KURGAALL

Il video di “Satanization”, dall’album omonimo in uscita a marzo (Hammer Of Damnation).

Il video di “Satanization”, dall’album omonimo in uscita a marzo (Hammer Of Damnation).

Italian goatmasters KURGAALL have published a video for the track “Satanization”, which is the title-track from the band’s upcoming fourth full-length, set to be released worldwide via Hammer Of Damnation. The superior cult of satanic victory is scheduled for March/2018!

Hammer Of Damnation :
https://hodrecs.com/
https://www.facebook.com/hammerofdamnation/
Kurgaall
https://www.facebook.com/KURGAALL/

Magick Touch – Blades, Chains, Whips & Fire

Blades, Chains, Whips & Fire è uno spettacolare esempio di hard rock, melodico ed accattivante, perennemente in bilico tra l’hard blues settantiano e l’arena rock della vena aurifera scoperta nel decennio successivo.

Prendete una manciata di gruppi storici della scena hard rock mondiale, mixateli ed amalgamateli fino a trovarvi al cospetto di un succulento e dolcissimo impasto musicale, ed avrete trovato il segreto che si cela dietro all’irresistibile sound proposto dai Magick Touch, terzetto di Bergen con un talento per i suoni hard rock melodici e classici di un’altra categoria.

Blades, Chains, Whips & Fire è uno spettacolare esempio di rock duro (il secondo per il gruppo scandinavo che aveva esordito due anni fa con Electrick Sorcery), melodico ed accattivante, perennemente in bilico tra l’hard blues settantiano e l’arena rock della vena aurifera scoperta nel decennio successivo.
Suoni della West Coast, rock britannico ed adrenalina da Sunset Bloulevard si incontrano tra le note di una serie di brani che sono hit sparati senza ritegno e timore dai tre musicisti norvegesi che con una serie di incantesimi metallici aprono le porte del paradiso; è appunto pura magia tra richiami a Whitesnake, Thin Lizzy, Kiss e molti altri eroi della nostra musica preferita racchiusi in un best of dedicato al genere immortale per antonomasia, sua maestà l’hard rock.
Io mi fermo qui e lascio parlare i tre rockers norvegesi (Bård Heavy Nordvik, HK Rein, Christer Ottesen) e la loro musica, mai come in questo caso indiscussa protagonista.
Tra le trame delle varie The Great Escape, Polonium Blues e la title track vi troverete a viaggiare con un dirigibile in un profondo porpora, tra baci e serpenti bianchi e mai come allora vi sentirete a casa.

Tracklist
1.Under The Gun
2.The Great Escape
3.Midnite Sadusa
4.Believe In Magick
5.Polonium Blues
6.Siren Song
7.Lost With All Hands
8.After The Fire
9.Electrick Sorcery
10.Blades, Chains, Whips & Fire

Line-up
HK Rein – Vocals, Guitars
Christer Ottesen – Bass
Bård “Heavy” Nordvik – Drums

MAGICK TOUCH – Facebook

THERION

Il video di ‘Theme Of Antichrist’, dall’album “Beloved Antichrist” (Nuclear Blast).

Il video di ‘Theme Of Antichrist’, dall’album “Beloved Antichrist” (Nuclear Blast).

Tra meno di due settimane i THERION pubblicheranno la loro immane opera “Beloved Antichrist”. Oggi viene svelato ‘Theme Of Antichrist’, il nuovo singolo accompagnato dal video animato, realizzato da Abysmo Films.

La canzone può essere acquistata o ascoltata in streaming qui http://nblast.de/TherionThemeAntichrist

“Beloved Antichrist” può essere pre-ordinato al seguente indirizzo:
http://nblast.de/BelovedAntichrist

I THERION saranno in tour in Europa a partire da 1° febbraio:

THERION
con IMPERIAL AGE and NULL POSITIV
01.02. D Essen – Turock*
02.02. NL Amsterdam – Melkweg*
03.02. UK London – Islington Assembly*
04.02. UK Manchester – Rebellion*
06.02. UK Newcastle – Riverside*
07.02. UK Aberdeen – The Assembly*
08.02. UK Glasgow – Audio*
09.02. UK Sheffield – Corporation*
10.02. UK Belfast – Limelight*
11.02. IRL Dublin – Tivoli*
13.02. UK Bristol – Bierkeller*
14.02. UK Birmingham – o2 Institute*
15.02. B Kortrijk – De Kreun*
16.02. F Paris – Le Trabendo*
17.02. CH Pratteln – Z7*
18.02. F Lyon – Ninkasi Kao*
20.02. E Bilbao – Santana 27*
21.02. P Porto – Hard Club*
22.02. P Lisbon – Lisboa ao Vivo*
23.02. E Sevilla – Sala Custom*
24.02. E Madrid – Sala Mon Live*
25.02. E Barcelona – Razzmatazz 2*
27.02. F TBA**
28.02. F Marseille – Espace Julien**
01.03. I Brescia – Circolo Colony**
02.03. I Rome – Orion**
03.03. I Bologna – Zona Roveri**
04.03. SLO Ljubljana – Kino Siska**
05.03. HR Zagreb – Tvornica**
06.03. SRB Belgrade – Dom Omladine**
08.03. GR Thessaloniki – Principal Club Theater**
09.03. GR Athens – Piraeus 117 Academy**
10.03. BG Sofia – Mixtape 5**
11.03. RO Bucharest – Arenele Romane**
13.03. H Budapest – Barba Negra**
14.03. SK Bratislava – Majestic Music Club**
15.03. CZ Prague – Meetfactory**
16.03. PL Wroclaw – A2**
17.03. PL Warsaw – Progresja**
18.03. PL Gdansk – B90**
20.03. LT Vilnius – Rock River Club**
21.03. LV Riga – Melna Piektdiena***
22.03. EST Tallinn – Club Tapper***
23.03. FIN Helsinki – Nosturi***
24.03. FIN Jyväskylä – Luttako***
25.03. FIN Tampere – Olympia-Kortteli***
27.03. S Stockholm – Klubben***
28.03. S Gothenburg – Brewhouse***
29.03. D Bremen – Tivoli****
30.03. D Berlin – Bi-Nuu****
31.03. D Flensburg – Roxy****
01.04. D Cologne – Jungle****
03.04. D Munich – Backstage****
04.04. F Charmes – Rock ’n’ Roll Stage****
05.04. D Jena – F-Haus****
06.04. B Bomal-Sur-Ourthe- Durbuy Rock****
07.04. NL Tilburg – 013****
*con MIDNIGHT ETERNAL
**con THE DEVIL
***con ENEMY OF REALITY
****con ACYL

10.04. IL Tel Aviv – Barby Club
12.04. RUS Moscow – GlavClub Green Concert
13.04. RUS St. Petersburg – Zal Ozhidaniya
15.04. UA Kiev – Bel Étage

www.therion.se
www.facebook.com/therion
www.nuclearblast.de/therion

[‘selvǝ] – D O M A

Due lunghe immense jam, con le quali i [‘selvǝ] fermano un attimo della loro catarsi, perché i [‘selvǝ] non sono solo musica, sono emozione e smarrimento.

I [‘selvǝ] sono un gruppo che va ben oltre la mera indicazione di qualche genere, producono suoni che non possono essere collegati, un cavalcare un flusso furioso di emozioni e di forze che stanno dentro e fuori di noi.

Nati nel 2013, sono un’entità in continua evoluzione, dal primo Life Habitual al successivo Eléo, dove ogni nuovo lavoro marca un’ulteriore passo in avanti nella loro poetica. Ora arriva D O M A ed il viaggio verso nuovi pianeti sonori continua, dato che il loro suono sta mutando di nuovo, e ciò sta avvenendo senza forzature, facendo divenire il tutto molto naturale e precisamente come hanno intenzione che sia. Il trio di Lodi ha suonato due pezzi di lunga durata in questo disco, e forse ciò potrebbe sembrare poco alle menti poco aperte, mentre invece c’è tutto quanto deve esserci, anche di più. I [‘selvǝ] sono fondamentalmente un gruppo da gustare dal vivo, chi li ha visti capirà cosa intendo, e D O M A ne è un’ulteriore conferma. Questo disco è uno dei migliori esempi di come si possa fare un hardcore mutato, che diventa post black metal o potentissimo screamo. E forse la definizione migliore potrebbe essere proprio screamo black metal, ma come detto poc’anzi provare a definire questa musica è davvero poco importante. Ciò che deve importare del disco è la sua durezza, il suo sputarti in faccia per provare a svegliarti dal sonno in rete nel quale viviamo. Ci sono molti modi di descrivere le nostre vie, i [‘selvǝ] scelgono la loro musica, che è un dono molto prezioso ed importante, basta ascoltare questi due capolavori, che partono da basi conosciute per andare davvero molto lontano, andando oltre il grigio per calarsi nella nera realtà. D O M A è la prova fin qui migliore di questo gruppo, ed uno dei migliori dischi degli ultimi di black metal inteso in senso largo, anche perché il black non può essere inteso in un senso solo. Due lunghe immense jam, con le quali i [‘selvǝ] fermano un attimo della loro catarsi, perché i [‘selvǝ] non sono solo musica, sono emozione e smarrimento, ed è bellissimo.

Tracklist
1) silen
2) joy

Line-up
Alessandro Andriolo – Guitars, Voice
Andrea Pezzi – Bass, Voice
Tommaso Rey – Drums

[‘selvǝ] – Facebook

Dauþuz – Die Grubenmähre

Die Grubenmähre è un’opera che vale la pena ascoltare, risultando tutt’altro che uno spreco di tempo per per gli estimatori del black metal di matrice germanica.

