Paratra – Genesis

Paratra - Genesis SCparatra

Genesis si rivela nel complesso un’opera intrigante, con alcuni brani killer (in versione elettronica) e un sound che dal vivo dovrebbe risultare ancor più trascinante.

Bushi – Bushi

Bushi - Bushi Bushi

Bushi è un disco originale e un tentativo di cambiare le coordinate della ricerca musicale in campo pesante, perché qui è usato ad esempio con molta intelligenza anche il pop.

Paradise Lost – Medusa

Paradise Lost - Medusa paradiselost

I Paradise Lost c’erano all’inizio degli anni ‘90 e ci sono ancora oggi, sicuramente invecchiati e forse un po’ appesantiti, ma sempre capaci di dire la loro senza apparire né obsoleti né ripetitivi.

Lonely Robot – The Big Dream

Lonely Robot - The Big Dream lonely

The Big Dream è un album che, pur non posizionandosi tra i migliori lavori di Mitchell, è sicuramente un buon ascolto per chi ama il rock elegante e progressivo della scena britannica.

Dead Register – Fiber

Dead Register - Fiber deadregister

Un album originale e difficile, un’opera oscura e affascinante che porta i Dead Register sulla soglia del regno ove dimorano le cult band, ma al prossimo giro potrebbero entrare dalla porta principale.

Trinity Site – After The Sun

Trinity Site - After The Sun trinity

La caratteristica più importante dell’album è il suo mantenersi sempre graffiante, estremo e thrashy nei brani veloci, potente e melodico nei mid tempo, con il synth che in apertura di qualche brano conferma la cura nei dettagli per dare ad After The Sun più appeal possibile.

Sator – Ordeal

Sator - Ordeal sator

I Sator fanno musica per terrorizzare chi sta loro davanti, con un cantato gridato su un tappeto sonoro sempre più potente ad ogni giro di chitarra e basso, con una batteria incalzante, dannati come una nave di pirati zombie.

Kliodna – The Dark Side…

Kliodna - The Dark Side... kliodna

Il quintetto di Minsk affronta con ottima determinazione il genere, cercando di bilanciare orchestrazioni e parti metalliche e confezionando un prodotto assolutamente in grado di soddisfare i palati degli ancora molti amanti del power metal sinfonico.

Apotheon – Mechanically Consumed

Apotheon - Mechanically Consumed apotheon

Per gli amanti del metal estremo dai rimandi progressivi e tecnicamente ineccepibili una band da seguire, aspettando un lavoro sulla lunga distanza, ciliegina su di una torta ormai pronta per essere divorata.

Narbeleth – Indomitvs

Narbeleth - Indomitvs SCnarbeleth

In Indomitvs non troviamo alcuna tentazione avanguardistica, sinfonica o atmosferica: Narbeleth è sinonimo di puro e fedele black scandinavo, sebbene la sua progressiva crescita stia avvenendo da una zona del pianeta ben lontana dalle gelide e maestose foreste del Nord Europa.

Atrexial – Souverain

Atrexial - Souverain

Sembra che, dopo tanti anni trascorsi negli abissi dell’underground estremo, Naga S.Maelstrom e compagni abbiano trovato la via giusta per arrivare almeno alla superficie, con l’aiuto di una label che di sonorità death/black se ne intende.

Cydemind – Erosion

Cydemind - Erosion cydemomnd

I Cydemind hanno preso il meglio della musica progressiva e l’hanno fatta confluire perfettamente nel loro bellissimo lavoro: i nomi che hanno ispirato il gruppo compariranno tra le note mentre la vostra mente sarà in viaggio nel mondo di Erosion.

Nibiru – Qaal Babalon

Nibiru - Qaal Babalon Nibiru Qaal Babalon

Come sempre i Nibiru ci offrono un’esperienza sonora difficilmente descrivibile a parole, ma bisogna dire che in questa occasione sono andati davvero oltre, regalando una prova di valore assoluto e pressoché unica.

Prayers of Sanity – Face of the Unknown

Prayers of Sanity - Face of the Unknown PrayersOfSanity FacesOfTheUnknown

I Prayers Of Sanity ci investono con una tempesta di thrash metal statunitense veloce, melodico ed arrabbiato quel tanto che basta per far nascere un tornado, tra ispirazioni che vanno da un inchino agli Exodus fino ad una vera adorazione per i Testament ripuliti dalle scorie death metal.

Mindkult – Lucifer’s Dream

Mindkult - Lucifer's Dream SCmindkult

Tra stoner doom, shoegaze, tanta psichedelia ed un pizzico di blues stonato, il sogno di Lucifero potrebbe trasformarsi in incubo se non si è pronti a rinunciare in partenza a suoni puliti, voci stentoree o aggressive, percussioni lanciate a folli velocità e virtuosismi assortiti.

Hallatar – No Stars Upon The Bridge

Hallatar - No Stars Upon The Bridge hallatar

No Stars Upon The Bridge è un disco emozionante e coinvolgente, caldo e allo stesso tempo ghiacciato, dove si riafferma una delle più importanti caratteristiche dell’uomo, ovvero la capacità creativa di rielaborare il lutto, poiché il genere umano continua ad andare avanti, il fiume scorre inarrestabile e bisogna trovare il modo per ricordare chi è caduto, e questa è una maniera fantastica.

The Haunted – Strength In Numbers

The Haunted - Strength In Numbers thehaunted

Thrash metal, melodic death ed un approccio hardcore fanno di questa ennesima decina di bombe metalliche un altro massiccio muro estremo a firma The Haunted

Six Feet Deeper – Six Feet Deeper Ep

Six Feet Deeper - Six Feet Deeper Ep

Il sound dei Six Feet Deeper risulta un hard rock tra reminiscenze vintage legate ai Led Zeppelin, qualche spunto elettrico post grunge e poi rock’n’roll a manetta, quello selvaggio e metallico che si suona da anni in Scandinavia.