Freaky Jelly – Reverse

Ottimo debutto dei progsters brasiliani Freaky Jelly che con Reverse regalano l’ennesimo ottimi lavoro di quest’anno in campo metal progressivo tradizionale.

Reflections, un lungo brano strumentale funge da intro e benvenuto per questo primo lavoro dei progsters brasiliani Freaky Jelly, dal monicker bruttino ma fautori di ottimo prog metal che, in questi ultimi tempi, si può certo definire tradizionale in quanto debitore nei confronti di Dream Theater, Rush e tutti quei gruppi che hanno metallizzato il progressive rock dei dinosauri settantiani.

Reverse arriva dopo quattro anni dalla nascita del gruppo, un’opera imponente della durata di settantuno minuti, senz’altro non originale (è meglio precisarlo subito) ma sicuramente di altissima qualità.
Una splendida voce a metà strada tra James La Brie e Andrè Matos, ex sirena dei connazionali Angra, tecnica sopraffina ed un songwriting notevole, fanno di Reverse, licenziato da una label come la Rockshots, divenuta in poco tempo una garanzia di qualità per i suoni progressivi, un album che si rivela una clamorosa sorpresa.
Prog metal di alto livello, atmosfere che passano da tecnicissime parti power progressive, con la sezione ritmica a prendere il palcoscenico con potenti accelerazioni e cambi di tempo mozzafiato (Mauricio Grosso – batteria – e Rafel De Paula – basso) e la chitarra (Andre Faustino) che, insieme alle tastiere (Julio Vince), ricama melodie di celestiale metallo progressivo che ricorda ora la band di John Petrucci, ora andando ancora più nel passato i Rush e gli Yes sotto le mentite spoglie del bellissimo Anderson/Bruford/Wakeman/Howe.
C’è tanta musica in Reverse, splendidamente interpretata da un gruppo che consolida la tradizione brasiliana nei suoni metal (dall’heavy, al power e al progressive) e ci sorprende con una serie di brani tutti sopra ai cinque minuti nei quali spiccano le trame delle suite Highest Ground, di Saints And Sinners e di Wake Up, cuore pulsante di questo bellissimo lavoro.
Una sorpresa giunta alla fine di un anno che ha regalato nel genere ottime conferme e notevoli sorprese, alla faccia di chi storce il naso quando si parla di suoni progressivi.

Tracklist
1. Reflections
2. Highest Ground
3. Alicia S Garden
4. Nothing To Feel
5. Saints And Sinners
6. Hardest Part Of Goodbye
7. Illusions
8. Wake Up
9. Morning Glory

Line-up
Ricardo DeStefano – Vocals
Andre Faustino – Guitars
Mauricio Grosso – Drums
Rafel de Paula – Bass
Julio Vince – Keyboards

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