Warfist – Metal To The Bone

La band fa bene e con assoluta sincerità il proprio sporco lavoro, solo che per abbattere il muro della normalità ci vorrebbe ben altro.

Di norma, al nostro interno, tendiamo ad occuparci naturalmente dei generi che più ci piacciono e che di conseguenza meglio conosciamo.

Non è male però derogare ogni tanto fa questa regola non scritta, proprio per vedere quale sia lo stato dell’arte in altri settori provando ad osservarli da un’angolazione inevitabilmente diversa.
Era da un po’ che non mi occupavo di thrash metal, ma la necessità di evadere la mole di materiale da recensire mi ha fatto pescare dal mazzo questo secondo full length dei polacchi Warfist.
Il thrash è, tra i generi estremi, quello che ritengo più atrofizzato e meno predisposto ad aperture o contaminazioni, e se proprio voglio ascoltare qualcosa la scelta è limitata tra i giganti della della Bay Area e qualcosa della vecchia scuola teutonica; quindi, essendo proposto per lo più in maniera fedele alla linea, mi appare piuttosto ripetitivo, anche se, rispetto per esempio al death o al black, è più difficile imbattersi in dischi davvero inascoltabili ma, per converso, lo è anche reperire al giorno d’oggi qualcosa di memorabile.
Una descrizione che si addice a Metal To The Bone, album che fa scapocciare il giusto e che sarebbe esattamente ciò che vorrei sentire ad un concerto da parte di una sconosciuta band di supporto, avendo la garanzia di godermi una mezz’oretta di sano furore metallico, il problema è che risulta difficile andare a scegliere il disco degli Warfist tra la montagna di musica che si ha oggi a disposizione.
I polacchi maneggiano la materia con buona predisposizione, aderendo con competenza a tutti gli stilemi del genere, ma alla fine dell’ascolto resta davvero pochino ad li là del fatto di non essersi annoiati.
E’ evidente che un lavoro come questo, al contrario, sarà apprezzato sicuramente da chi vive a pane e thrash, e non c’è nulla di male né di sbagliato in questo, sia chiaro, anche perché la band fa bene e con assoluta sincerità il proprio sporco lavoro, solo che per abbattere il muro della normalità ci vorrebbe ben altro.

Tracklist:
1. Pestilent Plague
2. Written with Blood
3. Convent of Sin
4. Tribe of Lebus
5. Breed of War
6. Metal to the Bone
7. NecroVenom
8. Playing God
9. Reclaim the Crown

Line-up:
Mihu – Vocals, Guitars
Wrath – Bass
Pavulon – Drums

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