Unhoped – Sonic Violence

Sonic Violence si rivela un album imperdibile per gli amanti del vecchio e glorioso thrash metal, ancora vergine ed immune da influenze moderne e più cool.
Lustravi – Cult Of The Blackened Veil

I Lustravi omaggiano Satana e le sue legioni di demoni con un black metal rituale e molto sporco, davvero vicino a certe punte death che si sono viste sotto il sole della Florida.
Vampyromorpha – Six Fiendish Tales of Doom and Horror…

Il sound è quanto di più heavy/doom ci si possa immaginare, riprendendo con sagacia le sonorità care ai gruppi storici del genere come Black Sabbath, Pentagram e Saint Vitus, qualche accenno all’horror metal dei nostrani Death SS e colmandolo di atmosfere dark/gothic alla Sisters Of Mercy.
The Unknown – In Search Of The Unknown

The Unknown è l’ennesima piacevole scoperta di un sottobosco musicale underground che, pur gravitando attorno alla scena metal, è in grado di dar vita a soluzioni sonore profondamente introspettive e dal non trascurabile spessore artistico.
Sarcoptes – Songs And Dances Of Death

Il disco è una buona prova di black death, ma sinceramente è molto nella media, certamente compatto e soddisfacente, ma privo di talentuose fughe in avanti.
Pro-Pain – Foul Taste Of Freedom / The Truth Hurts

La Steamhammer/SPV immette sul mercato i primi due album dei newyorkesi Pro-Pain gruppo storico della scena hardcore metal della grande mela.
Seedna – Forlorn

L’impressione è quella di trovarsi al cospetto di un lavoro di rara profondità, nel quale ambient, doom e post metal si incontrano, senza sovrapporsi, dando vita ad un flusso sonoro che non può essere liquidabile con quattro parole di circostanza.
Narvik – Ascension to Apotheosis

Siamo al cospetto di un black metal classico, essenziale e dalle raggelanti atmosfere e il paragone con le più oltranziste realtà norvegesi viene da sè.
Front – Iron Overkill

I Front fanno la guerra con il loro metal, che deve molto anche a gruppi come i Marduk. La loro alta velocità viene da lontano, proviene dal basso di Lemmy dei Motorhead, e dal black metal scandinavo tutto.
Fausttophel – Sancta Simplicitas

Un’altra ottima realtà proveniente dall’Ucraina consigliata agli amanti delle sonorità oscure dalle reminiscenze black, ma con tanta melodia a far da contrasto alle sfuriate estreme ed un’accentuata vena progressiva e classica.
Shed The Skin – Harrowing Faith

Gli Shed The Skin sono una forza della natura, concreti, potenti, trascinanti e senza pietà, nel più puro stile death.
MESSA

Il debutto dei Messa, Belfry, è uno dei più bei dischi di quest’anno. L’atmosfera che riescono a creare i Messa non è affatto facile sa spiegare, soltanto ascoltandoli potrete capire. Qualche elemento in più potrebbe fornirvelo questa nostra intervista a uno dei gruppi italiani più interessanti degli ultimi anni. iye Come nasce il vostro suono […]
Nocturnal Streams – Leaden

Al netto di qualche imperfezione, Leaden mette in luce validi spunti uniti ad una buona vena compositiva e, trattandosi di una prima uscita, si può considerare senz’altro più che sufficiente.
Dan Deagh Wealcan – Fragmented Consciousness

Meno diretto rispetto al suo predecessore, Fragments Consciousness conferma le ottime impressioni suscitate dal duo russo.
Bizarre – Inner Necropolis

Un altro ottimo esempio di brutal death metal licenziato dalla Xtreem music, label che annovera nelle proprie fila una marea di succulente e abominevoli realtà estreme.
From The Depths – From The Depths

La loro proposta era un death metal con tracce di thrash e uno strano incedere hardcore.
DevilDriver – Trust No One

I DevilDriver si confermano come una sicurezza nel genere e Trust No One non mancherà di fare proseliti tra gli amanti di queste sonorità
Suffer In Paradise – This Dead Is World

Una bellissima sorpresa questo album dei Suffer In Paradise, autori di un funeral doom dal notevole impatto emotivo.
Naked Star – Bloodmoon Prophecy

Doom metal classico, dalle trame occulte e demoniache, un sabba violento e blasfemo che si abbate sull’ascoltatore, una possessione totale che non passerà inosservata, almeno per chi di musica del destino si nutre.
Slammin’ Thru – Things to Come

Things To Come ha il pregio di dire tutto in una quarantina di minuti, senza raggiungere però clamorosi picchi e risultando lineare ed onesto ma anche un po’ troppo derivativo.