Materdea – Pyaneta

Un affascinante e superbo album di musica metal, tra sontuose orchestrazioni, melodie acustiche, attitudine pagan/folk e potenza power.

Torna, a distanza di due anni dal bellissimo The Goddess’ Chants e a quattro dal capolavoro A Rose For Egeria, quella che dopo aver ascoltato questa sontuosa opera dal titolo Pyaneta, si conferma come una delle migliori realtà symphonic metal in assoluto.

I Materdea sono un mondo a parte, raffinati ed eleganti musicisti che coniugano in modo assolutamente perfetto sinfonie metal e melodie folk, ritmiche power prog ad un amore incondizionato per la natura ed il pianeta che ci ospita, troppo spesso dimenticato e torturato dalla scellerata umanità moderna.
La bellezza di Pyaneta raggiunge vette straordinarie: il viaggio intrapreso dal gruppo esplora la vita e la natura con l’aiuto di una musica totale, magari dall’approccio più moderno rispetto all’immaginario fantasy che ispirava gli scorsi lavori, ma ancora una volta supportato da un’eleganza ed una raffinata attitudine che l’album talmente bello da commuovere.
Al comando dei Materdea ci sono sempre il chitarrista Marco Strega e quella splendida interprete che è Simon Papa, cantante che incanta letteralmente, grazie al dono di saper ipnotizzare con l’elegante bellezza della sua voce.
Prodotto da Tony Lindgren ai Fascination Street Studios, Pyaneta è composto da undici perle sinfoniche, pregne di atmosfere folk e cavalcate power metal, dove violini e violoncello (Camilla D’Ononfrio, Giulia Subba e Chiara Manueddu) insieme alle orchestrazioni formano un muro sonoro costruito su una sezione ritmica precisa e potente (Morgan De Virgilis al basso e Carlos Cantatore alla batteria), con la chitarra di Marco Strega a colorare quadri elettrici là dove Simon Papa ci delizia con la sua voce fuori dal tempo.
Potrei citarvi tutta la tracklist senza correre il rischio di uscire dall’eccellenza, mentre sarebbe più difficile fare paragoni scomodi con realtà che sono lontane miglia dal suono Materdea: preferisco quindi lasciarvi all’ascolto di questo affascinante e superbo album di musica metal, tra sontuose orchestrazioni, melodie acustiche, attitudine pagan/folk e potenza power.

Tracklist
01. Back To Earth
02. The Return of the King
03. One Thousand and One Nights
04. Pyaneta
05. Neverland
06. S’Accabadora
07. The Legend of the Pale Mountains
08. Legacy of the Woods
09. Coven of Balzaares
10. Metamorphosis (Bonus Track CD version only)
11. Bourrè del Diavolo

Line-up
Simon Papa – voce
Marco Strega, – chitarra e voce
Chiara Manueddu – violoncello
Camilla D’Onofrio – violino
Giulia Subba – violino
Morgan De Virgilis – basso
Carlos Cantatore – batteria

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STARSICK SYSTEM

Il video di Half. Awake, dall’ep Half in uscita a giugno.

Il video di Half. Awake, dall’ep Half in uscita a giugno.

Half. Awake è il primo singolo tratto da HALF., nuovo EP in uscita a fine giugno. E’ l’inizio del nuovo corso degli Starsick System, realizzato grazie al supporto dei fan che hanno sostenuto la campagna MusicRaiser dedicata alla nuova release.

Oltre a un’immagine rinnovata e al nuovo logo, la band presenta una forte evoluzione del proprio sound. Dal modern hard rock delle origini si è arrivati a un metal moderno e molto più heavy, sulla scia di band come Nothing More, Of Mice & Men, Escape The Fate, Papa Roach, Bring Me The Horizon e molto altro.

Streaming / Download -> hyperurl.co/StarsickHalfAwake

La band sta attualmente concludendo le registrazioni degli altri brani di HALF. di cui saranno diffusi i dettagli a breve. L’EP segue l’uscita del precedente “Lies, Hopes & Other Stories” del 2017.

Gli Starsick System inoltre continuano la loro attività live. Il prossimo show sarà al MetalTrave di Travesio (PN) il prossimo 1 luglio, prima di un mini tour europeo che verrà annunciato tra pochi giorni.

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Blood Moon Hysteria – My Sacrifice EP

Runar Beyond torna ad esprimere con la musica emozioni come il disagio esistenziale e la profonda inquietudine, in un’atmosfera che conduce alle condizioni più estreme e dolorose dell’animo umano.

