Fister & Chrch – Split

La Crown and Throne Ltd pubblica questo notevole split album a tutto sludge, che vede quali protagoniste due band statunitensi, i Fister ed i Chrch.

La Crown and Throne Ltd, label di Denver, pubblica questo notevole split album a tutto sludge, che vede quali protagoniste due band statunitensi, i Fister ed i Chrch.

I Fister sono in circolazione già da diverso tempo ed hanno una discografia molto ricca con all’attivo tre full length ed almeno una decina di uscite più brevi; in questo brano intitolato The Ditch, il trio di St.Louis inizia senza fare sconti sparando un primo terzo piuttosto feroce ed ossessivo, per poi aprirsi leggermente e placarsi ulteriormente indulgendo in rarefatti arpeggi: la combinazione appare efficace, nonostante lo schema sia ripetuto nell’arco della durata della traccia (venti minuti) con una certa puntualità, in virtù di un’intensità che, specialmente nei momenti più robusti, appare in grado di fare la differenza.
I Chrch (non ci siamo dimenticati una u, ma è la band che ha deciso di eliminarla dal proprio monicker da un paio d’anni) arrivano da Sacramento e rispetto ai compagni di split sono decisamente meno prolifici ma anche autori di uno sludge che propende molto più verso il funeral, riuscendo a colpire in virtù di un sound maggiormente elaborato ed impattante emotivamente; i sedici minuti di un brano come Temples costituiscono una prova di forza notevole ed il suo incedere a tratti dolente, a volte colmo di cupa e rabbiosa disperazione, punteggiato da uno screaming femminile lacerante, ci offre la sensazione d’essere al cospetto di una realtà di livello potenzialmente superiore alla media e, a tale proposito, questo occasione si rivela un buon pretesto per recuperare quanto prima il full length Unanswered Hymns, uscito nel 2015.
Lo split album in questione assolve alla perfezione al proprio compito, quello di portare alla luce gruppi di sicuro spessore ma che, a causa dell’affollamento che ormai è comune ad ogni genere, anche quelli dai connotati maggiormente underground, faticano a mettersi in evidenza al di fuori di delle aree geografiche d’appartenenza.

Tracklist:
1. Chrch – Temples
2. Fister – The Ditch

Line-up:
Fister
Kirk Gatterer – Drums
Marcus Newstead – Vocals (additional), Guitars
Kenny Snarzyk – Vocals (lead), Bass

Chrch
Ben – Bass
Shann – Guitars
Chris – Guitars, Vocals (backing)
Eva – Vocals
Adam – Drums

FISTER – Facebook

CHRCH – Facebook

Defeated Sanity – Prelude To The Tragedy

I brani di Prelude To The Tragedy sono delle mazzate notevoli, a tratti valorizzate da intricate parti tecniche, per poi perdere il filo quando i musicisti tedeschi elaborano intricate e cervellotiche parti tecniche su un tappeto estremo da fine del mondo.

Ristampa in vinile curata dalla Xenokorp di Prelude To The Tragedy, devastante lavoro brutal death metal uscito nel 2004 dalle menti dei tedeschi Defeated Sanity.

Band, quella berlinese, che all’assalto brutale aggiunge una tecnica invidiabile, e l’album si inserisce di prepotenza tra le opere di genere che molti avvicinano al death metal progressivo ma che poco hanno a che spartire con il genere.
I Defeated Sanity sono attivi già dai primi anni novanta ed hanno una discografia di tutto rispetto, con cinque album pubblicati tra cui questo Prelude To The Tragedy, un buon numero di lavori minori e l’ultimo Disposal of the Dead/Dharmata uscito lo scorso anno.
L’album è il primo full length del gruppo, ben accolto dalla scena underground estrema per il suo martellamento senza soluzione di continuità, tecnicamente di alto livello anche se, come quasi sempre in queste opere, la voglia di strafare finisce per condizionare un songwriting che sarebbe già stato notevole.
Prelude To The Tragedy infatti è un massacro sonoro niente male, la band svolge il suo compito in modo feroce e brutale e i brani sono delle mazzate notevoli, a tratti valorizzate da intricate parti tecniche, per poi perdere il filo quando i musicisti tedeschi elaborano intricate e cervellotiche parti tecniche su un tappeto estremo da fine del mondo.
Origin e Cryptopsy, un briciolo di Suffocation e l’album parte e non si ferma più, tra infernali blast beat, arzigogolate trame chitarristiche e growl bestiale: in questa versione troviamo, come contenuti extra, il brano Expectoration Of Fear, Drifting Further nella versione demo del 2002 e Apocalypse Of Filth/Collapsing Human Failures, traccia tratta dallo split del 2003 con gli Imperious Malevolence.
Se siete amanti del brutal tecnico e vi siete persi l’uscita originale, questa versione in vinile potrebbe farvi gola, la tecnica c’è, la violenza pure.

