The High Jackers – Da Bomb

Da Bomb è un disco assolutamente consigliato, un ritorno a sonorità che hanno marcato in modo indelebile la storia della musica e della cultura del secolo scorso e che risulta imprescindibile anche nel nuovo millennio.

Da Bomb è il primo lavoro dei The High Jackers, un manipolo di musicisti capitanato da Stefano Taboga, cantante e bassista dei The Mad Scramble.

La loro missione è suonare rock, blues, soul e R&B come si faceva negli anni sessanta/settanta, una musica sanguigna e letteralmente irresistibile, tra brani briosi ed altri elegantemente vestiti di soul.
Sono in tredici, praticamente una piccola orchestra che regala emozioni sopite a chi ogni tanto ama tornare alle origini di note nate negli States molti anni fa e che ancora oggi ispirano artisti e gruppi legati ai generi citati.
The High Jackers è una band in continuo divenire, visto che si propone in varie vesti, dal duo acustico fino all’intera line up che ha suonato questa dozzina di perle, un magnete che attira a sé ascoltatori di generi lontani tra loro ma uniti dall’amore per la musica delle origini.
Il blues sporcato di soul dell’opener Burgers And Beers, Everybody’s Burning, la ballata Hush Now, il ritmo nero di You Make Me Mad e il crescendo dell’irresistibile This Is The Sound (Da Bomb), che conclude l’opera, vi faranno sognare, saltare, muovere come non facevate da tempo, grazie a Mr Steve ed ai suoi numerosi compari.
Da Bomb è un disco assolutamente consigliato, un ritorno a sonorità che hanno marcato in modo indelebile la storia della musica e della cultura del secolo scorso e che risulta imprescindibile anche nel nuovo millennio.

Tracklist
1.Burgers and beers
2.If I don’t have you
3.Going crazy
4.Sunshine
5.Everybody’s burning
6.Stunned and dizzy
7.Hush now
8.Live it
9.My new paradise
10.The wrong side of the street
11.You make me mad
12.This is the sound (Da bomb)

Line-up
Mr Steve Taboga
Mr Johnny Paper
Mr Marzio “Scoot” Tomada
Mr Fabio ” Fabulous” Veronese
Mr Alberto “Pezz” Pezzetta
Mr Pablo De Biasi
Mr Alan Malusa’ Magno
Mr Andrea “Cisa” Faidutti
Mr Filippo Orefice
Mr Mirko Cisilino
Mr Marco “Magic” D’orlando
Mr Emanuele Filippi
Mr Jeremy Serravalle

THE HIGH JACKERS – Facebook

The Savage Rose – Homeless

Fuori dagli abituali ascolti, i The Savage Rose e la loro musica sono un’esperienza d’ascolto tutta da vivere.

Lasciamo i territori metallici per rendere il giusto tributo ad una band ed un’artista straordinarie: Annisette e i The Savage Rose.

La band danese, attiva dagli anni sessanta, fondata da Annisette e Thomas Koppel, ha attraversato quasi mezzo secolo tra grande musica ed impegno sociale, sempre dalla parte dei diseredati e degli homeless come suggerisce il titolo del nuovo, bellissimo lavoro.
In virtù di una discografia immensa e una reputazione live leggendaria, i The Savage Rose nel corso degli anni, pur vincendo premi a profusione non si sono mai svenduti al music biz, rimanendo una band culto per i fans, alle prese con il loro rock infarcito di blues, psichedelia e del talento interpretativo della grande vocalist Annisette, la quale continua a provocare i brividi nonostante la non più verdissima età.
Homeless è un album assolutamente in linea con quanto espresso in passato dal gruppo, un rock intriso di disperazione, sanguigno nella sua anima blues, che a tratti si perde in ritmi soul sempre con la voce della cantante che letteralmente rapisce, dotata com’è di una ruvidità di fondo che risulta dono che la natura ha fatto e che Annisette da anni mette al servizio delle emozioni.
Nove brani che trasportano l’ascoltatore in una catarsi in cui la voce della cantante è sirena sinuosa, raffinata, tragica, sanguigna interprete, mentre la title track dà il via a questo rito musicale che continua imperterrito grazie a capolavori come Woman, Darling Dear e la conclusiva, drammatica, straordinaria Romano.
Fuori dagli abituali ascolti, i The Savage Rose e la loro musica sono un’esperienza d’ascolto tutta da vivere.

