magia, una porta per un passato che vive ancora in noi. Gli Heilung meravigliano per la loro originalità e per il loro disegno musicale, e Futha è davvero difficile da rendere con termini moderni. Il disco non è tutto di musica, e quando c’è il ritmo esso è tribale e si lega in maniera fortissima e magica alle voci che sono polifoniche, o raccontano storie come si usava nelle tribù. Ci sono anche notevoli momenti di dark ambient, ma i pezzi più forti sono quelli che coinvolgono tutte le parti del gruppo, come la immensa Eldansurin, vero e proprio capolavoro musicale, e non è il solo. Cultura vichinga, antiche saghe islandesi e il tocco magico di un altro tempo rendono Futha un lavoro che può competere a disco dell’anno in svariate categorie, ma cosa più importante è un disco femmineo ed oscuro, terminato nell’ora più scura dell’anno, le 21 del 21 dicembre, dopo tre anni di lavorazione per un qualcosa di meraviglioso e tremendo.

1 Galgaldr
2 Norupo
3 Othan
4 Traust
5 Vapnatak
6 Svanrand
7 Elivagar
8 Elddansurin
9 Hamrer Hippyer

Kai Uwe Faust
Christopher Juul
Maria Franz

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