Mystifier – Profanus

Il lavoro va via che è un piacere, magari non lasciando ricordi indimenticabili, ma mostrando un efficace spaccato di quello che era la scena estrema brasiliana nell’ultimo decennio del secolo scorso.

La Vic Records, etichetta olandese specializzata in ristampe, continua la sua meritoria opera di “archeologia metallica”.

Ad essere riportato alla luce è in quest’occasione il quarto e ultimo full length dei brasiliani Mystifier, una delle band seminali della scena estrema della nazione che ha dato i natali ai Sepultura.
In particolare, la band guidata da Armando da Silva Conceição, in arte Beelzeebubth, è stata tra le prime in quel continente a far proprie le pulsioni black provenienti dal Nord Europa, anche se il tutto è sempre stato incanalato in una forma di thrash dai tratti molto oscuri e, ovviamente, al 100% intriso di tematiche occulte e sataniste.
Rispetti ai primi tre lavori, Profanus mostrava una maggiore propensione alla forma canzone, riducendo il minutaggio dei vari brani e risultando molto più diretto ed essenziale, privo quindi di quegli elementi distintivi in grado di rendere affascinante o grottesco (a seconda dei punti di vista) l’operato del gruppo brasiliano.
Il lavoro va via che è un piacere, magari non lasciando ricordi indimenticabili, ma mostrando un efficace spaccato di quello che era la scena estrema da quelle parti nell’ultimo decennio del secolo scorso: infatti, pur essendo datato 2001, Profanus sembra in tutto e per tutto un lavoro più datato (detto in senso buono), non tanto per la produzione, che anzi è decisamente apprezzabile se rapportata a lavori della stessa epoca, ma piuttosto per l’approccio naif alla materia da parte dei Mystifier.
La differenza tra i brani contenuti in Profanus e quelli dei primi anni novanta si può cogliere facilmente grazie alle tre bous track registrate live a Recife nel 2015 che mostrano, invece, una maggiore enfasi dal punto di vista vocale e lirico ed una struttura molto più diluita e sfaccettata.
Questo suggerisce anche, a chi se lo fosse chiesto, che i Mystifier sono tuttora attivi, nonostante non pubblichino un disco di inediti da oltre sedici anni; a quanto pare il buon Beelzeebubth, uno dei non pochi che nella loro carriera hanno speso più tempo ad inseguire musicisti per completare la band che a scrivere musica , sta lavorando all’uscita di un atteso nuovo full length e, francamente, sono molto curioso di vedere cosa sarà in grado di offrire questo benemerito veterano della scena metal sudamericana.

Tracklist:
1. Unspeakable Dementia (Utter Nonsense)
2. Dare to Face the Beast
3. Supreme Power of Suffering
4. Born from Mens’ Dreams
5. Superstitious Predictions of Misfortune
6. Je$$us Immolation
7. Beyond the Rivers of Hade
8. Thus Demystifier Spoke
9. Free Spirit Flight
10. Celebrate the Antichristian Millenium
11. Sowing the Evil in Our Hearts
12. Hangman’s Noose (Ending Mortal Existence)
13. Atheistic Prelude to Immortality
14. An Elizabethan Devil Worshipper’s Prayer Book (Live)
15. Alesteir Crowley (Live)
16. Osculum Obscenum (Live)

Line-up:
Beelzeebubth – Guitars, Bass, Lyrics
Brunno Rheys – Bass, Vocals (backing)
Asmoodeeus – Vocals
Leandros – Keyboards, Vocals (backing)
Louis Bear – Drums

MYSTIFIER – Facebook

Implore – Subjugate

Quattordici brani che non raggiungono i tre minuti ma che dicono tanto, sviluppandosi nel poco tempo concesso e risultando perfetti oggetti dinamitardi in mano a questi terroristi musicali che con Subjugate, ritornano all’attenzione degli amanti del genere in un’atmosfera di totale devastazione e massacro.

Band attiva dal 2012 e di base in Germania ma da anni in movimento continuo, tanto da essere considerata internazionale e non solo per la provenienza dei propri membri, gli Implore di Gabriel ‘Gabbo’ Dubko, unico superstite della formazione originale, tornano con un nuovo e devastante lavoro a base di death metal e riottoso hardcore.

Subjugate è il titolo di questa nuova denuncia, un urlo di disperata rabbia contro tutto e tutti, dalla società alla religione: in appena mezzora si susseguono quattordici esplosioni di violenza in musica senza soluzione di continuità, un continuo e terribile urlo di dolore che passa dalle grida cariche di odio di Dubko, al drumming secco ed incessante di Guido Montanarini e al riffing chirurgico dei due chitarristi Petro e Markus.
Questo in definitiva è il mondo in cui viviamo, nascosto da lustrini e pailettes di un falso benessere regalato da chi ci manovra, ma che sta sfuggendo di mano e che gli Implore denunciano con questo ennesimo assalto sonoro che, nella sua violenza estrema, scivola via che è un piacere.
La loro musica è per soli amanti dell’estremo, gli altri devono abbandonare il campo di battaglia già alla terza ripartenza (Cursed Existence), mentre gli strumenti cominciano a sanguinare, torturati dai tre guerrieri estremi.
Quattordici brani che non raggiungono i tre minuti ma che dicono tanto, sviluppandosi nel poco tempo concesso e risultando perfetti oggetti dinamitardi in mano a questi terroristi musicali che, con Subjugate, ritornano all’attenzione degli amanti del genere in un’atmosfera di totale devastazione e massacro.
Technology A Justification For Killing è il punto più alto dell’album, detto questo fatevi travolgere senza remore da questo lavoro.

