Tid – Fix Idé

Fix Idé e un’opera che si muove in maniera trasversale tra mille sfumature stilistiche, senza mai cessare di stimolare i sensi dell’ascoltatore tra pulsioni etniche, accenni di post metal, elettronica, dance e ambient, con l’aspetto melodico sempre ben posizionato in primo piano ed una forma canzone consolidata nonostante una vis compositiva inquieta.
Bob Oliver Lee – Flying Music

Flying Music è un buon lavoro, al quale manca solo un pizzico di personalità e qualche brano trainante in più per poter richiamare l’attenzione di un maggior numero di appassionati.
Striker – Striker

Ritmiche dure come la roccia, scalfite da improvvise accelerazioni power, riff taglienti come rasoi e melodie dall’appeal elevato, sono le qualità che il gruppo mette sul tavolo.
Sangue Nero – Viscere

I Sangue Nero, i quali hanno senza dubbio il merito di riportare il black metal alla sua funzione originaria, ovvero quella di infrangere incancreniti canoni stilistici, etici e filosofici.
Incantation – Profane Nexus

Un’apoteosi di scorribande in doppia cassa, lentissimi e claustrofobici passaggi doom ed atmosfere malvagie: Profane Nexus ribadisce l’assoluta qualità della proposta degli Incantation, band che risulta una garanzia ed una delle poche dal sound personale.
Syn Ze Sase Tri – ZĂUL MOȘ

Il metal romeno in tutte le sue accezioni continua a stupire e a sfornare ottime opere, e questo è un gran disco di sympho pagan black metal.
Zurvan – Gorge Of Blood

Molto lineare per esecuzione e produzione, Gorge Of Blood incuriosisce inizialmente per la provenienza dei musicisti coinvolti, ma poi all’atto pratico si rivela un lavoro sufficiente ma nulla più.
Paralysis – Life Sentence

Tutto funziona esattamente come deve essere un album di genere, la voce cartavetrata e l’alternanza tra potentissimi mid tempo ed accelerazioni sono il pane dei Paralysis che non fanno nulla, però, per uscire dai binari del genere.
Motograter – Desolation

Desolation, pur non arrivando alle vette artistiche degli album storici del genere, risulta un’oasi di metal moderno in mezzo al deserto di proposte metalcore che inondano il mercato discografico odierno.
Impalers – The Celestial Dictator

Ovviamente siamo nel mondo del thrash metal e di qui non ci si schioda, ma se siete amanti della scuola tedesca The Celestial Dictator è un album da non perdere.
Zarthas – Reflections

Un album piacevole, un lotto di canzoni facili da memorizzare, dalle buone melodie e ben strutturate, dove le chitarre premono contro un tappeto melodico, le ritmiche mantengono uno sguardo cattivo e l’elettronica a tratti accende momenti di nostalgico dark rock.
Dementia – Persona

Persona lo si ascolta e scivola addosso, pur essendo consapevoli che è il disco di un gruppo che potrebbe fare ben altro.
Antipathic – Autonomous Mechanical Extermination

La ridotta durata complessiva di Autonomous Mechanical Extermination (circa sei minuti) impedisce di trarre conclusioni definitive, anche se quanto ascoltato fornisce comunque indicazioni sufficienti per inserire gli Antipathic tra le band da tenere sotto osservazione.
In Human Form – Opening of the Eye by the Death of the I

Quella degli In Human Form è un’espressione musicale oggettivamente elevata quanto ambiziosa, ma rivolta inevitabilmente ad un’audience molto ristretta, che corrisponde appunto a chi apprezza in toto tutto quanto sia sperimentale ed avanguardista.
Hitwood – Detriti

Il viaggio di Hitwood continua e ad ogni passo la sua musica si trasforma, completandosi senza perdere la sua personale visione di un metal moderno che si fa estremo, pur lasciando alle melodie la loro fondamentale importanza.
Execration – Return to the Void

Un riuscito blend tra innovazione e tradizione in ambito Death da parte di una band con capacità non comuni.
Alpha Tiger – Alpha Tiger

Un album che alla lunga non riesce a decollare, facendo perdere un po’ d’attenzione all’ascoltatore, in affanno verso il traguardo dell’ultimo brano: da un gruppo al terzo album per una label così importante ci si aspetta sicuramente di più.
Taberah – Sinner’s Lament

Sinner’s Lament è un album riuscito che non mancherà di soddisfare gli appetiti metallici dei defenders di lunga data, ai quali va l’ invito di non perdersi questa nuova fatica dei Taberah.
The Lurking Fear – Out Of The Voiceless Grave

Out Of The Voiceless Grave è un gradito ritorno, che si spera possa diventare una nuova partenza, per i musicisti riuniti sotto il monicker The Lurking Fear.
Vulpus – Certitude

I Vulpus sorprendono e colpiscono a fondo, centrando il bersaglio al primo colpo: in Certitude tutto appare ben focalizzato sull’obiettivo, all’insegna di un equilibrio che rende accessibile anche la fruizione dei passaggi più ostici.