Hornwood Fell – Inferus

I tre brani proposti non offrono alcun barlume di luce e, questa volta, lo stile vocale non deroga mai da uno screaming che resta in sottofondo rispetto ad un sound dissonante e ruvido.

Nuova uscita per gli Hornwood Fell con questo breve ep intitolato Inferus, che segue di circa sei mesi il precedente full length My Body My Time.

La band dei fratelli Basili è appunto fresca reduce da un album che ha lasciato alcune perplessità, derivanti dall’approdo ad sonorità inquiete e cangianti sulla falsariga di quanto era stato esibito ancora prima, ma in maniera più organica, in Yheri.
Inferus rappresenta una sterzata piuttosto brusca, nel senso che interrompe quel percorso evolutivo che, in maniera condivisibile o meno, aveva portato gli Hornwood Fell a svincolarsi dagli stilemi del black metal per spingersi verso soluzioni vicine alla frangia progressiva e avanguardistica del genere: i tre brani proposti non offrono alcun barlume di luce e, questa volta, lo stile vocale non deroga mai da uno screaming che resta in sottofondo rispetto ad un sound dissonante e reso ruvido da una produzione che è, comunque quella di un demo.
Anche se questo quarto d’ora di musica non mi ha fatto sobbalzare sulla sedia, devo ammettere che sotto certi aspetti, andando credo in controtendenza, preferisco questa versione nuda e cruda degli Hornwood Fell piuttosto che quelle più edulcorata anche se, d’altra parte, non si può fare a meno di notare che simili scostamenti stilistici giunti in tempi così ravvicinati sono sintomo della ricerca di una strada più delineata entro la quale incanalare un’idea di black metal sicuramente non banale.
Inferus è un qualcosa che viene sbattuto in faccia agli ascoltatori badando molto più alla sostanza che alla forma e immagino che i Basili stessi abbiano utilizzato questa uscita alla stregua di un test per sondare il terreno, in vista di un nuovo lavoro su lunga distanza;  quello degli Hornwood Fell è un ritorno alle origini solo in apparenza, perché in realtà le sonorità dissonanti esibite equamente in Tetro, Inferno e Morte sono testimonianza di un’inquietudine compositiva che per certi versi non ha consentito loro, fino ad oggi, di esibire in maniera più continua le proprie potenzialità.

Tracklist:
1. Tetro
2. Inferno
3. Morte

Line up:
Marco Basili: Vocals, Guitars and bass
Andrea Basili: Batteria, guitars and Vocals

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