Die Grubenmähre è il secondo full length dei tedeschi Dauþuz, dopo l’esordio del 2016 con In Finstrer Teufe.

Su lavori di questo tipo e provenienza si rischia essere ripetitivi, anche se ciò avviene comunque con connotazioni positive: l’album è l’ennesimo esempio di black metal tedesco con tutti i tasselli al proprio posto, derivanti dalla conoscenza del genere e da una buona capacità di scrittura culminante in una traccia magnifica come Kerker der Ewigkeit.
Ma è comunque tutto il disco che mantiene un livello medio oltremodo soddisfacente, tra cavalcate dai ritmi mai troppo spediti e dal sentore epico e solenne, e break acustici utili a conferire un pizzico di varietà; resta solo da rimarcare che dalle stesse lande provengono così tanti lavori di spessore uguale o superiore che rischiano di rendere inosservato un buon album come questo: colpa appunto di una concorrenza qualificata, sia in ambito tedesco sia nel resto del del pianeta, piuttosto che per demeriti dei bravi Aragonyth e Syderyth.
Die Grubenmähre è comunque un’opera che vale la pena ascoltare, risultando tutt’altro che uno spreco di tempo per per gli estimatori del black metal di matrice germanica.

Tracklist:
1. Reminicere
2. Extero Metallum
3. Drachensee
4. Trinitatis
5. Kerker der Ewigkeit
6. Dem Berg entrissen
7. Crucis
8. Die Grubenmähre I: In die Schwärze
9. Die Grubenmähre II: Hoffnungstod
10. Luciae

Line-up:
Aragonyth S. – All instruments
Syderyth G. – Vocals, Lyrics, Guitars (acoustic)

Dauþuz – Facebook

The Big Blue House – Binne My

Binne My è un ottimo ritorno per il gruppo toscano, che replica l’alta qualità della musica contenuta nel debutto dello scorso anno, candidandosi come realtà da seguire con passione da parte degli amanti del rock blues classico.

Capita sempre più spesso (fortunatamente) di occuparci di blues rock, padre di una buona fetta dei generi trattati dalla nostra webzine, e con Binne My ritroviamo una band nostrana, i The Big Blue House dei quali vi avevamo presentato Do It, debutto uscito lo scorso anno.

La band toscana torna dunque a riempire di note le giornate fredde e uggiose di questo primo scorcio del nuovo anno con otto nuovi brani di splendido blues rock, sanguigno e viscerale, elegante ma allo stesso tempo ruvido e maschio: si riaprono le porte della grande casa blu, dove a darci il benvenuto con Liar (scelta dal gruppo come singolo e video) troviamo Danilo Staglianò (voce, chitarra), Luca Bernetti (basso), Sandro Scarselli (tastiere, hammond) e Andrea Berti (batteria).
Blues d’autore ed elettricità rock confluiscono nelle vene e nel sangue di chi ascolta e i temi sono quelli cari alla band: amore con tutti i suoi annessi e connessi già ampiamente sviluppati nel primo lavoro, rifiutare facili compromessi e affrontare le difficoltà e le sconfitte anche con l’aiuto della musica.
Si gira per le stanze della grande casa blu incontrando personaggi e musicisti che sono le ispirazioni del quartetto, con porte che si aprono sulle note di Moments Of Rain, con in evidenza i tasti d’avorio di Sandro Scarselli che sanguinano blues rock, o l’emozionante Black Eyes, ballatona dal lento incedere che lascia spazio al talento di uno Staglianò sulle orme di Gary Moore e Steve Ray Vaughan.
Play This Tune è creata su  un tappeto ritmico coinvolgente, così come The Middle Of Passage torna alle radici del genere e i nostri piedi sono bagnati dall’acqua del grande fiume.
Difficile poi non emozionarsi sulle note tragiche di To Leave This World o su quelle semiacustiche della title track, brano che ricorda i migliori episodi del Clapton solista.
Binne My è un ottimo ritorno per il gruppo toscano, che replica l’alta qualità della musica contenuta nel debutto dello scorso anno, candidandosi come realtà da seguire con passione da parte degli amanti del rock blues classico.

Tracklist
1.Liar
2.Moments Of Rain
3.Black Eyes
4.Playing This Tune
5.The Middle Passage
6.Binne My
7.I’m Not On Sale
8.To Leave This World

Line-up
Danilo Staglianò – Guitar, Voice
Luca Bernetti – Bass
Sandro Scarselli – Keyboards, Hammond
Andrea Berti – Drums

THE BIG BLUE HOUSE – Facebook

https://youtu.be/JHam2ha-Kmo