Tracklist
1.Liquifying Cerebral Hemispheres
2.Drifting Further
3.The Parasite
4.Horrid Decomposition
5.Tortured Existence
6.Apocalypse Of Filth Collapsing Human Failures
7.Remnants Of The Dead
8.Prelude To The Tragedy
9.Expectoration Of Fear (bonus)
10.Drifting Further (bonus)
11.Apocalypse Of Filth/Collapsing Human Failures (bonus)

Line-up
Lille Gruber – Drums
Jacob Schmidt – Bass
Christian Kühn – Guitar
Josh Welshman – Vocals

DEFEATED SANITY – Facebook

Virgil & Steve Howe – Nexus

Nexus è un album carezzevole, dolcemente triste per gli avvenimenti che lo hanno preceduto, ma meritevole di essere apprezzato per quello che è, ovvero un bellissimo quadro musicale dai tenui colori.

Quello che doveva essere il primo frutto di unacollaborazione in famiglia, a lungo attesa, si è purtroppo trasformato in un album postumo.

Il figlio di Steve Howe (chitarrista degli storici Yes), Virgil, è mancato subito dopo la fine delle registrazioni di Nexus, album strumentale che il padre ha voluto comunque licenziare in accordo con la InsideOut; a due mesi dalla morte del polistrumentista e figlio d’arte, Nexus vede la luce e si porta con sé tutte le emozioni scaturite da questo tragico evento.
Virgil Howe, che ha lasciato questo mondo nel mese di settembre, ultimamente era impegnato come batterista nei Little Barrie: l’album, interamente strumentale, è un elegante viaggio nel mondo musicale di Virgil, anche valido tastierista e bassista nonché brillante compositore, aiutato dal genio chitarristico del padre, splendido interprete nel ruolo di una delle più grandi band che il mondo del rock abbia regalato ai suoi fedeli ascoltatori.
Nexus si anima di un arcobaleno di suoni delicati (progressive, space rock, digressioni jazz) nati con l’ausilio di piano e tastiere, protagonisti in tutto il suo svolgimento e valorizzato dagli interventi di Steve (Hight Hawk in questo senso è il picco del lavoro).
Ovviamente non mancano attimi in cui rivivono le sognanti trame progressive dello storico gruppo britannico, ma la personalità compositiva di Virgil porta il sound ad avvicinarsi maggiormente alla psichedelia , viaggiando delicata su nuvole composte da note di raffinato rock strumentale dove la bravura tecnica dei due Howe è al servizio delle emozioni.
Nexus è un album carezzevole, dolcemente triste per gli avvenimenti che lo hanno preceduto, ma meritevole di essere apprezzato per quello che è, ovvero un bellissimo quadro musicale dai tenui colori.

Tracklist
1. Nexus
2. Hidden Planet
3. Leaving Aurura
4. Nick’s Star
5. Night Hawk
6. Moon Rising
7. Passing Titan
8. Dawn Mission
9. Astral Plane
10. Infinite Space
11. Freefall

Line-up
Virgil – Keyboards, piano, synths, bass & drums
Steve – Acoustic, electric, & steel guitars

STEVE HOWE – Facebook

ALICE COOPER

Il video di The Sound Of A.

Il video di The Sound Of A.

Da oggi è disponibile il video di “The Sound Of A”, il nuovo singolo del re dello shock rock ALICE COOPER. Il brano è estratto dall’ultimo album “Paranormal”, pubblicato la scorsa estate su earMUSIC.

Il brano ha una storia particolare, fu scritto dall’artista nel 1967, messo da parte e dimenticato per poi essere rispolverato da Dennis Dunaway, il bassista della Alice Cooper Band. Lo stesso Dennis l’ha riproposto al cantante chiedendo di tenerlo in considerazione per il nuovo album.

“The Sound Of A” sarà pubblicato il 23 febbraio 2018 su earMUSIC, pochi giorni prima del compleanno di Alice Cooper. Oltre al nuovo singolo saranno presenti quattro tracce live registrate durante lo show di Columbus del 6 maggio.