AC Angry – Appetite For Erection

Un album ottimo per lasciare la patente al poliziotto munito di autovelox su un’autostrada che se, non porta all’inferno, sicuramente vi farà raggiungere qualche luogo piuttosto simile.

Che la Germania sia una delle terre più prolifiche per il metal/rock, non solo europeo è un fatto, poi se i suoni si fanno hard rock allora la terra tedesca diventa di un’importanza esponenziale nella storia della musica del diavolo.

Che sia hard rock classico, melodico o, come in questo caso, rock’n’roll per scaldarsi nei lunghi inverni del nord Europa niente e più adatto che un buon disco di esplosivo rock, da sentire in compagnia di fiumi di birra.
Il quartetto degli AC Angry dopo il primo album licenziato nel 2013 (Black Denim) firma con SPV/Steamhammer e ci sbatte sul muso mezzora abbondante di hard rock’n’roll come se piovesse elettricità dal regno dei cieli.
Un sound diretto che si avvale di un supporto a stelle e strisce ben inglobato nel sound che però non manca di rimarcare la sua provenienza, strutturandolo su ritmiche hard rock come da tradizione.
Ne esce un album ben congegnato con una buona fetta di brani adrenalinici ed un paio di ballad per sciogliere le ultime resistenze della vostra gentil donzella, mentre riprendete le forze per catapultarvi nel pogo sotto all’ennesimo palco.
L’America fa capolino nell’opener I Hate AC Angry, brano hard rock dove un’irriverente armonica ci porta dai locali persi nel buio delle città tedesche alle luci delle metropoli U.S.A,, con la città degli Angeli come capitale.
Ci si snoda piacevolmente tra solos affilati come rasoi, chorus da urlare in pieno deliro alcoolico e ritmiche dannatamente coinvolgenti, mentre l’acustica-bluesy No Way To Go But Down ci riporta dove il sole fa esplodere teste e la gola si riempie di polvere.
Siamo al cospetto di un gruppo che, fottendosene di mode e trend, ci accompagna per il mondo sguaiato e malinconico del rock, senza perdere quella vena metallica che è fondamentale per la riuscita di brani come la title track, The Balls Are Back In Town, che anche dal titolo ricorda i Thin Lizzy, e la conclusiva Testosterone.
Un album ottimo per lasciare la patente al poliziotto munito di autovelox su un’autostrada che se, non porta all’inferno, sicuramente vi farà raggiungere qualche luogo piuttosto simile.

TRACKLIST
01. I Hate AC Angry
02. 4TW
03. No Way To Go But Down
04. I Wanna Hurt Somebody
05. Appetite For Erection
06. Son Of A Motherfucker’s Son
07. The Balls Are Back In Town
08. Take You Shake You Break You
09. Cry Idiot Cry
10. Testosterone

LINE-UP
Dennis Kirsch – Bass
Sascha Waack – Drums
Stefan Kuhn – Guitar
Alan Costa – Vocals, Guitar

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