Woebegone Obscured – The Forestroamer

Abili cesellatori di incandescenti e allo stesso tempo eleganti atmosfere funeral doom, i danesi Woebegone Obscured ci fanno riassaporare la loro arte, cinque anni dopo Marrow of Dreams, con il nuovo e terzo full length The Forestroamer.

La prima cosa che balza all’occhio è il ritorno a un minutaggio più contenuto rispetto ai settanta minuti del precedente. Qui tutto si condensa in poco più di quaranta minuti dove, però, ogni nota dipinge un grande affresco nel quale paesaggi death doom scivolano con naturalezza in atmosfere funeral intense, avvolgenti e decisamente affascinanti. La capacità di scrittura è veramente notevole, i musicisti conoscono questa arte e sanno come toccare le corde giuste dell’ascoltatore proponendo trame delicate, cangianti che si accendono e lentamente si acquietano aprendo ad atmosfere ora suggestive, ora oscure, tristi e di gran gusto: i dieci minuti dell’opener The Memory and the Thought trascorrono in un attimo con il loro alternarsi atmosferico, retto da un grande drumming sempre vario e ispirato. La splendida Drommefald, con il suo incedere brumoso, ci aiuta a calarci completamente nelle visioni di non existence invocate dalla band; il growl carico si intarsia perfettamente con l’interplay delle chitarre che non disdegnano derive black e, per caricare di ulteriore tensione, la trama e il finale in crescendo ci ammalia per la sua cristallina bellezza. La grande capacità di variare i suoni e la tensione all’ interno di ogni brano si dimostrano punti di forza importanti, donando ai tre lunghi brani un andamento progressivo da sempre presente nel tessuto sonoro del trio. Il breve strumentale Crimson Echoes, a mio parere, avrebbe dato vita a un grande brano, se il suo aroma psichedelico fosse stato sviluppato oltre i due minuti di durata. La maestosa title track, immersa in un personale flavour funeral, è intarsiata da delicate armonie mentre un potente growl la sovrasta; i giochi strumentali sono di prim’ordine, i musicisti non si risparmiano, le tastiere donano potenza e suggestioni oscure e i cambi di atmosfera sono molteplici, spaziando da momenti furiosi e carichi ad altri dotati di grande lirismo e melodia, con la parte finale letteralmente intrisa di abbacinante bellezza. Opera non di immediata assimilazione, ma capace di fornire sensazioni e cibo per la mente e il cuore di alta qualità.

Tracklist
1. The Memory and the Thought
2. Drømmefald
3. Crimson Echoes
4. The Forestroamer
5. Dormant in the Black Woods

Line-up
Quentin Nicollet – Guitars, Bass, Keyboards (track 5)
Martin Jacobsen – Guitars
Danny Woe – Vocals, Drums, Keyboards (track 3)

WOEBEGONE OBSCURED – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Collettivo Mangiatutto Futuro Paguro
    by Massimo Argo on 8 Ottobre 2025 at 16:10

    Questo disco è una festa collettiva, un atto di vita storta e senza freni, una rivolta contro la morte che è ovunque, una festa che coinvolge tutto e tutti, un’allegria che a volte diventa lacrime, un’ottima occasione per abbracciarsi sopra e sotto il palco come in “Abbracci”.

  • :: ACUFENI :: FASTIDI AURICOLARI CONTEMPORANEI #33
    by Marco Valenti on 7 Ottobre 2025 at 15:06

    Un viaggio tra emozioni e suoni: dai Falling Leaves e il loro doom malinconico, alla poesia mediorientale di Ghazel, fino ai mondi mistici di Ljungblut, Träume e Tristwch Y Fenywod.

  • Niia – V
    by Leonardo Pulcini on 6 Ottobre 2025 at 8:59

    Niia torna a casa del jazz con un bagaglio riempito da anni di nuovi sound: sistemato tutto nell'armadio, "V" è un album che sfiora la perfezione.

  • Bogue – How’d you feel about talkin’ to me
    by Reverend Shit-Man on 5 Ottobre 2025 at 20:00

    In questo marasma elettrico ed elettrizzante, per un brevissimo lasso di tempo, bazzicò anche un trio chiamato Bogue, formato nel 1999 dal bassista Dan Maister (che assunse il ruolo di frontman/chitarrista) insieme al batterista Matt Blake, ai quali si unì il chitarrista Michael J. Walker.

  • Intervista ai Di Notte
    by Massimo Argo on 2 Ottobre 2025 at 15:54

    i Di Notte si sono fatti notare ed amare per il loro suono post-punk e new wave anni ottanta, qualcosa di davvero notevole alle nostre latitudini. Abbiamo avuto l'occasione e la fortuna, grazie a Morgana e Cesare, di fare una chiacchierata con loro, ed è stato davvero interessante.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »