LECTERN

iye Siete già da molti anni in attività e, dopo soli tre ep licenziati, negli ultimi due anni siete esplosi con un paio di album fenomenali come Fratricidal Concelebration e Precept Of Delator!

Fabio “Hey, grazie per i complimenti! Mi fanno davvero molto piacere! Sì è almeno dal 2012, che i Lectern hanno ritrovato, e direi finalmente, una continuità come band, quindi, anche a livello discografico. Siamo stati fermi per molto tempo, adesso ho trovato i ragazzi giusti, che sono la miglior benzina nel motore che i Lectern abbiano mai avuto fino ad ora!
Prima, e agli esordi, era molto più complicato anche solo provare, c’era chi aveva più band e cose simili. Quindi scrivere ed arrangiare nuovi brani era un processo a dir poco pachidermico, come solo pensarli di andare a registrare!
Spesso, mi sono fidato della gente sbagliata, che credevo adatta alla band mentre non faceva altro che remarmi contro, e tramare addirittura alle mie spalle. Avevo dei sospetti, che ho poi scoperto in seguito rivelarsi esatti e fondati!”.

iye L’ultimo lavoro si può considerare un concept incentrato sull’eterna lotta tra bene e male, volete spiegarlo ai lettori di Metaleyes?

Fabio “Direi proprio di sì. In realtà, la storia che ho ideato è quella del sottrarre a Dio il segreto dell’onnipotenza! Bilocazione e miracoli maligni: davvero mi sono spinto molto oltre, anche stavolta, riguardo al concept del disco e dei testi. I demoni spiano le schiere del Bene per scovarlo, ed essendoci riusciti, sulla copertina si vede che sul trono siede il Demonio che, sotto pelle, rivela le facezie di Dio! Una trasformazione dal Bene al Male! Se guardi il simbolo del Tao cinese, che mi ha sempre affascinato, riscontri che in ognuno c’è l’altro! Ultimamente sentiamo parlare del male della Chiesa! Ma la Chiesa è il Male!”.

Marco “Non lo affronta solo a livello concettuale ma anche, a livello ben più pratico. Esempio ne è la canzone Palpation Of Sacramentarian. Senza contare che i concetti di Bene e Male sono strettamente soggettivi, sta a noi decidere quale lato sia quello buono durante l’ascolto”.

iye Il vostro è un death metal dall’approccio old school che richiama la scena statunitense ed in particolare i Morbid Angel, siete d’accordo?

Fabio “Assolutamente sì sulla definizione sul death metal a stelle e strisce, sui Morbid Angel no! Li adoro, ma sono troppo lenti per accostarli ai Lectern! Noi non abbiamo e mai avremo, la componente slow and doom metal!”.
Pietro “Old school americano in generale con ottime influenze del death metal floridiano. Ma oltre a questo, anche un death metal moderno”.
Marco “Senza dubbio, ma le influenze thrash metal non mancano di certo, e nemmeno quelle black metal. Tanto quanto basta per creare un sound che sembri old school, ma senza esserne completamente fedeli”.

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iye Il vostro sound, brutale, oscuro e cattivissimo, è valorizzato da un’ottima tecnica strumentale e i brani mantengono una forma canzone che, nel genere, non è così facile da riscontrare: il vostro segreto?

Fabio “Grazie ancora per il tuo commento a dir poco lusinghiero! Comunque, non siamo un gruppo di technical death metal, non ci riguardano quegli ambiti, anche se vogliamo migliorare, e se proprio dovessimo rientrare nella categoria, ben venga!
Io al basso non valgo un emerito cazzo, lo suono per riempire, mi diverte e mi aiuta nel concentrarmi meglio sul vomitare i miei testi senza pietà! Nel death metal il basso non conta, nelle band old school sono pochi i bassisti che sanno davvero suonarlo decentemente! Prendi il signor Tony Choi degli Atheist ad esempio, o il maestro assoluto Steve Di Giorgio!
Lo sconfinamento sul tecnico, mi piaceva quando, nel 1991, i Death con Human, o i Pestilence con Testimony Of The Ancients, che altro non era se non un Consuming Impulse meno grezzo, avevano ancora una conformazione compositiva abbastanza classica e standard. Basti ricordare che questi ultimi andarono in tour con i Monstrosity quell’anno! Già i Death con Individual Thought Patterns ed i Pestilence con Spheres, erano entrati nel technical progressive death metal! Una sorta di Dream Theater di Images And Words, Awake e When Dream And Day Unite aumentati, per quei tempi, che rileggevano in chiave Rush la musica più estrema del pianeta! Il jazz entrava nel death metal ed anche la lezione, data dai Metallica con …And Justice For All, trovava seguito e veniva incattivita. Ma a tratti, era tecnica troppo fine a se stessa, sembravano esercizi matematici, fatti attraverso degli strumenti musicali! Poi sono arrivati i Meshuggah ed i Fear Factory, e la degenerazione è proseguita con chitarre a sette e otto corde, l’industrial, il nu metal o il djent, che dal death metal hanno ripreso il detuning delle accordature ad esempio. Il sound del nuovo disco l’ho curato io personalmente, volevo che le chitarre fossero un qualcosa il più vicino possibile ad un’esplosione nucleare! Il segreto mi chiedi? Semplice! L’odio per Cristo, un dio senza credenti!”.

