SirJoe Project – Letze Baum

A tratti sembra davvero di vivere l’emozione visiva di terre lontane e la bellezza del mondo animale, tra canti e cori etnici, trasportati e cullati dalla musica di questo splendido lavoro, che del progressive prende la sua caratteristica di non genere, o meglio di un’unione di stili che formano un quadro musicale in l’arcobaleno scaglia come frecce i suoi colori.

Nel mondo della musica le sorprese sono sempre dietro l’angolo e dopo quasi quarant’anni di ascolti, lo stupore e la consapevolezza di essere al cospetto di un lavoro sopra le righe è sempre vivo e rappresenta il motore per continuare ad ascoltare, senza costruirsi inutili barriere, cercando il bello in ogni angolo del mondo musicale rock/metal.

Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, l’ultimo animale libero ucciso, vi accorgerete… che non si può mangiare il denaro.
Questa bellissima, tragica e drammatica frase è lo spunto da cui nasce Letze Baum, concept ideato dai SirJoe Project, che altri non è che un musicista storico della scena dark/progressive/rock, il chitarrista Sergio Casamassima dei Presence, qui aiutato da una manciata di bravissimi musicisti come il cantante Alessandro Granato, il bassista Mino Berlano, il tastierista Luciano Longo ed il batterista Peppe Iovine.
Il musicista, compositore e maestro, crea questo viaggio di denuncia attraverso il nostro pianeta, a bordo di una macchina musicale che non trova ostacoli, tra bellissimi brani che ci portano dall’Africa, all’Oceania, dalla vecchia Europa alle Americhe, passando per i poli denunciando e difendendo il pianeta e la sua splendida madre, la natura.
A tratti sembra davvero di vivere l’emozione visiva di terre lontane e la bellezza del mondo animale, tra canti e cori etnici, trasportati e cullati dalla musica di questo splendido lavoro, che del progressive prende la sua caratteristica di non genere, o meglio di un’unione di stili che formano un quadro musicale in l’arcobaleno scaglia come frecce i suoi colori.
Grandi melodie all’interno di un sound vario e progressivo, dunque, per più di un’ora (non poca di questi tempi) nel corso della quale i SirJoe Project tessono spartiti, legano ispirazioni diverse tra musica etnica e rock riuscendo ad unire terre, popoli e natura, in tempi in cui le divisioni purtroppo sono sempre più nette.
Gli impulsi musicali quindi arrivano dal rock, come dal metal, dal progressive come da stili lontanissimi dal normale sentire per chi si nutre di queste sonorità, come la musica etnica e la world music, il tutto unito da trame melodiche affascinanti.
Settantadue minuti di musica, divisa in tredici perle musicali che trovano il sottoscritto in difficoltà nel suggerirne una piuttosto che un’altra: quindi prendete un po’ del vostro tempo e dedicatelo a qualcosa che vi riempia il cuore, come questo splendido lavoro, non ve ne pentirete.

Tracklist
1.Forgive Us
2.Thieves In The Temple
3.Coltan Grave
4.I Pray The Rain
5.The Power Of The Sea
6.Deadly Waltz
7.Anyway
8.Binary Codes
9.The King Of All
10.I Need Time
11.Maybe Today
12.Raimbow Warriors
13.Selfdestruction

Line-up
Sergio Casamassima – Lead Guitar
Alessandro Granato – Voice
Mino Berlano – Bas
Luciano Longo – Keybaords
Peppe Iovine – Drums

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