Chronic Hate – The Worst Form of Life

I Chronic Hate hanno trovato la formula per risultare personali senza perdersi nei meandri di un sound intricato e fine a sé stesso: il loro death metal è arrembante e convincente nella sua folle e violenta corsa verso la perdizione.

Nell’underground estremo nazionale strisciano nell’ombra creature estreme feroci e malvagie come i Chronic Hate, gruppo veneto attivo dal 2001 e con una lunga gavetta alle spalle fatta di cambi nella line up, concerti in giro per l’Europa dell’est (soprattutto in Polonia) ed un precedente full length (Dawn Of Fury uscito nel 2012), accompagnato da un paio di demo ed un ep.

I Chronic Hate tornano sul mercato con un nuovo lavoro, questo maligno e devastante The Worst Form of Life, album composto da dieci tracce di death metal diretto e senza fronzoli, ben prodotto così da bilanciare perfettamente l’impatto old school ed un’attitudine al passo coi tempi.
Il gruppo non le manda certo a dire, spinge fin da subito sul tasto della concretezza, dimostra che gli anni di esperienza nel sottosuolo estremo non sono passati invano e ci accoglie pieno di odio e malvagità con queste bordate di metallo oscuro e violento, tra growl e scream, ritmiche forsennate e chitarre lancinanti.
The Worst Form of Life non lascia scampo, la sua natura maligna è concentrata e lasciata sfogare in brani di un’urgenza che lascia senza fiato, corse affannose per sfuggire ad un bagno di sangue, veloci passaggi di puro male che trovano nella conclusiva Stato Di Agonia la giusta fine di una caduta nel baratro della follia.
I Chronic Hate hanno trovato la formula per risultare personali senza perdersi nei meandri di un sound intricato e fine a sé stesso: il loro death metal è arrembante e convincente nella sua folle e violenta corsa verso la perdizione.

Tracklist
1.Parasites
2.Toxic Voices
3.Bearer of Disease
4.Abstract Utopia
5.Procreators of Pain
6.Contaminations
7.Repugnance
8.Infected Breeding
9.Choose Your Bullet
10.Stato di Agonia

Line-up
Andrea – Vocals
Daniele – Guitars, Backing Vocals
Marco S. – Bass
Marco C. – Drums

CHRONIC HATE – Facebook

Tesseract – Sonder

Il nuovo album Sonder riappacifica in parte i Tesseract con i loro detrattori, farà sicuramente storcere il naso ai vecchi fans, ma è indubbio che la strada intrapresa sia quella giusta, almeno dal punto di vista commerciale.

Tornano i Tesseract, una delle più famose progressive metal band odierne, tacciati di tanta tecnica e poche emozioni nei primi lavori che avvicinavano il gruppo inglese al djent, tanto da essere definiti tra i precursori del genere.

Da Polaris in poi le cose sono leggermente cambiate: il ritorno dietro al microfono del singer Daniel Tompkins è coinciso con un importante ammorbidimento del sound, non più mero esercizio tecnico di scuola moderna .
Il nuovo album riappacifica in parte i Tesseract con i loro detrattori, farà sicuramente storcere il naso ai vecchi fans, ma è indubbio che la strada intrapresa sia quella giusta, almeno dal punto di vista commerciale.
Sonder, parola proveniente dal Dizionario Dei Dolori Oscuri di John Koenig e usata come titolo dai Tesseract, accentua l’atmosfera intellettuale della proposta dei gruppo, che dall’opener Luminary in poi ci fa partecipe di un viaggio nello spazio alla ricerca di un senso alle nostre esistenze per poi ritrovarci dentro il nostro corpo, anime imprigionate e sole, i cui confini sono delimitati dalla nostra pelle.
Tutto questo affannarsi in tale ricerca porta ad un sound molto melodico, solo in parte spazzato da tempeste di tecnico metallo moderno per poi ritornare in un mood pinkfloydiano neanche troppo originale, in verità.
Tutto è perfetto, pure troppo, e se la fredda lucidità con cui il gruppo ci concede queste nuove otto tracce, non è nulla in confronto ai primi sopravvalutati lavori, il disco si rivela piuttosto lontano (se si parla di metal progressivo) dai capolavori dei gruppi scandinavi, in qualche modo legati al metal estremo di matrice death/black.
Sonder resta comunque un buon album e le varie King, Beneath My Skin e Mirror Image sono brani che non conoscono imperfezioni, riuscendo a dare agli amanti dei Tesseract, specialmente dopo il precedente album, quello che speravano di sentire da un nuovo lavoro firmato dal gruppo inglese.

Tracklist
01.Luminary
02.King
03.Orbital
04.Juno
05.Beneath My Skin
06.Mirror Image
07.Smile
08.The Arrow

Line-up
Acle Kahney – Guitar
James Monteith – Guitar
Jay Postones – Drums
Daniel Tompkins – Vocals
Amos Williams – Bass

TESSERACT – Facebook

Hornwood Fell – Inferus

I tre brani proposti non offrono alcun barlume di luce e, questa volta, lo stile vocale non deroga mai da uno screaming che resta in sottofondo rispetto ad un sound dissonante e ruvido.

Nuova uscita per gli Hornwood Fell con questo breve ep intitolato Inferus, che segue di circa sei mesi il precedente full length My Body My Time.

