The Sunburst – Resilience & Captivity

I The Sunburst confermano la crescita già manifestata a chi li ha seguiti dal vivo in questi anni: Resilience & Captivity è un album bellissimo che ha nella durata esigua il solo difetto, ma sono sicuro che sul palco la band ligure si farà ampiamente perdonare.

In questo periodo capota spesso di  parlare di quelle band che, a due o tre anni dal precedente album, stanno tornando sul mercato per confermare la bontà della loro proposta e l’alta qualità della scena tricolore che non smette di stupire, grazie a lavori di ottima fattura dall’hard rock al metal estremo.

I savonesi The Sunburst tornano a quattro anni dal magnifico debutto Tear Off The Darkness, album che li ha portati in seguito a suonare sui palchi dell’Europa dell’est, forti di una manciata di brani che univano il rock di Seattle, all’alternative metal, valorizzati da un talento melodico che ne faceva una raccolta di hit da fare invidia a band straniere più blasonate.
Davide Crisafulli, Francesco Glielmi, Luca Pileri e Stefano Ravera tornano con un secondo album incentrato su un dilemma: il coraggio di non mollare quando tutto sembra andare storto è segno di forza d’animo, o l’obbligo a cui è incatenato lo spirito che non sa rassegnarsi al proprio destino?
Resilience & Captivity, ovvero il contrasto emotivo tra il concetto di resilienza e quello di prigionia, viene reso da un sound che si fa più maturo ed emozionale, ad opera di una band compatta, capitanata da un cantante che si dimostra come uno dei più bravi nel genere, almeno nel nostro paese: queste sono le prime impressioni sul ritorno del quartetto, meno dipendente dagli Alter Bridge e più concentrato a lasciare qualcosa di personale in questo mondo del rock che fagocita tutto e non restituisce quasi nulla.
La band punta al sodo, con ventidue minuti (forse l’unico rammarico per un album che poteva regalare qualcosina in più) di hard rock moderno che parte, dopo l’intro, con Crows And Dust, dal chorus che non lascia scampo, mentre la sei corde sprizza energia metallica e la sezione ritmica accenna passaggi progressivi, punto di forza del nuovo lavoro.
La title track torna a parlare il verbo dei Soundgarden (altro gruppo che ha ispirato non poco i The Sunburst) rivelandosi più oscura e ruvida del brano precedente, ma sottolineata da una prova sentita di Crisafulli e da potenti riff sabbathiani.
Pileri ha il suo momento di gloria in Phoenix, brano progressivo che alterna parti intimiste a sfuriate metalliche in un crescendo da applausi.
Purtroppo siamo già al capolinea, mentre Eternal Life (cover di Jeff Buckley) concede gli ultimi fuochi d’artificio e scorrono i titoli di coda di un ritorno aspettato a lungo e che non delude le attese.
I The Sunburst confermano la crescita già manifestata a chi li ha seguiti dal vivo in questi anni: Resilience & Captivity è un album bellissimo che ha nella durata esigua il solo difetto, ma sono sicuro che sul palco la band ligure si farà ampiamente perdonare.

Tracklist
1. Resilience
2. Crows and Dust
3. Diamond
4. Breeze
5. What If
6. Captivity
7. World On Fire
8. Ashes
9. Phoenix
10. Eternal Life

Line-up
Davide Crisafulli – Vocals, Guitars
Luca Pileri – Guitars
Stefano Ravera – Drums
Francesco Glielmi – Bass

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