La musica che accompagna un gesto rituale e di sottomissione come il sacrificio non può che esprimere drammatica e tragica sofferenza, così come avviene con le quattro tracce che compongono il ritorno dei Blood Moon Hysteria, sotto cui monicker si cela Runar Beyond, musicista di Stavanger al secondo lavoro dopo il debutto di due anni fa intitolato Crimson Sky.

Accompagnato dal fido Fredrik S al piano, il polistrumentista e compositore norvegese dà vita a quattro brani di metal oscuro, melanconico e dark, la colonna sonora dell’apocalisse come scritto nella presentazione dell’opera licenziata come sempre dalla nostrana Wormholedeath.
Lasciati ormai i sentieri acustici della sua prima creatura, Beyond The Morninglight, Runar entra nell’oscuro e misantropico mondo del black metal, anche se le ispirazioni dark e l’atmosfera di oscura sofferenza sono riscontrabili nell’ormai consolidato sound a metà strada tra Joy Division e primi Katatonia.
Ispirate e tragiche sono le sfumature di Deception e Deception PT 2, assolutamente estreme quelle della title track e soprattutto della conclusiva Towards The Abyss, brani che portano la musica dei Blood Moon Hysteria verso territori di violenta disperazione, dopo l’estremo atto del sacrificio.
Runar Beyond torna ad esprimere con la musica emozioni come il disagio esistenziale e la profonda inquietudine, in un’atmosfera che conduce alle condizioni più estreme e dolorose dell’animo umano.

Tracklist
1.My Sacrifice
2.Deception
3.Towards The Abyss
4.Deception Part 2

Line-up
Runar Beyond – Music and lyrics
Fredrik S – Special guest on piano

BLOOD MOON HYSTERIA – Facebook

Urfaust – The Constellatory Practice

Un viaggio, un rituale, un flusso di coscienza … l’opera conclusiva della trilogia dimostra appieno la personalità unica del duo olandese.

A soli due anni da Empty Space Meditation il duo olandese completa la trilogia e il lungo viaggio iniziato con Apparitions, EP del 2015.

Edito senza particolare preavviso, The Constellatory Practice offre, qualora ce ne fosse ancora bisogno, l’ennesima dimostrazione di come gli Urfaust siano una band senza pari, dotata di ispirazione, personalità, di un mood peculiare capace di creare sempre musica stimolante e affascinante; ogni loro opera, a partire da Geist ist teufel del 2004, ha sempre avuto alti motivi di interesse offrendo un suono black intenso, viscerale, ricco di derive ambient e doom. L’opener esprime un black doom trascendente, con le sue vocals invocative, a iniziare un viaggio verso luoghi inesplorati; il continuo interagire tra la parte strumentale e i reiterati vocalizzi creano un effetto ipnotico straniante e intossicante. Le idee non mancano ai due musicisti (VRDRBR alla batteria e IX alle voci e alla chitarra, da sempre alla guida della band olandese) e ci permettono di assaporare suoni ambient screziati di aromi orientali in Behind the veil of trance sleep, portandoci con la mente in lunghi rituali dal sapore magico. Un forte afflato cosmico e spirituale penetra nelle nostre sinapsi e gangli neuronali con A course in cosmic meditation, prima che il suono di False sensorial impressions ci riporti in claustrofobici abissi , dove rimaniamo attoniti di fronte a minacce imperscrutabili. Colpisce nel suono della band la profonda competenza, la capacità di saper dove colpire per poter lasciare ferite lacere e sanguinanti. Trail of the conscience of the dead ammalia con cadenza blackdoom sopraffina, mentre il particolare vibrato di IX dona un aura mistica e il lavoro chitarristico si insinua lentamente nella nostra sostanza grigia, scavando e lacerando con precisione, stimolando la nostra psiche verso dimensioni acide e visionarie. La parte finale del brano, sommersa di archi e synth, meraviglia e lascia desiderosi di mandare in un loop continuo i dodici minuti di questo brano magnifico. Suggestioni orrorifiche marchiano a fuoco l’ultimo brano con un uso pesante e reiterato di organo e litanie che spaziano in un cosmo profondo e desolato. L’opera cresce in modo smisurato con gli ascolti, non deve essere ascoltata in modo superficiale ma sentita nel profondo. Gli Urfaust lasciano sempre, con la loro arte, sensazioni molto peculiari e come al solito la loro personalità e l’ispirazione sono un unicum nel mondo dell’arte nera.

Tracklist
1. Doctrine of Spirit Obsession
2. Behind the Veil of the Trance Sleep
3. A Course in Cosmic Meditation
4. False Sensorial Impressions
5. Trail of the Conscience of the Dead
6. Eradication Through Hypnotic Suggestion

Line-up
VRDRBR – Drums
IX – Guitars, Vocals

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