Grotesque Ceremonium – Demonic Inquisition

L’impatto è da tregenda, l’attitudine evil non manca, ma l’ascolto è consigliato solo ai fans del genere.

Death metal old school oscuro e brutale , una cascata grondante riff malefici, un muro sonoro violento e monolitico senza soluzione di continuità: questo troverete tra i solchi di Demonic Inquisition, primo lavoro sulla lunga distanza dei Grotesque Ceremonium, one man band proveniente da Ankara fondata da Batu Çetin, polistrumentista e membro di un’altra manciata di gruppi della scena turca (Cenotaph, Drain of Impurity, Phosgendöd, Womb of Decay, Decimation).

Accompagnato da una copertina rigorosamente old school, a richiamare la musica prodotta, l’album si dipana su nove brani estremi per oltre quaranta minuti di oscuro e pesantissimo death metal, reso evil e d’impatto da un growl brutale e profondo (ma leggermente monocorde) ad appannaggio dello stesso Batu Çetin.
L’album risulta un devastante omaggio al sound storico, metal estremo senza compromessi, un massacro sonoro terribile e che non lascia spazio a nulla che non sia potenza, oscurità e violenza, un sound creato nell’abisso senza speranza, o la minima apertura melodica.
Si parte scendendo le scale che portano all’inferno senza guardarsi indietro, l’oscurità si fa spessa come una coltre di catrame putrefatto, riff su riff, growl belluino e demoniaco, una violenza che si tramuta in velocità ragionata mantenendo la velocità di crociera come se a regolare il flusso di note ci fosse un pilota automatico.
Ed è questo il maggior difetto di questo lavoro, i brani formano una lunga suite di feroce metal estremo con la stessa foga dall’inizio alla fine, non ci sono fermate in questo lungo discendere nei meandri nascosti dove cresce il male: non concedono tregua, ma si fatica a riconoscerli, così che diventa difficile trovarne qualcuno che spicchi su una tracklist che risulta un ammasso di lava nera che scorre migliaia di metri nel sottosuolo.
L’impatto è da tregenda, l’attitudine evil non manca, ma l’ascolto è consigliato solo ai fans del genere: se non siete amanti di gruppi come gli Incantation (dei quali viene proposta la cover di Profanation) il consiglio è di passare oltre.

TRACKLIST
1. Defiled Spirits of Unholy Torments
2. Demonic Inquisition
3. Burned at the Stake
4. Malefizhaus & Hexengefangnis
5. Barbaric Apostasy
6. Agonized Screams of the Damned
7. In the Cauldrons of Hell
8. Crushing Morbid Death
9. Profanation (Incantation cover)

LINE-UP
Batu Çetin – Vocals, All instruments

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