Tankard – One Foot In The Grave

Potete amarli alla follia o odiarli con pari foga, ma è indubbio che i Tankard siano parte importante del nostro mondo e della nostra cultura metal.

Noi siamo i Tankard, suoniamo thrash metal da trentacinque lunghi anni condito da irriverenza, humor, ed un’alta gradazione alcolica, siamo il quarto incomodo nella sacra triade del thrash metal teutonico (Sodom-Kreator-Destruction), idolatrati dai thrashers tutti metal birra e pogo ed ignorati da chi ci considera fautori della frangia più ignorante del metal.

Il diciassettesimo album del gruppo di Gerre, è un ottimo lavoro incentrato sulla parte più tradizionale del genere, registrato e prodotto ai Gerhard Studios di Troisdorf da Martin Buchwalter ed accompagnato ancora una volta dalla copertina originalissima e divertente di Patrick Strogulski.
Chi ha sempre ritenuto i Tankard come band emblematica di un approccio al genere scanzonato e diretto ma da prendere poco sul serio, anche questa volta si dovrà ricredere, perché One Foot In The Grave risulta uno schiaffo metallico di inumana violenza, portato al volto di chi non ha mai creduto in uno dei gruppi più veri e diretti della scena thrash metal e non solo.
Un sound fresco, veloce e senza compromessi fa da colonna sonora a testi che da allegri e scanzonati si fanno cupi e di inaspettata denuncia, mentre l’irruenza della sei corde si azzuffa con una sezione ritmica che continua a far scapocciare thrashers in tutto il mondo.
One Foot In The Grave è bello che descritto, d’altronde una band che ha dichiarato guerra nel lontano 1984 e continua la sua battaglia a colpi di metallo incendiario, chorus da inveire contro tutti, boccale in una mano e dito medio alzato nell’altra, non ha nulla da far scoprire se non un lavoro curato nei minimi dettagli, valorizzato da un songwriting che non ha nulla di divertente, ma distrugge, massacra, devasta, dall’opener Pay To Pray, all’attacco ai social network portato da Arena Of The True Lies, all’inno alcolico della title track e via fino alla conclusiva Soul Grinder.
Potete amarli alla follia o odiarli con pari foga, ma è indubbio che i Tankard siano parte importante del nostro mondo e della nostra cultura metal: in alto le pinte e sguardo irriverente e fiero, sfidando il mondo falso e ipocrita dei benpensanti.

TRACKLIST
1. Pay To Pray
2. Arena Of The True Lies
3. Don’t Bullshit Us!
4. One Foot In The Grave
5. Syrian Nightmare
6. Northern Crown (Lament Of The Undead King)
7. Lock’Em Up
8. The Evil That Men Display
9. Secret Order 1516
10. Solo Grinder

LINE-UP
Gerre – Vocals
Andy Gutjahr – Guitars
Frank Thorwarth – Bass
Olaf Zissel – Drums

TANKARD – Facebook

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