The Meaning Under – Cenotaph

Nell’anima di Cenotaph vivono e si scontrano luce e buio, sogni ed incubi, drammi e speranze, in perfetta e sontuosa armonia

Il prog metal, passata la tempesta Dream Theater tra la metà degli anni novanta e l’inizio del nuovo millennio, si è attestato su un buon livello di popolarità anche grazie alla moltitudine di contaminazioni a cui è andato incontro, soprattutto con il metal estremo.

Le opere che si affacciano sul mercato negli ultimi tempi dimostrano la maturità artistica di chi si approccia al genere, non solo ridotto a  scusa per sfoggiare l’indubbia tecnica dei musicisti, ma scrigno di emozioni, molto spesso melanconiche, drammatiche ed intimiste.
La musica progressiva ormai a tutti gli effetti alleata con i suoni metallici è entrata nel nuovo millennio a testa alta, merito anche della scena underground, caldo nido di talenti dalle qualità espressive notevoli.
Il nostro paese, come ci ha ormai abituati, regge il passo delle scene d’oltralpe con gruppi dalle enormi potenzialità, ne è un esempio questo ottimo lavoro di debutto dei padovani The Meaning Under, intitolato Cenotaph.
La band veneta non manca di sorprendere con un lavoro maturo e molto professionale, sei anni dopo il primo ep, Overflow; tra le sue fila si agita l’anima oscura e teatrale di Claude Arcano, vocalist degli industrial gothic A Tear Beyond, qui in coppia con il singer Ben Moro tra bellissime parti pulite e sfuriate in growl, toni gotici e dark che suggellano una prova vocale molto sentita.
Il sound del gruppo si muove tra lo spartito della seconda fase del teatro di sogno, meno metallo classico dunque e più musica intimista, un drammatico ed emozionante viaggio tra il prog metal del nuovo millennio, come già detto molto più attento ad emozionare che non a specchiarsi in inutili ghirigori tecnici.
Il cuore dell’album è, a mio avviso, il più emozionante con almeno due tracce di prog metal dalle tinte dark che non lasceranno indifferenti come Deceaved By A Promise e The Tower Of The One (sulla seconda Arcano torna ai fasti estremi di Maze of Antipodes), mentre la title track riassume il concept lirico dell’album con undici minuti di musica sopra la media e splendidamente interpretata dai due singer.
Un ottimo debutto di un gruppo dalle potenzialità enormi e dalle ottime idee: Cenotaph è un opera tutta da ascoltare, perché nella sua anima vivono e si scontrano luce e buio, sogni ed incubi, drammi e speranze in perfetta e sontuosa armonia.

TRACKLIST
1.The New Perspective
2.Superstructure
3.Command: Abort
4.The End of Civilization
5.Sons of a Lie
6.Deceaved by a Promise
7.The Tower of the One
8.Cenotaph (Buried with No Name)
9.Confession (Of a Dictator)

LINE-UP
Matteo Rosin – Guitars, Bass
Filippo Galvanelli – Keyboards
Claude Arcano – Vocals
Ben Moro – Vocals

Manuel Vendramin – Drums (track 2)
Marco Sanguanini – Drums (tracks 4-5)
Andrea Bevilacqua – Bass (tracks 3, 6)
Alessandro Quarin – Bass (tracks 4-5)
Andrea Cancedda – Bass (track 7)
Andrea Scaramella – Violin
Francesco De Santi – Violin
Laura Giaretta – Viola
Maurizio Galvanelli – Cello
Roxanne Doerr – Vocals (track 2)
Chiara Badon – Vocals (choirs) (track 1)
Paolo Veronese – Drums (tracks 3, 6, 8)
Francesco Tresca – Drums (track 7)
Marco Costa – Bass (track 2)

THE MEANING UNDER – Facebook

https://www.youtube.com/watch?v=OQW5jz9FnbE