L’Ora X – Sottovoce

E’ innegabile il fatto che i fratelli Mangano siano riusciti ad usare in modo assolutamente perfetto la lingua italiana in un sound dal taglio internazionale, tra rabbiosi growl, sentite parti melodiche e ritmati passaggi rap metal, così da creare un lavoro piacevole, duro, melodico e composto da undici bellissime canzoni.

In ritardo sull’uscita targata 2017, il primo lavoro dei fratelli Mangano (Gabriele e Ilario, degli Yattafunk) merita sicuramente di essere portato all’attenzione dei lettori di MetalEyes dai gusti alternativi.

Sottovoce, infatti,  è un album composto da dieci brani (più la cover di Non é Francesca di Battisti) che formano un concept sull’amore e le sue sfumature, raccontato dal duo tramite un sound che si nutre di quel nu metal che fece sfracelli tra la fine del secolo scorso e l’alba del nuovo millennio, senza perdere di vista l’alternative rock tricolore.
Cantato (benissimo) in lingua madre, Sottovoce vede la partecipazione in studio di Wahoomi Corvi (responsabile degli arrangiamenti), che i lettori conoscono per il suo importantissimo lavoro in tante opere targate Wormholedeath, e Mika Jussila, alle prese con il master ai Finnvox Studios in Finlandia.
L’album mantiene le promesse, in un susseguirsi di atmosfere che vanno dalla rabbia alla malinconia, dalla disperazione alla gaudente felicità che l’amore porta inevitabilmente con sé, e la musica accompagna questo saliscendi emozionale tra esplosioni metalliche, rock e rap.
E’ innegabile il fatto che i fratelli Mangano, con il marchio L’Ora X, siano riusciti ad usare in modo assolutamente perfetto la lingua italiana in un sound dal taglio internazionale, tra rabbiosi growl, sentite parti melodiche e ritmati passaggi rap metal, così da creare un lavoro piacevole, duro, melodico e composto da undici bellissime canzoni.
Difficile trovare brani meritevoli d’attenzione più di altri, Sottovoce va ascoltato nella sua interezza, e se magari può sembrare in ritardo di qualche anno a livello di sound, vi apparirà davvero intenso se godete della musica aldilà delle mode del momento.
Ed allora, tra le trame di Lebbracadabra, Io Ci sarò, Quello Che I Miei Occhi Non vedono e Daimyo troverete splendide note accostabili a Limp Bizkit, Adema, Non Point e Timoria, quindi niente di originale, ma davvero ben fatto.

Tracklist
1.Animae
2.Lebbracadabra
3.Gaius Baltar
4.Non é Francesca
5.Io Ci sarò
6.Quello Che I Miei Occhi Non vedono
7.Sweet Home Roma est
8.Che Sarà Di Noi
9.Daimyo
10.X
11.Sottovoce

Line-up
Gabriele Mangano- Voce, Chitarra, Batteria, Tastiere
Ilario Mangano – Chitarra, Basso

Arrangiamenti: Ilario Mangano, Gabriele Mangano, Wahoomi Corvi

L’ORA X – Facebook

The Chapter – Angels And Demons

Gli otto brani che vanno a comporre il lavoro sono tutti decisamente validi, ognuno equilibrato nel suo oscillare tra un’anima più pesantemente metallica e quella più malinconica e gotica.

I portoghesi The Chapter sono una delle non poche band formatesi nello scorso decennio che, dopo un’uscita d’assaggio, hanno atteso molto tempo prima di dare alla luce un primo full length.

