Mercyless – Pathetic Divinity

Pathetic Divinity ci assale senza soluzione di continuità con la sua carica estrema, ben dosata tra rallentamenti ed accelerazioni terrificanti

Gli anni novanta sono stati per il death metal quello che il decennio precedente fu per l’heavy classico, un brulicare di realtà nelle varie scene sparse per il mondo, ed una sequela di album divenuti storici e che hanno contribuito in modo esponenziale allo sviluppo ed al successo del genere.

Erano anni in cui la disfida tra la tradizione scandinava e quella americana era intervallata realtà provenienti da altre terre, ma non meno importanti.
In Europa, oltre alla Germania, il Regno Unito e l’Olanda, nei paesi con meno tradizione metallica non erano poche comunque le band che a modo loro e con i pochi mezzi a disposizione portavano avanti a suon di bombardamenti musicali la cultura estrema di stampo death.
In Francia, una delle più importanti erano sicuramente i Mercyless, attivi già sul finire degli anni ottanta e che nel 1992 diedero alle stampe Abject Offerings, esordio diventato un cult tra gli appassionati.
Altri tre album fino al 2000 e poi un lungo stop durato tredici anni, hanno caratterizzato la storia del gruppo transalpino, fino al 2013 e a Unholy Black Splendor, che ne suggellava il ritorno.
Pathetic Divinity conferma la nuova verve compositiva del combo che, dopo appena tre anni, uno split con i connazionali Crusher (le tracce sono inserite nell’album come bonus), ed un live album, ritorna per Kaotoxin e riprende le ostilità.
Una band dal sound europeo, confermato anche da questo devastante lavoro, pregno di quella natura colma di odio contro un sistema politico religioso ormai obsoleto e sonorità che rientrano tranquillamente nel calderone dei gruppi death metal classici o, come va di moda oggi, definibili in old school.
D’altronde stiamo parlando di un gruppo storico, la musica prodotta è riconducibile a molte delle band in attività da più di vent’anni, non ispirazioni od influenze ma un ottimo esempio di quello che sa dare il death metal classico suonato da chi ha le carte in regola per farlo.
Dal primo all’ultimo minuto Pathetic Divinity ci assale senza soluzione di continuità con la sua carica estrema, ben dosata tra rallentamenti ed accelerazioni terrificanti, buoni cambi di tempo che variano le soluzioni compositive quel tanto che basta e potenziato da un impatto notevole.
Il gruppo suona sostenuto dalla molta esperienza ma con l’entusiasmo di una giovane band e la title track, My Name Is Legion e Christianist soprattutto ne trovano giovamento.
Per i troppo giovani o i distratti il sound della band trova le sue origini tra i solchi di album immortali per il genere scritti a suo tempo dai Grave, Asphyx, Obituary e compagnia cimiteriale, quindi assolutamente da avere se siete deathsters incalliti.

TRACKLIST
1. Blood of Lambs
2. Pathetic Divinity
3. A Representation of Darkness
4. My Name Is Legion
5. Exhort the Heretic
6. Left to Rot
7. Eucharistic Adoration
8. Christianist
9. How Deep Is Your Hate?
10. Liturgiae
11. Bless Me Father [“Blast from the Past” split 2015]
12. Probably Impure [“Blast from the Past” split 2015]
13. Eucharistic Adoration [“Blast from the Past” split 2015]

LINE-UP
Max Otero – Vocals, Guitars
Matthieu Merklen – Bass
Laurent Michalak – Drums
Gautier Merklen – Guitars

MERCYLESS – Facebook

https://www.youtube.com/watch?v=2dIlvem6xIM

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