Voodoo Diamond – Darkness Becomes It

Dieci brani vengono dati in pasto dal gruppo alle radio rock, dieci tracce perfette, tra melodie alternative, marziali ritmiche metalcore e rabbiose accelerazioni thrash, il tutto legato da una performance vocale ottima, sia nelle clean che nel vocione estremo.

Nel mondo del metal moderno ed alternativo, la linea che divide un buon lavoro dalla solita ed ormai abusata formula in uso nel metallo da classifica rischia ogni volta di spezzarsi, rivelandosi ormai sottilissima e sempre più sollecitata da opere di bassissimo livello artistico.

L’eccezione che conferma la regola è rappresentata da quei gruppi che hanno tanto da dire in termini musicali e sorprendenti protagonisti di ottimi album come quello di debutto su lunga distanza dei londinesi Voodoo Diamond, trio multietnico con base nel Regno Unito, con due ep già licenziati prima che Darkness Before It, con l’aiuto del produttore Scott Atkins (Cradle Of Filth, Amon Amarth) e di Fredrik Nordstrom (Bring Me The Horizon, Arch Enemy, Architects, In Flames, Soilwork, Opeth) per quanto riguarda mix e mastering, esploda nei lettori dei giovani appassionati dai gusti moderni in giro per il mondo.
Dieci brani vengono dati in pasto dal gruppo alle radio rock, dieci tracce perfette, tra melodie alternative, marziali ritmiche metalcore e rabbiose accelerazioni thrash, il tutto legato da una performance vocale ottima, sia nelle clean che nel vocione estremo.
Ma ovviamente chi fa la differenza in questo lavoro è il songwriting ispiratissimo, che permette all’album di non avere pause o riempitivi, solo un lotto di potenziali singoli, perfetti nei refrain, buoni nel saper alternare melodie radiofoniche a rabbiose parti core, valorizzato da un gran lavoro chitarristico che non risparmia solos di stampo heavy in un contesto moderno ed alternativo.
Deny è il singolo lanciato per far innamorare perdutamente i fans del rock/metal moderno, ma non è sicuramente da meno la splendida opener Black Ice o Trigger, tracce che non lasciano scampo, per l’alchimia perfetta tra Trivium, Killswitch Engage, Parkway Drive e Linkin Park .
Ne sentiremo parlare dei Voodoo Diamond, le carte in regola per sfondare ci sono tutte e scommetto che al prossimo giro li ritroveremo come la new sensation lanciata da qualche major: per ora resta da godersi questo ottimo debutto.

Tracklist
1.Black Ice
2.With My Hands Clenched
3.Deny
4.While She Sleeps
5.Trigger
6.Broken Mirrors
7.Forgive Me Not
8.Givin It All
9.Son Of A Bastard Sun
10.Violins

Line-up
Filipe Martins – Vocals, Guitars
Alex Dias – Vocals
Doug Rimington – Bass

VOODOO DIAMOND – Facebook