La band di Lisbona prova ad inserirsi nel filone gothic dark, immettendo nel proprio sound la robustezza del doom, e lo fa con un buon risultato tenendo fede alla consolidata traduzione lusitana che prende vita dai Moonspell ma passa anche da nomi meno famosi ma ugualmente rilevanti come Heavenwood, Painted Black e A Dream Of Poe.
Il vocalist Pedro Rodrigues si disimpegna ottimamente piazzando nelle parti più ruvide un pregevole growl, mentre le clean ricordano quelle di Jonas Renkse dei Katatonia e anche certe aperture melodiche riportano al periodo (secondo me) d’oro di Tonight’s Decision e Discouraged Ones.
Se poi aggiungiamo che, quando il sound si sposta su lidi gothic doom, il piacevole riferimento a tratti sembrano diventare i migliori Evereve, il quadro che si presenta è quello di una band che cerca di trovare soluzioni in qualche modo meno prevedibili, proprio in quanto pare attingere da fonti meno scontate rispetto a quanto fatti da altri gruppi.
Gli otto brani che vanno a comporre il lavoro sono tutti decisamente validi, ognuno equilibrato nel suo oscillare tra un’anima più pesantemente metallica e quella più malinconica e gotica: sicuramente le due canzoni iniziali, la title track dalle molte sfaccettature e Shattered Emotions, più rarefatta e vicina al melodic death doom d’autore, squarciano il velo sul potenziale dei The Chapter, il cui operato si rivela convincente e sempre intriso di un buon grado di emotività, sia quando sono i Moonspell a fungere da faro (Aenima Vipera) sia sempre i Katatonia (For A Ghost, To Live For) proprio per la bravura della band di Setubal nello svincolarsi da un’interpretazione calligrafica inserendo frequenti variazioni di ritmo.
Una bella prova che ha la sola controindicazione di un connubio tra monicker (The Chapter) e titolo dell’album (Angels And Demons) che, dalla ricerca su Google, restituisce praticamente solo informazioni sul best seller di Dan Brown o sul film che ne fu tratto, e questo non giova certo ad una divulgazione efficace delle informazioni riguardanti la band; quando è però la musica a parlare, i lusitani mettono sul piatto una padronanza del genere non scontata, tale da far presupporre e sperare che questo sia solo il nuovo inizio un di un percorso musicale ripartito con il piede giusto.

Tracklist:
1. Angels And Demons
2. Shattered Emotions
3. Aenima Vipera
4. For a Ghost
5. This Scar
6. To Live For
7. The Past is Dead
8. The Librarian

Line up:
Eurico Mealha – Bass
João Gomes – Guitar
Pedro Almeida – Guitar
Pedro Antunes – Drums
Pedro Rodrigues – Vocals

Guests:
Micaela Cardoso – Vocals

THE CHAPTER – Facebook

PAOLA PELLEGRINI LEXROCK

Il video di Lovely Man, dall’album Lady To Rock (Red Cat).

Il video di Lovely Man, dall’album Lady To Rock (Red Cat).

“LOVELY MAN”, il nuovo video di PAOLA PELLEGRINI LEXROCK , presentato in anteprima sulla home page di metal.it, è disponibile ora su YouTube:

“Paola Pellegrini è forse una delle donne più complesse e carismatiche che la nostra nazione possa vantare in ambito musicale”. MetalWave

“Un album corposo e bello da ascoltare complice anche la bella voce di Paola che riesce a dare il giusto equilibrio a questo album che merita davvero di essere ascoltato.”. Soundsgoodwebzine

“This is one hell of a cool release.” Battlehelm-UK

“SURELY INTERESTING LISTENING TO THIS ITALIAN JOB…WELL DONE”. Hardrockheavymetal-UK

CONTATTI ARTISTA:
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FACEBOOK: https://www.facebook.com/paolapellegrinilexrock
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Mata – Atam

Non è musica facile e non lo vuole essere, ma è davvero affascinante e colpisce nel segno, traccia dopo traccia, andando a pescare il meglio del vero underground italiano, e rielaborandolo in maniera del tutto nuova ed originale, come un big bang di morte e cellule sporche.

Maschere, rumore, ansia, facendo cadere il velo delle nostre piccole incertezze. Siamo certi che sia meglio raccontare che tutto è tranquillo e dobbiamo pensare positivo e restare sereni?

