Brujeria – Pocho Aztlan

Certamente, per mantenere un discreto livello qualitativo come in questo disco, il progetto non potrà durare all’infinito, ma finché le prove sono queste, que viva Brujeria.

E’ quantomeno curioso come a volte la musica superi la realtà.

I Brujeria sono nati scherzando, ma in breve, anche grazie ai fintamente sconosciuti componenti, sono diventati qualcosa che è andata ben la di là delle loro aspettative. Da ormai più di vent’anni rappresentano un unicum nel panorama mondiale del metal, portando alla ribalta il Messico e le sue sanguinose dinamiche. Se ne parla poco in Europa,a noi piacciono le spiagge di sabbia fine e lo sfruttamento buonista, ma il Messico è probabilmente il paese più violento del mondo. Nel paese chicano si può sparire o venire ammazzati per ogni motivo, e i cartelli che controllano il paese sono tra i più sanguinari al mondo. Ma Messico è anche zapatisti ed Ezln, che offre qualche speranza ai campesinos, insomma è un grande stato con grandissime contraddizioni. Tutto ciò si riflette in quello che sarebbe dovuto essere uno scherzo di breve durata per musicisti già impegnati con altri gruppi, ma che invece poi si è tramutato in qualcosa di vero e di potentissimo durante i concerti. Pocho Aztlan è il loro ultimo disco, e viaggia sull’onda dell’ottimo successo riscosso dal gruppo nel loro ultimo tour. Questo disco non aggiunge né toglie nulla a ciò che già sapevamo dei Brujeria, ma è come al solito una mazzata molto salutare, perché a volte prendere degli schiaffi fa bene, specialmente se a darli sono i Brujeria. Certamente, per mantenere un discreto livello qualitativo come in questo disco, il progetto non potrà durare all’infinito, ma finché le prove sono queste, que viva Brujeria. In Pocho Aztlan la violenza riservata ai cabrones è sempre molta, ma forse questo disco è quello maggiormente hardcore del gruppo, con una fortissima influenza dei Napalm Death, con cui i Brujeria sono solidamente gemellati. La loro musica non lascia mai tregua, con quei mid tempo e doppia cassa volante a cui non si può proprio resistere. Un disco di buon livello per un’entità che continuerà a tagliare teste, specialmente quella di Trump, che è poi la stessa faccia della medaglia di Hillary Clinton.

TRACKLIST
1. Pocho Aztlan
2. No Aceptan Imitaciones
3. Profecia del Anticristo
4. Angel de la Frontera
5. Plata o Plomo
6. Satongo
7. Isla de la Fantasia
8. Bruja
9. Mexico Campeon
10. Culpan la Mujer
11. Codigos
12. Debilador

LINE-UP
Fantasma – Bass, Vocals (backing)
Hongo – Guitars
Pinche Peach – Samples, Vocals (backing)
Juan Brujo – Vocals, Lyrics
Pititis – Vocals (female), Guitars, Vocals (backing)
El Cynico – Bass, Vocal

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