Bathsheba – Servus
“Open your eyes,open your mind”un gioiello di heavy,dark doom da una giovane realta’che promette meraviglie.
Animae Silentes – Suffocated
Arriva il disco d’esordio per gli Animae Silentes, band che nasce da cinque musicisti non proprio sconosciuti, ma che ci faranno scoprire la loro idea di dark-goth metal. Un album completo e ben fatto.
Liturgy of Decay – First Psalms (Psalms of Agony and Revolt – First and Early Shape)
Un album oscuro e sinfonico come nella migliore tradizione dark rock metal, dedicato alle anime elegantemente oscure.
Noêta – Beyond life And Death
Un album che deve essere assimilato nella sua forma di continuo flusso sonoro, capace di colpire e scuotere emotivamente quegli animi che non si sono ancora del tutto assopiti.
Asofy – Nessun Luogo
Nessun Luogo è un opera che alza di molto l’asticella rispetto al lavoro precedente, e non è detto che tutti riescano necessariamente a valicarla, prima o poi: la proposta degli Asofy rifulge per profondità ed integrità ma è necessario lavorarla con pazienza e predisposizione per coglierne appieno il significato lirico e musicale.
Errant Shadow – Errant Shadow
Prodotto in maniera impeccabile e suonato divinamente, Errant Shadow è un prodotto dal taglio internazionale cosi come lo sono i musicisti che ci hanno lavorato, creando momenti emozionanti e grande musica rock.
Ultha – Converging Sins
La band afferma di essere un blend di USBM, Scandinavian BM,doom miscelato con darkwave vocals;altamente consigliato
Angela Martyr – The November Harvest
Ennesimo capolavoro di uno dei pochi veri geni del nostro tempo, da sentire, interrompere e poi ricominciare come se fosse un sogno durante una febbre alta.
Everlasting Blaze – Everlasting Blaze
Un ottimo lavoro, consigliato agli amanti del genere ma anche a chi, senza paraocchi, rivolge il proprio orecchio anche alle produzioni del sottobosco nostrano.
Ataraxia – Deep Blue Firmament
La musica degli Ataraxia esula da etichette o limiti spazio temporali, ed è essenzialmente la rappresentazione più pura di quanto sia concesso fare all’uomo manipolando le sette note.
Lotus Thief – Gramarye
Gramarye è la manifestazione definitiva del talento musicale cristallino esibito dai californiani Lotus Thief.
Opeth – Sorceress
Se gli Opeth dell’era metal hanno dimostrato negli anni ’90 (e inizio dei 2000) di poter essere originali, altrettanto non sta avvenendo con il nuovo corso musicale intrapreso.
Altar Of Oblivion – Barren Grounds
La forza del doom, la potenza dell’epicità così naturale per i grandi gruppi come gli Altar Of Oblivion.
Vlad In Tears – Unbroken
Spiacenti, ma il gothic/dark, anche se moderno e alternativo, è davvero un’altra cosa.
Throes Of Dawn – Our Voices Shall Remain
Non resta che raccomandare questo splendido ritorno dei Throes Of Dawn a chi vuole farsi cullare da emozioni che traggono linfa dal passato ma vivono e si sublimano nel presente.
Tenebrae – My Next Dawn
I Tenebrae possiedono una dote essenziale, al di là di qualsiasi altra considerazione: sanno trasmettere emozioni uniche a chi è in grado di attivare i propri sensi per poterle riceverle.
Gandalf’s Owl – Winterfell
Decisamente apprezzabile questo esperimento, proprio perché Gandolfo Ferro, rivolgendosi ad una fascia di ascoltatori sostanzialmente diversa da quella degli Heimdall, si mette coraggiosamente a nudo rinunciando alle sue più riconosciute peculiarità,
1476 – Wildwood / The Nightside
Per i 1476 il passaggio dallo status di “segreto meglio conservato” a realtà stimolante e di sicuro spessore è ormai cosa fatta.
Atomikylä – Keräily
Si sentono abbastanza distintamente gli impianti sonori dei Dark Buddha Rising o degli Oranssi Pazuzu, poiché le loro radici sono lì, e possiamo perfino spingerci a dire che Keräily sia un disco di psichedelia rituale e che sarebbe la somma perfetta dei due dischi, ma c’è molto di più.
Vampyromorpha – Six Fiendish Tales of Doom and Horror…
Il sound è quanto di più heavy/doom ci si possa immaginare, riprendendo con sagacia le sonorità care ai gruppi storici del genere come Black Sabbath, Pentagram e Saint Vitus, qualche accenno all’horror metal dei nostrani Death SS e colmandolo di atmosfere dark/gothic alla Sisters Of Mercy.