Non sarebbe forse meglio liberare il rumore e sbattere la testa contro il muro della nostra quotidiana e continua marcia di avvicinamento alla morte? I Mata ci offrono come sonici Morpheus una pillola blu o rossa, sta a noi scegliere. Se scegliete di ascoltare Atam allora aspettatevi di tutto, non-musica, noise saturante, frasi molto precise come automi in Westworld, una poetica da megalopoli del 2300. Dalla provincia italiana arrivano questi alieni musicali che fanno un qualcosa che spazza via il mainstream ma soprattutto il finto alternativo. Non ci sono pose o stilemi, ma dittatura del rumore e orgasmi di macchine e strumenti, ultimi rantoli e vagiti delle future bestie. Non è musica facile e non lo vuole essere, ma è davvero affascinante e colpisce nel segno, traccia dopo traccia, andando a pescare il meglio del vero underground italiano, e rielaborandolo in maniera del tutto nuova ed originale, come un big bang di morte e cellule sporche. Il cantato in italiano è un valore aggiunto per una visione musicale che è di valore, e che soprattutto non vuole essere la solita zona di comfort anche quando si proclama alternativa. Qui ci sono aggressioni sonore ed imboscate sonore, ruggiti di demoni maledetti e poesie di chimica bellezza. I Mata sono un progetto parallelo dei Nevroshockingiochi, e hanno fatto questo lavoro concepito in quattro movimenti musicali di catarsi e merda in faccia. Non si sente spesso un qualcosa di così forte e nemmeno di così strutturato, che passa dal glitch all’idm, dal noise all’ambient.
Benvenuti nel nostro futuro, siete pregati di non staccare la siringa dal braccio.

Tracklist
Zero Uno – Movimento Uno
Zero Due – Movimento Due
Zero Tre – Movimento Tre
Zero Quattro – Movimento Quattro

Line-up
Massimo Marini
Mauro Mezzabotta
Emanuele Sagripanti
Alessandro Bracalente

MATA – Facebook

https://www.youtube.com/watch?v=HMLTiat_Tyw

Descrizione Breve

Demon Head – The Resistance

Tra il profumo dell’incenso ai piedi di altari innalzati all’occult rock, tornano i danesi Demon Head, gruppo di Diabolic Rock (come amano definirsi) con questo 7′ composto da due soli brani, The Resistance e River Of Mars.

Tra il profumo dell’incenso ai piedi di altari innalzati all’occult rock, tornano i danesi Demon Head, gruppo di Diabolic Rock (come amano definirsi) con questo 7′ composto da due soli brani, The Resistance e River Of Mars.

Per chi non conoscesse ancora questa band del panorama doom nord europeo, i Demon Head sono attivi da sei anni e, oltre a Thunder On The Fields, full length licenziato lo scorso anno, hanno in cascina il primo album Ride the Wilderness uscito nel 2015 ed una manciata di lavori minori tra demo e split.
I due brani che troverete su questo ep non si discostano da quanto ascoltato sul precedente album, quindi siamo ancora su coordinate doom rock anni settanta pervase da profumi ipnotici e rituali diabolici.
Un sound che trova nella voce morrisoniana del vocalist M.F.L. e nella struttura da jam dei brani il suo maggior pregio, aspetto questo più accentuato nella title track, mentre l’atmosfera di Rivers Of Mars è maggiormente diretta e sabbathiana.
The Resistance è un ep che nulla aggiunge e nulla toglie al gruppo danese, un classico lavoro di transizione aspettando un nuovo diabolico full length.

Tracklist
1.The Resistence
2.Rivers Of Mars

Line-up
J.W. – Drums
M.S.F. – Bass
B.G.N. – Guitar
T.G.N. – Guitar
M.F.L. – Vocals

DEMON HEAD – Facebook