Tracklist
1. Homeless
2. We go On
3. Woman
4. Darling Dear
5. Harassing
6. Exit
7. Sorrow
8. That’s Where I’m Going
9. Romano

Line-up
Annisette – Vocal
Naja Rosa Koppel & Amina Carsce Nissen – Background Vocals
Nikolaj Hess – Piano, Hammond and additional keys
Las Nissen – Guitar
Jacob Haubjerg – Bass
Anders Holm – Drums
Frank Hasselstrøm – horns and keys

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The Blind Catfish – Folkolors

Ci hanno provato e ci sono riusciti i The Blind Catfish, non solo a rinverdire e rendere fresche canzoni cantate più di un secolo fa, ma anche a perseguire la loro idea di collegare il mondo attorno al nostro grande fiume con quello del suo omologo americano.

Torna il pesce gatto più irriverente e rock che il grande fiume abbia mai avuto tra i suoi abitanti, dal Piemonte fino al Mare Adriatico.

Il grande fiume è ovviamente il Po, anche se lo strano animale acquatico sogna la terra paludosa dei fondali del Mississippi, dove la musica a cui lui si ispira è nata ed ancora oggi si rigenera.
Torna la band carpigiana dei The Blind Catfish, che all’enorme abitante delle acque dolci si ispira e che nel rock blues trova la sua armonia musicale, anche se in Folkolors molto è cambiato a livello di sound dal bellissimo esordio The King Of The River, uscito un paio di anni fa.
La band ha pescato tra i canti della tradizione americana, gospel, spiritual e canti corali di prigionia, provenienti dagli stati del sud e, reinterpretandoli, ha dato vita ad un’opera affascinante, ovviamente strutturata sul blues ma ricolma del dolore di un intero popolo, tra funky e soul.
Rivivono così brani in origine solo cantati, autentiche perle a cui la band nostrana dona una nuova veste nel rispetto della tradizione, con la voce di Marco “Franky” Maretti che si colora di sfumature black, mentre, chiudendo gli occhi, si ha la sensazione di essere tra le piantagioni di cotone, quando dopo una giornata di interminabile ed inumano lavoro gli uomini e le donne intonano canti mentre tornano alle baracche.
Ed è lì che i The Blind Catfish ci portano, tra le note di Jesus And The Mainline, della drammatica e sentita Join The Revelator o di People Get Ready, dall’andamento soul che trascina come il letto del fiume, fluida come l’acqua del grande fratello in movimento perpetuo, testimone silenzioso del dramma e della stupidità degli uomini, della più ritmicamente bluesy Rosie e di Trouble Of The World, che la band interpreta come farebbe il migliore Sting.
Ci hanno provato e ci sono riusciti i The Blind Catfish, non solo a rinverdire e rendere fresche canzoni cantate più di un secolo fa, ma anche a perseguire la loro idea di collegare il mondo attorno al nostro grande fiume con quello del suo omologo americano.
Un album molto diverso dal primo lavoro, più incentrato su southern e blues rock, ma sicuramente maturo ed intenso.

TRACKLIST
1.Sometimes I Feel Like a Motherless Child
2.John the Revelator
3.People Get Ready
4.Jesus on the Mainline
5.How Long
6.Trouble So Hard
7.Rosie
8.Trouble of the World

LINE-UP
Marco Maretti
Luca Fragomeni
Francesco Zucchi
Federico Bocchi

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