Space Aliens From Outer Space – Nebulosity

Debutto visionario e fortemente debitore alla fantascienza per questa sorta di supergruppo che non vuole sapere di rimanere ancorato alla terra.

Debutto visionario e fortemente debitore alla fantascienza per questa sorta di supergruppo che non vuole sapere di rimanere ancorato alla terra.

Come avremo modo di vedere dopo gli attori coinvolti sono molto validi e sanno ricreare ottime atmosfere. Le coordinate musicali sono varie e conducono tutte al tema del viaggio. Troviamo l’elettronica che è abbastanza onnipresente e al contempo anche strumenti suonati molto bene, lo space rock come concezione e quel viaggiare senza posa né meta. L’ottima produzione mette in risalto anche un incedere tipico delle magnifiche opus musicali di John Carpenter, perché anche i Space Aliens From Outer Space fanno sceneggiature in musica, creando sequenze di immagini che scaturiscono dalla loro musica e si uniscono alla resa visiva sul palco che è assai importante. Qui tutto è comunque al servizio della musica e della missione esplorativa che si sono dati. La loro proposta musicale è di ampio respiro e porta l’ascoltatore in galassie lontane, dove è possibile respirare un’aria molto diversa dalla nostra. Ora veniamo a scoprire gli alieni dallo spazio profondo: alla voce Paul Beauchamp, interessantissima figura di agitatore musicale, un genio che ha scelto Torino come base nonostante sia nato lontano dalle nostre desolate lande, una figura che basta da sola a dare valore al progetto. Incontriamo poi due figuri mascherati che rispondono al nome di Daniele Pagliero, già nei Frammenti, band italiana che ha toccato in maniera indelebile tanti cuori, e Francesco Mulassano. Come new entry troviamo alla batteria la letale Maria Mallol Moya, già nei Gianni Ruben Rosacroce, Lame e Natura Morta. Con questa crew il risultato è assicurato, ma i quattro sono andati ben oltre la somma dei singoli valori, confezionando un disco unico nel volare fra vari generi, trovando sempre melodie interessantissime, con un impasto sonoro psichedelico e di forte presa, dal quale non si può scappare. Molti sono i riferimenti alla migliore fantascienza, specialmente quella degli anni cinquanta e sessanta, in un’opera maestra dello spazio profondo, un gancio galattico che non vi lascerà.

Tracklist
1. Asterism
2. Trajectory
3. Entanglement
4. Propulsion
5. Into The Nebula
6. The Outer Realms
7. Particle Horizon
8. Starchase

Line-up
Paul Beauchamp
Maria Mallol Moya
Daniele Pagliero
Francesco Mulasssano

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