Cadaveria – Far Away From Conformity

Bellissima e fondamentale riedizione del secondo full length dei Cadaveria, edita dalla Sleaszy Rider con una nuova veste grafica, rimasterizzato e remixato: Far Away From Conformity ne esce rivitalizzato, confermando la band come una delle più importanti realtà estreme del nostro paese e l’album come un passo importante nello sviluppo del suo sound.

Era l’ormai lontano 2004 quando i Cadaveria diedero alle stampe Far Away From Conformity, secondo full length dopo l’ uscita della vocalist Cadaveria e di Flegias dagli Opera IX.

La band, capitanata dalla storica signora del metal estremo tricolore, ha deciso di riprendere in mano questo bellissimo lavoro per rivestirlo, grazie alla Sleaszy Rider, di una nuova veste grafica, con un booklet di dodici pagine nella versione digipack, e l’uscita di un vinile colorato limitato a 300 copie che vedrà la luce a quattordici anni esatti dalla prima versione (il 18 Gennaio 2018).
Ma le novità non si fermano qui, infatti la band ha completamente remixato e rimasterizzato i brani e, a causa di un contrattempo tecnico, Cadaveria ha inciso ex novo la voce per Blood And Confusion e The Divine Rapture, due delle nove tracce presenti più la cover di Call Me dei Blondie.
Far Away From Conformity esce rivitalizzato dall’operazione, confermando la band come una delle più importanti realtà estreme del nostro paese e l’album come un passo importante nello sviluppo del suo sound.
Molto più thrash oriented rispetto agli ultimi lavori, incentrati su un black metal teatrale e gotico, e più vicino, a mio parere, al sound dei Necrodeath (compagni d’avventura nel recente ottimo split/ep Mondoscuro), l’album meritava una seconda chance, ora che il metal italiano è tenuto in maggiore considerazione rispetto agli anni passati.
E i Cadaveria fanno parte a pieno titolo della storia del metal tricolore e la qualità di questi brani lo confermano in toto: un thrash metal ricamato di un drappo oscuro e maligno, una sfumatura heavy doom che, a tratti, prende in mano il sound trasformando i brani in lunghe e cadenzate marce funebri (Omen Of Delirium e la cover di Call Me lasciano senza fiato) mentre la vocalist è protagonista di una grande prestazione, perfetta sia nelle parti estreme che nelle sofferte parti pulite.
Far Away From Conformity nella sua nuova veste non appare mai datato, anche se negli anni seguire il gruppo ha abbandonato in parte il sound diretto che caratterizza molti dei brani presenti, ma tracce di categoria superiore come Blood And Confusion, Irreverent Elegy o Out Body Experience valgono da soli il prezzo di questa bellissima riedizione.

Tracklist
01 – Blood And Confusion
02 – Eleven Three O Three
03 – Irreverent Elegy
04 – The Divine Rapture
05 – Omen Of Delirium
06 – A Different Way
07 – Call Me
08 – Out Body Experience
09 – Prayer Of Sorrow
10 – Vox Of Anti-Time

Line-up
Cadaveria – vocals
Marçelo Santos – drums
Peter Dayton – bass

CADAVERIA – Facebook

Ozaena – Necronaut

Necronaut è un susseguirsi di assalti sonori, di canzoni sempre interessanti per tutta la loro durata, di buone intuizioni sonore e di grande affiatamento, che si esprime in un disco di notevole cattiveria metallica e di ottime melodie.

Gli Ozaena sono un gruppo che va subito al sodo e, dopo un brano di introduzione, il gruppo romano ci mostra subito quali siano le sue intenzioni, proponendo un groove metal da primi anni duemila, potente e preciso, con belle linee sonore.

Gli Ozaena sono stati fondati nel 2015 dal chitarrista Stefano Bussadori, e dopo qualche cambio si sono assestati nella loro attuale formazione. Dopo un’intensa attività dal vivo hanno pubblicato per la L.A. Riot Survival Records il loro debutto sulla lunga distanza intitolato Beneath The Ocean. Questo secondo disco migliora ulteriormente il loro percorso musicale la cui colonna vertebrale è formata da un suono che ci riporta al primi anni del secolo se non addirittura più indietro, perché oltre al groove metal qui si possono trovare alcune reminiscenze di un tipo di nu metal che si è perso, ovvero quello più pesante e legato al metal, con timbriche vocali che godono comunque della giusta libertà, anche perché il nuovo cantante Valerio Cascone è molto valido. Il disco è di buona qualità e regala momenti eccellenti, di puro godimento metallico, tra cavalcate e saturazioni atmosferiche, perché gli Ozaena sono un gruppo che compone e suona cose al di sopra della media, soprattutto per la personalità che pervade la loro musica e li rende riconoscibili, con questo tiro un po’ vecchia scuola che non ha quasi nessuno al giorno d’oggi. Necronaut è un susseguirsi di assalti sonori, di canzoni sempre interessanti per tutta la loro durata, di buone intuizioni sonore e di grande affiatamento, che si esprime in un disco di notevole cattiveria metallica e di ottime melodie.

Tracklist
01. Phase One
02. From The Hollow
03. Ghost Inside
04. Pale Light
05. Necronaut
06. Second Sight
07. Highest Wall
08. Kneel Down
09. We Are One

Line-up
Valerio Cascone: vocals
Stefano Bussadori: guitars
Eugenio Carreri: bass
Shadi Al Amad: drums

OZAENA – Facebook

Midnite Hellion – Condemned To Hell

Condemned To Hell è un lavoro dal sound devoto all’heavy metal, con un’inclinazione neanche tanto nascosta per il thrash, ovviamente legato alla tradizione e quindi più che mai vecchia scuola.

