METEORE: ASTAROTH

Tra le più oscure entità musicali di una Polonia appena uscita dagli anni della Guerra fredda: quattro musicisti ottimamente preparati che hanno lasciato un solo leggendario disco

Formatisi nel 1988, a Bielsko-Biala, i polacchi Astharoth si fecero notare ai festival Metal Battle e Metalmania, l’anno seguente.

Nel 1990, uscì il loro unico disco: un concentrato di thrash, sia tecnico sia violento, che non aveva veramente nulla da invidiare ai più quotati colleghi europei e americani, con liriche interessanti dedicate a sogni ed incubi degli esseri umani, differenti pertanto da quanto si proponeva, allora, a livello testuale. Gloomy Experiments – oggi finalmente ristampato, dalla Metal Mind, in tiratura limitata, a duemila copie (l’originale era andato presto esaurito e si era trasformato in una vera e propria chicca, per collezionisti) – rimase purtroppo una meteora. Il fatto di provenire geograficamente da un paese arretrato, che iniziava solo allora a rialzarsi, e la crisi che dal 1991 finì per investire tutto il movimento thrash a livello mondiale fecero cadere gli Astharoth nell’oblio. Non bastarono quattro demo, passati di fatto del tutto inosservati. La band si divise nel 1994: altri suoni andavano ormai per la maggiore. Ma fu una fine ingiusta e non meritata. Da rivalutare senza remore o dubbi.

Track list
1- Gloomy Experiments
2- Speed of Light
3- Obsession
4- Tool of Crime
5- Amnesia
6- Mirror’s World
7- Good Night My Dear
8- Insomnia
9- My Difference

Line up
Jarek Tatarek – Vocals, Guitars
Dorota Homme – Guitars
Witold Wirth – Bass
Dariusz Malysiak – Drums

E.G.O.C.I.D.E. – What Price For Freedom?

Un massacro di moshpit, hardcore metal e disagio che si sublima in rabbia e musica che segna.

Debutto discografico per gli E.g.o.c.i.d.e., fautori di un hardcore metal molto vicino alle bellissime cose degli anni novanta come Integrity e tutta la scena del Benelux, ovvero metal con un cuore hardcore, mid tempo esplosivi e tanta cattiveria.

Questo ep di sei tracce ci mostra un gruppo con le idee chiare, tanta rabbia e la giusta attitudine musicale. Ascoltare questo suono è un rituffarsi in sonorità che pensavo dimenticate ma che mi hanno accompagnato per gran parte della mia vita, come quella di altri miei coetanei e non solo. Il suono è l’hardcore metal, figlio degenere dell’hardcore delle generazioni precedenti, di quel suono che parte dall’Inghilterra, passa per l’Italia, con alcuni fondamentali gruppi come i Raw Power per intenderci, e poi arriva per la sua mutazione finale e necessaria negli States, dove assume la sua forma definitiva. Gli E.g.o.c.i.d.e. sono tutto ciò e ancora di più, perché seppur con una produzione molto casalinga, riescono a rielaborare il tutto personalmente e con un tiro davvero micidiale, che li porta al di sopra di molti altri gruppi. Le tracce migliori, ma questa è un’opinione totalmente personale che porto avanti da anni, sono quelle cantate in italiano, perché sono qui che gli E.g.o.c.i.d.e. spiccano particolarmente. Anche le tracce in inglese sono di buonissimo livello, per un giudizio complessivo sicuramente ben al di sopra della media, ma quelle in italiano sono spettacolari.
Un massacro di moshpit, hardcore metal e disagio che si sublima in rabbia e musica che segna.

Tracklist
1.No Cause For Concern
2.Declama
3.Gloria Riflessa
4.Prayer (Of A Cynic)
5.Three Crowns
6.Verba Manent

Line-up
Alex – Vocals/Lyrics
Gab – Guitar/Choruses
Matt – Bass/Choruses
Nico – Drums/Choruses