Pietro ” L’album è stato creato canzone per canzone, e penso che il sound si mantenga, anche grazie
all’impegno che abbiamo dato tutti e tre insieme”.

Marco” Non mi considero un batterista tecnico, e penso che mai lo sarò. Penso stia tutto, comunque, nella dedizione allo strumento e alla dose massiccia di musica alla quale siamo da sempre esposti ogni giorno. Da qui poi parte l’esperienza condivisa insieme e la consapevolezza delle potenzialità reciproche, che ci portano a creare qualcosa che sappiamo già che suonato tutti assieme, risulterà devastante”.

Fabio “In poche parole, ci interessa essere brutali e basta, non puoi essere entrambe le cose! Il veleno è più
importante di quanto si possa saper suonare, se non lo fai con passione, e senza il sangue negli occhi, come puoi
pensare di definirlo death metal anche un po’?”.

iye Giuseppe Orlando, come nel precedente lavoro, si è occupato della produzione, e Precept Of Delator esce come un’opera dal taglio internazionale e professionale sotto tutti i punti di vista: che traguardi vi siete posti a lavoro finito?

Fabio “Lui è il nostro produttore. Punto! Giuseppe è il quinto elemento dei Lectern, nell’ombra come Satana! Lui ci guida in studio, ed ogni volta ci rende dei musicisti e dei ragazzi migliori! In poche parole, quell’uomo spacca il culo a tutti dietro al mixer, è a dir poco una furia! E’ un metronomo umano, ad ogni errore, si registra di nuovo! Lo facciamo incazzare come un professore del liceo, ogni volta! E se Scott Burns se n’era andato io ne ho trovato il rimpiazzo! Un altro aspetto fondamentale, è stato secondo me, il cambio di etichetta. Via Nocturna non ha nulla a che vedere proprio, con Sliptrick Records. Adesso siamo sotto gli occhi di tutti, con una promozione migliore e capillare!”.

Pietro “Sicuramente migliore del precedente. Un’ampia sponsorizzazione e lavorare sodo per suonare quest’album in vari posti e far conoscere a tutti la nostra potenza”.

Marco “Io avevo già scritto tre video diversi e steso un piano promozionale, che attualmente sta dando i frutti sperati. In una settimana siamo finiti a girare cinque video di cui uno già uscito, Precept of Delator, un altro in arrivo a dicembre e altri tre in fase di montaggio, sempre curato da me. Volevamo che questo album fosse notato, che ci portasse alle orecchie di tanti nuovi fan. E sfruttando tutti i media che abbiamo potuto, ci stiamo riuscendo alla grande”.

iye La Capitale è covo di una scena estrema di assoluto valore e nel death metal sta regalando band e opere di altissimo livello, ma in generale è tutto il paese che ormai può guardare le scene d’oltralpe direttamente negli occhi: voi che ne pensate?

Fabio “Non c’è dubbio! Ormai in Italia passa almeno l’ottanta percento del metal su scala mondiale, ed il novanta del death metal! Gruppi chiamati nei maggiori festival estremi, per restare nel nostro ambito, costantemente in tour europeo ed americano! Qualche nome? Deceptionist, Hideous Divinity, Corpsefucking Art, Dr. Gore, Helslave, Degenerhate, Airlines Of Terror, Devangelic, Bloodtruth, Blasphemer, Electrocution, Profanal, Antropofagus e tutti gli altri che non ho nominato, ovviamente!”.

iye Quali sono i piani dei Lectern per il 2017, ormai alle porte?

Fabio “Concerti, festival, magari un tour vero e proprio, provare come dei forsennati e comporre nuove tracce!”.

Pietro “Molti concerti e forse anche qualche canzone nuova, o album, se ne abbiamo le capacità ed il tempo per fare tutto il lavoro necessario”.

Marco “Non abbiamo smesso comunque di scrivere nuovo materiale, stiamo già componendo. Stiamo anche creando una nuova sinergia con il neo entrato Gabriele, che sarà fondamentale per l’anno a venire. Ci stiamo preparando a dei concerti all’estero e ad un probabile mini tour con una band giapponese chiamata Defiled, che si è dimostrata interessata e entusiasta di condividere il palco con noi”.

Fabio Bava: vocals, bass
Pietro Sabato: guitar
Gabriele Cruz: guitar
Marco Valentine: drums

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Discografia:
Bisbetical (1999)
Salvific Of Perhaps Lambent (2010)
Lectern (2013)
Fratricidal Concelebration (2015)
Precept Of Delator (2016)

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