Portano alta la bandiera dell’heavy metal old school i Midnite Hellion, trio del New Jersey attivo da una manciata d’anni e ora al debutto su lunga distanza tramite Witches Brew con Condemend To Hell.

Un ep del 2012 ed un live erano finora le uniche uscite in casa Midnite Hellion e questo full lenght arriva a confermare la voglia del gruppo di portare l’heavy metal nel mondo (come si legge nelle note di presentazione).
Heavy metal con un’inclinazione neanche tanto nascosta per il thrash, ovviamente legato alla tradizione e quindi più che mai vecchia scuola.
La band non risparmia certo energie e si butta all’attacco dei vostri timpani con i mezzi in uso da Rich Kubik , Mario DiBartolo e Drew Rizzo: ritmiche forsennate, solos taglienti e voce cartavetrata, una produzione in linea con l’atmosfera ottantiana che si respira tra i solchi dell’album ed l’headbanging è servito, tra attimi di metallo arrembante e furioso, qualche accenno ai maestri Slayer e tanta attitudine old school.
Nove brani per mezzora abbondante tra metal modello palla lunga e pedalare e buoni spunti heavy, con crescendo che toccano lidi maideniani (Enter The Nightmare) prima di tuffarsi a capofitto tra il tornado thrash di Black And White o Cross The Line, mentre The Fever strizza l’occhio ai Metallica e la ritmica di The Morrigan non lascia scampo prima dell’inevitabile conclusione con Teenage Bloodsuckin’ Bimbos, canzone dal taglio punk.
Non un brutto lavoro ma nella media del genere, e pertanto consigliato solo agli amanti dell’heavy/thrash old school.

Tracklist
1. Black And White
2. Death Dealer
3. Cross The Line
4. Enter The Nightmare
5. Soldiers Of Hades
6. The Fever
7. Rip It Up
8. The Morrigan
9. Teenage Bloodsuckin’ Bimbos

Line-up
Rich Kubik – Bass Guitar/Vocals
Mario DiBartolo – Guitars
Drew Rizzo – Drums

MIDNITE HELLION – Facebook

Descrizione Breve

Autore
Alberto Centenari

Voto
69

Zgard – Within The Swirl Of Black Vigor

Within The Swirl Of Black Vigor è un album caldamente consigliato agli estimatori del pagan folk black.

Zgard è uno dei molti progetti solisti gestiti da musicisti dalla prolificità superiore alla norma, in quanto tale si può considerare la media di un full length pubblicato per ogni anno di attività, anche se come abbiamo constatato in questi anni c’è chi riesce a produrre musica in maniera ben più compulsiva.

Nello specifico l’ucraino Yaromisl è appunto uno tra quelli che si segnala per la non troppo scontata capacità di coniugare quantità e qualità: il primo incontro con l’operato degli Zgard risale al 2012 con l’uscita di Astral Glow, nel quale veniva esibito un pagan folk black di assoluta sostanza ed oggi li ritroviamo con Within The Swirl Of Black Vigor, che giunge dopo altri due full length, Contemplation e Totem.
Il percorso stilistico di Yaromisl si va a comporre così di un nuovo tassello che mostra anche alcune differenze rispetto al passato, assumendo sembianze maggiormente orientate al pagan pur senza perdere le proprie connotazioni folk: il tutto pare giovare ulteriormente per quanto riguarda la resa finale, in quanto favorisce l’approdo ad un sound che fa proprie le pulsioni derivanti da gradi interpreti del genere come Moonsorrow e Negura Bunget, infondendovi però caratteristiche peculiari delle tradizione musicale ucraina, grazia anche al ricorso a diversi strumenti tradizionali (oltre a quelli a corde, troviamo un particolare flauto denominato sopilka, e la drymba, che è un po’ l’equivalente del nostro scacciapensieri).
Per questo lavoro Yaromisl si fa aiutare dal vocalist Dusk e dal batterista Lycane, andando a formare un trio capace di imprimere ritmo ed intensità ai vari brani; basti sentire a tale proposito una traccia come Confession of Voiceless, dal crescendo furioso e coinvolgente, oppure la “moonsorrowiana” e splendida Where the Stones Drone, per rendersi conto di quanto Within The Swirl Of Black Vigor sia un album imperdibile per gli estimatori del pagan folk black.
Se Astral Glow era già un album interessante ma che mostrava ancora ampi margini di miglioramento, quanto fatto da Yaromisl in questi cinque anni ha reso gli Zgard una tra le migliori realtà del genere, rendendola una credibile alternativa alle grandi band citate quali riferimento.

Tracklist:
1. Dive into the night (intro) [Занурення в ніч]
2. Forgotten [Забутий]
3. Confession of voiceless [Сповідь німого]
4. Frozen space [Замерзлий простір]
5. Where the stones drone [Там де камні гудуть]
6. KoloSlovo [КолоСлово]
7. Cold bonfire [Холодна ватра]
8. Winter lullaby [Колискова зими

Line-up:
Yaromisl – rhythm, solo, bass and acoustic guitar, sopilka, drymba, keyboards, back and clean vocals

Guests:
Dusk – vocals, clean vocals
Lycane – drums

ZGARD – Facebook