La band dei fratelli Basili è appunto fresca reduce da un album che ha lasciato alcune perplessità, derivanti dall’approdo ad sonorità inquiete e cangianti sulla falsariga di quanto era stato esibito ancora prima, ma in maniera più organica, in Yheri.
Inferus rappresenta una sterzata piuttosto brusca, nel senso che interrompe quel percorso evolutivo che, in maniera condivisibile o meno, aveva portato gli Hornwood Fell a svincolarsi dagli stilemi del black metal per spingersi verso soluzioni vicine alla frangia progressiva e avanguardistica del genere: i tre brani proposti non offrono alcun barlume di luce e, questa volta, lo stile vocale non deroga mai da uno screaming che resta in sottofondo rispetto ad un sound dissonante e reso ruvido da una produzione che è, comunque quella di un demo.
Anche se questo quarto d’ora di musica non mi ha fatto sobbalzare sulla sedia, devo ammettere che sotto certi aspetti, andando credo in controtendenza, preferisco questa versione nuda e cruda degli Hornwood Fell piuttosto che quelle più edulcorata anche se, d’altra parte, non si può fare a meno di notare che simili scostamenti stilistici giunti in tempi così ravvicinati sono sintomo della ricerca di una strada più delineata entro la quale incanalare un’idea di black metal sicuramente non banale.
Inferus è un qualcosa che viene sbattuto in faccia agli ascoltatori badando molto più alla sostanza che alla forma e immagino che i Basili stessi abbiano utilizzato questa uscita alla stregua di un test per sondare il terreno, in vista di un nuovo lavoro su lunga distanza;  quello degli Hornwood Fell è un ritorno alle origini solo in apparenza, perché in realtà le sonorità dissonanti esibite equamente in Tetro, Inferno e Morte sono testimonianza di un’inquietudine compositiva che per certi versi non ha consentito loro, fino ad oggi, di esibire in maniera più continua le proprie potenzialità.

Tracklist:
1. Tetro
2. Inferno
3. Morte

Line up:
Marco Basili: Vocals, Guitars and bass
Andrea Basili: Batteria, guitars and Vocals

HORNWOOD FELL – Facebook

Dopethrone – Transcanadian Anger

Un trionfo in download gratuito di stoner sludge marcio e di inni alla droga e alla violenza, insomma un bellissimo inferno.

Un trionfo in download gratuito di stoner sludge marcio e di inni alla droga e alla violenza, insomma un bellissimo inferno.

Tornano i canadesi Dopethrone, un gruppo che ha sempre regalato gioie a chi ama un certo suono vizioso, che di solito si accompagna a vite altrettanto viziose. Abusi sonori e abusi di sostanze sono sempre andati a braccetto, ma raramente se ne parla con l’ironia che hanno i Dopethrone, come si può vedere anche nel bellissimo video di Killdozer, rilasciato prima del disco contribuendo ad alzarne di molto l’attesa. Transcanadian Anger è musicalmente un disco dei Dopethrone al cento per cento, i nostri sono in formissima e migliorano quanto ci hanno sempre proposto. Il suono è sempre distorto con le chitarre che grattano, la voce è quella di un tossico al suo ultimo delirio, a metà tra growl e raschio, la batteria ed il basso incidono la nostra pelle con suoni inauditi. Una delle maggiori peculiarità della band canadese è quella di riuscire a costruire un groove mostruoso portando l’ascoltatore al centro di una palude che non lascia scampo. Ascoltando appunto Killdozer, che fa parte della loro scuderia di pezzi veloci, non si può non venire catturati da questo incessante giro di chitarre basso e batterie, che si muove senza mai fermarsi. Inoltre i Dopethrone hanno un timbro musicale molto personale e ben riconoscibile anche all’interno di un genere che comprende un numero elevato di band. Questo ultimo disco, distribuito in download libero, ma anche disponibile in formato fisico su cd e vinile della Totem Cat Records, non sposta di una virgola un discorso musicale intrapreso da anni e portato avanti con grande coerenza, ma lo migliora e lo porta ad un livello ulteriore. Nel bandcamp del gruppo potrete trovare tutti i dischi in download gratuito, e questa è una scelta importante per una realtà della portata dei Dopethrone, perché hanno capito l’evolversi dell’industria musicale mettendo la musica al centro, e guadagnando grazie a chi va ai loro grandi concerti, con una proposta sempre  di ottima qualità. Un disco marcio, pesante e divertente come sanno fare solo questi canadesi.

1. Planet Meth
2. Wrong Sabbath
3. Killdozer
4. Scuzzgasm
5. Tweak Jabber
6. Snort Dagger
7. Kingbilly Kush
8. Miserabilist

Line-up
Drums : Shawn
Guit -Vox : Vince
Bass : Vyk

DOPETHRONE – Facebook

DARK MATTER

Il video di Except Love (My Kingdom Music).

Il video di Except Love (My Kingdom Music).

Iranian act DARK MATTER present “Except Love” video
feat. Daniel Cavanagh & Fab Regmann

“Except Love” is the first single recorded and released by Iranian Avantgarde Rock band DARK MATTER and published by My Kingdom Music.
The video will show a wonderful poetic and intimate song with Daniel Cavanagh from ANATHEMA on vocals and Fab Regmann (ANTIMATTER and DISBELIEF) on drums as special guests.
We welcome you into the amazing art of DARK MATTER.

DARK MATTER are:
Parsia Moghaddam: guitar & piano
Mehdi 14ch: guitar
Arash Babakan: bass
Kamand Paymani: female vocals
– special guests:
Daniel Cavanagh (ANATHEMA) on vocals
Fab Regmann (ANTIMATTER and DISBELIEF) on drums

Video editing by Francesco Palumbo @ MKM Graphix

Official sites:
– Listen to and ORDER: http://smarturl.it/DARKM-BC
– MY KINGDOM MUSIC: www.mykingdommusic.net
www.facebook.com/mykingdommusic.label
– DARK MATTER: www.facebook.com/DarkMatterPage