Giöbia – Magnifier

Un album che è un’immersione in un liquido profondo che respira forte e rende questo viaggio un momento spirituale, come solo i grandi dischi tout court sanno fare.

Seconda ristampa per un disco che è un’ autentica gemma del sottobosco italiano.

Magnifier è come una costruzione medievale araba, tende all’ infinito per vie diverse, armoniose e bellissime. Fondamentalmente è un disco di musica psichedelica declinato in moltissime forme, dall’heavy psych allo stoner in quota desert, fino al fuzz più distorto. Sembra di sentire i Blue Cheer con droga più buona e con idee più chiare, e con un ottimo tiro. La band milanese possiede le stigmate del grande gruppo, e in questo disco mostra tutte le sue capacità e le sue future potenzialità. Space rock sia come sottogenere ma anche e soprattutto per indicare quanto che questo rock altri occupa uno spazio ben preciso, con confini mutevoli e contenuti distorti. Poche volte il passato è stato rielaborato così bene ed in maniera talmente calzante da diventare fulgido futuro. Questa seconda ristampa contiene un inedito e ha una.nuova masterizzazione assai valida, come l’ artwork inedito di Laura Giardino. Un album che è un’immersione in un liquido profondo che respira forte e rende questo viaggio un momento spirituale, come solo i grandi dischi tout court sanno fare.

TRACKLIST
01 This world was being watched closely
02 The Pond
03 The Stain
04 Lentamente la luce svanirà
05 Devil’s Howl
06 Magic Potion
07 Sun Spectre
08 The Magnifier

GIOBIA – Facebook

DESCRIZIONE SEO / RIASSUNTO

Bologna Violenta – Discordia

Discordia è Bologna Violenta, una persona che bestemmia come noi, ma che le sue paure le mette in musica veloce, e questo è il suo disco più bello.

Nicola Manzan è uno, se non l’unico, musicista italiano veramente originale, e che ha creato nel suo piccolo un qualcosa molto simile a John Zorn.

Discordia è il primo lavoro che crea a quattro mani con Alessandro Vagnoni, degno compare di rumore. Nicola è un musicista che vede e crea cosa dove le persone comuni vedono solo rumore. Le sue sinapsi e quindi le sue mani hanno una visione particolare e totalmente distopica rispetto alla musica comune. Qui non c’è agibilità o fruizione musicale, ma solo la pienezza e la completezza del suono. Se si dovesse trovare una stupida definizione del suono di Bologna Violenta in questo disco, poiché ogni suo lavoro è differente dal precedente e dal successivo, azzarderei un cinematic grind pop core, che significa che dovete ascoltarlo e farvi una vostra idea. Discordia è una sinfonia italiana, un incubo nella misura in cui lo è questo paese, dopo Uno Bianca del 2014, che è forse il suo migliore disco, e certamente un’opera di cui il pubblico non ha capito un emerito cazzo, l’unico tentativo riuscito di raccontare l’essenza dell’orrore dei fratelli Savi e coperture. Bologna Violenta qui suona anche, come lui stesso ammette, brani lunghi che sembrano canzoni, ma non lo sono in pieno, perché le creazioni di Nicola sono molto di più che canzoni. Sono paure, ansie, fobie, orgasmi e gioie. Addirittura questo lavoro lo vedo vicino a gruppi come i Fleshgod Apocalypse, fatte le dovute distinzioni metalliche. Discordia è Bologna Violenta, una persona che bestemmia come noi, ma che le sue paure le mette in musica veloce, e questo è il suo disco più bello.

TRACKLIST
1.Sigle di telefilm
2.Il canale dei sadici
3.Incredibile lite al supermercato
4.Un mio amico odia il prog
5.Il tempo dell’astinenza
6.Leviatano
7.Chiamala rivolta
8.L’eterna lotta tra il bene e le macchine
9.I postriboli d’oriente
10.Binario morto
11.Discordia
12.Lavoro e rapina in Mongolia
13.Il processo
14.Passetto
15.I felici animali del circo
16.Colonialismo

LINE-UP
Nicola Manzan – Chitarra, violino, viola, violoncello, sintetizzatori, programmazione.
Alessandro Vagnoni – Batteria, basso.

http://www.facebook.com/bolognaviolenta