Dead Season – Prophecies

Non solo Nevermore, anche se è indubbia la forte ispirazione del gruppo americano, ma anche echi death/black di scuola est europea e potenza death metal classica personalizzano il sound di questo ottimo combo transalpino.

I Nevermore di Warrel Dane sono state una delle band più importanti per l’evoluzione del thrash metal, con una serie di lavori imperdibili ed almeno un paio considerati autentiche pietre miliari, come Dreaming Neon Black e Dead Heart In A Dead World: questo tipo di thrash metal oscuro, drammatico e progressivo, valorizzato dalla teatrale voce del leader, possiede anche l’anima dei Dead Season, band transalpina autrice di questo mastodontico lavoro dal titolo Prophecies.

Una storia musicale iniziata più di dieci anni fa, ed un primo lavoro sulla lunga distanza licenziato tre anni fa (From Rust To Dust) contornato da una manciata di opere minori, hanno portato il quintetto francese alla pubblicazione di questo ultimo devastante lavoro, che se porta ben in vista il marchio dei maestri americani, non fa mancare una propria personalità che tradotto vuol dire: sferzate estreme al limite del death/black, un gran lavoro al microfono dove scream, growl ed una splendida voce pulita si danno il cambio, rendendo ancora più varie le atmosfere dei vari brani, ed una prova molto convincente sia a livello di songwriting che tecnico.
Un’ora di musica estrema che non smette di regalare sorprese, un anima prog che si veste di bianco e contrasta quella nera ed estrema in una battaglia che non fa prigionieri ma lascia solo cadaveri sul campo, una serie di brani formidabili e tanta violenza in musica fanno di Prophecies un ottimo album; i brani mantengono un livello altissimo e diventa davvero difficile estrapolare un paio di titoli che più impressionano, anche se Prohibition of God, Ministry Of Thruth e Sexual Binging sono quelli che più risaltano, ma sono convinto che ad un altro ascolto ne nominerei altri tre, proprio per l’elevata qualità generale dei brani che compongono Prophecies.
Non solo Nevermore, anche se è indubbia la forte ispirazione del gruppo americano, ma anche echi death/black di scuola est europea e potenza death metal classica personalizzano il sound di questo ottimo combo transalpino.

TRACKLIST
1.The New Man
2.Blood Links Alienation
3.Prohibition of God
4.Homogenetic
5.Guidestones
6.Ministry of Thruth
7.Endless War
8.Four Minutes of Hate
9.Mind Entertainement
10.Sexual Binging
11.The Dissident Part I
12.The Dissident Part II

LINE-UP
Nicolas Sanson – Bass
Grégoire Galichet – Drums
Guillaume Singer – Guitars
Julien Jacquemond – Vocals

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