Tracklist
01. Birth of an Era
02. Loathe
03. Cursed Existence
04. Paradox
05. Disconnected from Ourselves
06. Totalitarian
07. Patterns to Follow
08. Ecocide
09. Technology a Justification for Killing
10. Cult of El
11. Desolated Winds
12. Boundary
13. Untouchable Pyramid
14. Gazing Beyond

Line-up
Gabriel – bass, vocals
Petro – guitars
Markus – guitars, vocals
Guido – drums

IMPLORE – Facebook

Antiquus Scriptum – Antologia

Un pagan/epic black metal con potenziale qualità ma che di chiaro ha ben poco. Da parte degli amanti del genere, comunque, può meritare una possibilità.

Il pagan black metal di Antiquus Scriptum, one-man band portoghese con alle spalle una carriera ormai quasi ventennale, torna con il nuovo album Antologia che, dopo una breve intro soft con dei suoni della natura (nella stessa maniera si chiuderà), si catapulta nelle orecchie dell’ascoltatore con il massimo della violenza possibile, in chiave totalmente nichilista e senza alcuna traccia di benevolenza.

Ogni traccia di Antologia è intrisa, già dai titoli, di dissacrazione e malattia. Questa rimane una costante imprescindibile per tutta la durata del disco. Il musicista e compositore portoghese tira fuori un sound che ha anche tanto di epico e sinfonico, ma che comunque non cozza con la natura distorta dell’album.
Il risultato è, tutto sommato, una discreta miscela tra più stili, con qualche intermezzo come A shape of space & time che, in confronto al ritmo incessante dell’album, sembra quasi un pezzo pop.
Ad una valutazione complessiva, però, sono davvero molti i limiti del disco. Uno dei più importanti è senza dubbio la parte vocale, che qui naviga in maniera incerta tra frammenti death, voce pulita e raw. Proprio la voce, spesso ma non sempre, stona completamente con l’atmosfera musicale che si crea. È quasi come se fosse stata gettata in mezzo alla registrazione da un’altra fonte.
Anche sulla parte strumentale ci sono dei dubbi, infatti il ritmo eccessivamente forsennato dell’album sembra fine a sé stesso, confusionario e privo di criterio. Questo non aiuta certamente a capire cosa si sta ascoltando.
Insomma, c’è sicuramente del buono, ma c’è anche uno stile musicale ancora da comprendere.

Tracklist
1. Dance of the Sleepless Souls in a Dusk Called Night… (Intro)
2. In Pulverem Reverteris
3. Abi In Malam Pestem
4. Inner Depression (Syndromes of Fear)
5. I. N. R. I.: Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum
6. Thy Visionary
7. Den Nordiske Sjel Lever I Meg
8. Odi At Amo, Excrucior…
9. A Shape of Space & Time
10. In the Kingdom of Superstition
11. A Sea of Doubts
12. Dance of the Crying Souls in a Dusk Called Night… (Outro)

Line-up
Sacerdos Magus – Bass, Vocals, Guitars, Acoustics, Drums, Key Strokes

ANTIQUUS SCRIPTUM – Facebook

KALEDON + ANKOR + SERENADE ITALY TOUR 2018

CROWN METAL BOOKING AGENCY PRESENTA:
KALEDON + ANKOR + SERENADE
ITALY TOUR 2018
Siamo lieti di annunciare 3 fantastici show che si svolgeranno:
Venerdi 9 Marzo 2018, Firenze, Circus Club
Sabato 10 Marzo 2018, Rozzano (MI), Circolo Svolta
Domenica 11 Marzo 2018, Mantova, Arci Tom

I Kaledon band nata nel lontano 1998 pubblica il 25 Maggio 2017 il nuovo album “Carnagus – Emperor of the Darkness” con una line-up rinnovata, con alla voce il bravissimo Michele Guaitoli (Overtures, ex-Future is Tomorrow) alla batteria il talentuoso Manuele di Ascenzo (ex Secret Rule) il mastermind Alex Mele (chitarre) insieme a Paolo Campitelli (tastiere) e ai membri fondatori Tommy Nemesio (chitarre) e Paolo Lezziroli (basso).

Gli Ankor saranno in tour per la prima volta in assoluto in italia, la band spagnola formatosi nel 2003 a Barcellona sono una Alternative Metal Band guidati dalla versatile cantante inglese Jessie Williams con alla batteria la talentuosa carioca Ra Tache e alle chitarre i due catalani David Romeu e Fito Martínez,pubblicano il 12 Maggio 2017 il nuovo album “Beyond the Silence of These Years”.

I Serenade che ad Ottobre sono stati in tour con gli Smash Into Pieces, sono da poco tornati sulle scene con il nuovo album “Onirica” uscito per la Revalve Records il 12 Novembre, la band è già a lavoro per il nuovo album, anche i Serenade guidati dalla bravissima Claudia Layline hanno rinnovato la loro line-up con Leonardo Drago alla batteria e Alberto Ferrari alla chitarra.