Septic Tank – Rotting Civilisation

Non deve passare inosservato il ritorno a sonorità crude e selvagge di autentiche leggende della musica estrema, Lee Dorrian e Gaz Jennings.

I Septic Tank hanno aspettato il momento giusto per farci esplodere in faccia diciotto proiettili di insano suono crust, punk, hardcore; il quartetto composto anche da Scott Carlson al basso (Cathedral, Church of Misery, Repulsion) e Jaime Gomez Arellano alla batteria (Mothlite) aveva visto la luce nel 1994 ed è stato ibernato fino al 2013 quando è uscito un omonimo ultralimitato ep. Ora i tempi sono maturi per riaprire la “fossa settica” (Septic Tank) e spargere nel mondo liquami velenosi e intossicanti su questa “rotting civilization”; quaranta minuti, brani brevi sparati a rotta di collo fino dalla title track, carica di ferocia e odio, con testi scritti da Dorrian e musica composta dalla band in toto; nessun manierismo ma voglia di gridare, senza remore, lo schifo di un mondo alla deriva. La musica colpisce in pieno volto, lascia sanguinanti al suolo nel ricordare i primi passi di Lee Dorrian con i Napalm Death, senza dimenticare tutto lo spirito hardcore di band come Siege, Discharge e tante altre; lo spirito sovversivo di Lemmy in Divide and Conk Out emerge prepotentemente e colpisce il cuore. Nessun momento di pausa, il mondo deve essere colpito, non deve pensare, deve essere abbattuto con tutta l’inutilità dei suoi attuali marci ideali. Riff distorti, vibranti, passionali sono la colonna sonora per riuscire in tutto questo, aiutati da ritmiche rutilanti e incessanti. Brani come Fucked e White Wash non hanno bisogno di alcuna spiegazione, si accendono in un attimo ma creano un fuoco interiore difficile da spegnere. Le cadenze di Death Vase sprigionano tensioni infinite implacabili. Qui non abbiamo musicisti alle prime armi, ma artisti, alla soglia dei cinquant’anni come Lee Dorrian che dopo una carriera veramente gloriosa hanno ancora voglia di sbattersi e dimostrare il loro valore incendiando gli animi e la sensibilità di gente che non ne può più; le chitarre di Gaz Jennings sfornano riff violenti, attingendo ispirazione dal meglio della scena hardcore e crust degli anni 80 e 90. Lavoro superbo, sperando che il tutto non rimanga episodio isolato; in ogni caso lasciatevi intossicare da questa miscela impossibile da spegnere.

Tracklist
1. Septic Tank
2. Who
3. Victimised
4. Social Media Whore
5. Divide and Conk Out
6. Treasurers of Disease
7. Fucked
8. Whitewash
9. Death Vase
10. You Want Some
11. Digging Your Own Grave
12. Danger Signs
13. Walking Asylum
14. Lost Humanity
15. Never Never Land
16. Self-Obsessed
17. Living Death
18. Rotten Empire

Line-up
Scott Carlson – Bass
Gaz Jennings – Guitars
Lee Dorrian – Vocals
Jaime Gomez Arellano – Drums

SEPTIC TANK – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Sūn Byrd – In Paradiso
    by Leonardo Pulcini on 20 Novembre 2025 at 19:00

    I Sūn Byrd portano il soul dal Nord Europa in un album che sa stranamente di Italia, di sud e feste al tramonto.

  • Intervista Macaco Cacao, dalla consolle al mondo.
    by Massimo Argo on 20 Novembre 2025 at 15:17

    Macaco Cacao, due dj che hanno una concezione molto particolare della musica, e che fanno cose molto originali.

  • E’ morto Nicola Vannini
    by Reverend Shit-Man on 20 Novembre 2025 at 9:00

    In un panorama dei necrologi musicali che, da almeno un decennio a questa parte, somiglia sempre più a una valle di lacrime, un altro triste avvenimento, in tal senso, va a funestare anche questo 2025. Nella giornata di ieri, infatti, ci ha lasciati, all'età di 65 anni, Nicola Vannini.

  • Frontiere Sonore – PUNTATA 06
    by Simone Benerecetti on 19 Novembre 2025 at 9:13

    Trasmissione radiofonica con Federico “il Deca” De Caroli e Simone Benerecetti. In scaletta: Federica Deiana, Cøldstar, G. Cistola & D. Germani, The Balboas, Jez Pike, Pink Butter, Jonathan Elias, Anthony Moore with AKA & Friends, Mephisto Walz, Angels of Libra (feat. Nathan Johnston).

  • The Queen Is Dead Volume 177- Dor, Lancasters, Evoken
    by Massimo Argo on 18 Novembre 2025 at 14:52

    Un approfondimento su tre dischi imperdibili: il viaggio introspettivo dei Dor, la psichedelia analogica dei The Lancasters e l’oscurità funeral doom degli Evoken. Analisi, atmosfere e suggestioni di tre opere che esplorano mondi sonori profondi e unici.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »