Northrough – The Last Warrior

I Northrough sono la one man band del polistrumentista Dassiberan e The Last Warrior, primo lavoro sulla lunga distanza, è un concentrato di potenza death metal, all’ombra di mid tempo mastodontici e suggestive aperture melodiche.

In origine questo potentissimo lavoro uscì lo scorso anno in regime di autoproduzione, ma quest’anno, grazie alla collaborazione tra Narcoleptica Productions e Envenomed Music, The Last Warrior viene stampato in cd ed è pronto a procurar battaglia tra gli amanti del death metal, dalle ispirazioni epiche e viking.

I Northrough sono la one man band del polistrumentista Dassiberan e The Last Warrior, primo lavoro sulla lunga distanza, è un concentrato di potenza death metal, all’ombra di mid tempo mastodontici e suggestive aperture melodiche.
L’epicità intrinseca si tocca con mano, le chitarre sono asce che spezzano arti nel delirio della battaglia mentre il sangue scorre, rosso come il sole che si accende di color porpora prima di tramontare sull’ennesimo massacro.
Partiamo da qui per raccontare in poche righe un lavoro massiccio, ispirato dalle terre del nord e dal suo popolo e raccontato tramite un metal estremo epico e melodico, carico di epica fierezza e valorizzato da un ottimo songwriting.
Symphony Of Doom, la power ballad Sacrifice, le due parti di Ballad Of Brom, cuore sanguinante dell’ultimo guerriero, incendiano il campo di battaglia e valorizzano questo epico lavoro attraversato da umori di tragica epicità, sia quando le atmosfere si placano e i Northrough ci regalano splendide parti semiacustiche, sia quando Dassiberan urla al cielo il suo grido di battaglia.
Il growl ricorda non poco quello di Taneli Jarva, singer dei primi e più estremi Sentenced e il sound, pur prendendo ispirazione dal melodic death metal di stampo epico (Amon Amarth), risulta vario e personale, ma tutto The Last Warrior è pervaso da un’atmosfera guerresca molto suggestiva.
L’album non può certo mancare nella collezione dei fans del metal estremo di ispirazione epica e viking, unitevi all’ultimo guerriero e siate pronti alla battaglia!

Tracklist
1.From The Woods
2.Cold Endless Nights
3.Symphony Of Doom
4.Demons
5.Ballad Of Brom-Chapter 1
6.Sacrifice
7.Northern Sea
8.Ballad Of Brom-Chapter 2
9.Altar Of Ancient Gods
10.Northrough
11.Away Fom Here

Line-up
Dassiberan – Everything

NORTHROUGH – Facebook

SINISTRO

Il video di ‘Vento Sul’, dall’album ‘Sangue Cássia’ (Season Of Mist).

Il video di ‘Vento Sul’, dall’album ‘Sangue Cássia’ (Season Of Mist).

SINISTRO are now premiering their new video for the mezmorising track “Vento Sul”, which is taken from the Portuguese Fado rockers’ latest album ‘Sangue Cássia’.

Sinistro – ‘Vento Sul’
SINISTRO comment: “So far, we’ve always done conceptual videos for our songs. This time we decided to do something different on ‘Vento Sul’, and made a documentary style video. Its more of a small film, rather than a video clip, showing a day in Sinistro’s life. The video was filmed in Santiago, Chile on our recent debut presence in South America, and we teamed up with Brazilian director Estevam Romera (SEPULTURA, DESALMADO), who is a close friend of the band, to help us develop this.”

SINISTRO are still available for interviews by Skype or mail. Please contact Season of Mist.

The artwork of ‘Sangue Cássia’, which has been created by Pedro Carmo can be viewed below.

Track-list
1. Cosmos Controle (11:14)
2. Lótus (7:55)
3. Pétalas (3:51)
4. Vento Sul (6:50)
5. Abismo (6:02)
6. Nuvem (5:32)
7. Gardénia (6:15)
8. Cravo Carne (9:59)
Total playing time: 57:38

Sinistro-Metal_Days-2018
SINISTRO live
25 Jul 18 Tolmin (SI) Metal Days 2018
29 Sep 18 Madrid (ES) Okkvlt Session
03 Nov 18 Zaragoza (ES) Iberian Warriors Metal Fest
08 Dec 18 Lisboa (PT) Under the Doom Festival

SINISTRO by Inés Achando
When SINISTRO emerged out of a spontaneous spark on a hot summer’s day spent dallying in the studio, nobody could have predicted the meteoric rise of these fascinating Portuguese doom rockers. Their first album, a new beginning after some different earlier attempts, was strongly cherished by critics and fans alike, with invitations to prestigious festivals following at an astonishing pace.

Now SINISTRO present the follow-up to the highly praised ‘Semente’ (2016) and even the first impression allows to state that ‘Sangue Cássia’ marks another huge step in the career of the remarkable band fronted by vocalist extraordinaire Patrícia Andrade. The new full-length clearly shows the confidence and experience gained from their numerous live performances.

SINISTRO succeed in expanding their sonic horizon, while keeping all the elements that made ‘Semente’ special. The melancholy and painful longing expressed in the national chant of Portugal, Fado is seamlessly forged together with rock and metal. SINISTRO harness erotic energy and lustful moments as well as bitterness and regret. Silky softness and velvet warmth contrasts sharply with harsh edges and stinging spikes.

SINISTRO started out by exploring a wide range of refence points for their self-titled debut, which was released in 2012, such as MASSIVE ATTACK, ENNIO MORRICONE, RADIOHEAD, FAITH NO MORE, ANGELO BADALAMENTI, DAVID BOWIE, SWANS, UNWOUND, MOGWAI, and CRIPPLED BLACK PHOENIX to name but a few possible comparisons.

On their following effort, ‘Cidade’ (2013), the Portuguese welcomed singer Patrícia Andrade, who quickly turned out to be the missing element in SINISTRO’s path snaking between elegant doom rock and a soundtrack like approach. Massive guitar walls combined with gritty keyboard layers and a deeply emotional vocal performance established the band as an essential name in the Portuguese music scene.

Having perfected their signature musical handwriting on ‘Semente’, SINISTRO are now adding experience and maturity to their songs. Each track on ‘Sangue Cássia’ is its own story and cosmos that will engulf and swallow the listener. Take your time to profoundly enjoy and marvel at the wonders laid out by ‘Sangue Cássia’!

www.facebook.com/sinistroband
www.sinistroband.com

Line-up
Rick Chain: guitar
Ricardo Matias: guitar
Patricia Andrade: vocals
Paulo Lafaia: drums
Fernando Matias: bass, programming

Style: Ambient Doom Rock

Recording: Sinistro & Fernando Matias at The Pentagon Audio Manufacturers

Mix & mastering: Fernando Matias at The Pentagon Audio Manufacturers

Cover art: Pedro Carmo

Album photography: Alípio Padilha

Shop: http://smarturl.it/SinistroSangueCassia

A Tear Beyond – Humanitales

Il talento nel saper costruire brani dal forte impatto emotivo, sorprendendo l’ascoltatore ad ogni passaggio, è l’arma in più di questa splendida realtà nostrana che richiama la scuola teatrale tedesca e ci trasporta per quasi un’ora nel suo mondo oscuro.

Gli A Tear Beyond avevano impressionato non poco il sottoscritto all’indomani dell’uscita del loro secondo album, Maze Of Antipodes, licenziato tre anni fa.

Il gruppo vicentino torna con un nuovo lavoro intitolato Humanitales, un’altra spettacolare e tragica opera dal sound che racchiude gothic, dark, extreme, industrial e symphonic metal e lo elabora secondo una personale  visione.
Capitanata dal cantante ed interprete Claude Arcano, la band rispetto al lavoro precedente (il primo album Beyond, diede inizio all’avventura nel 2012) accentua in parte l’atmosfera orchestrale e cinematografica su cui si poggia il proprio universo musicale che mantiene una forte componente teatrale, in un quadro nel quale i colori mantengono le tonalità del nero.
Il talento nel saper costruire brani dal forte impatto emotivo, sorprendendo l’ascoltatore ad ogni passaggio, è l’arma in più di questa splendida realtà nostrana che richiama la scuola teatrale tedesca e ci trasporta per quasi un’ora nel suo mondo oscuro.
Humanitales coniuga come da tradizione i generi citati e ci regala una nuova manciata di splendide trame su cui il singer costruisce un’altra performance da applausi, con l’ascoltatore che, chiudendo gli occhi, si ritroverà al cospetto di un palcoscenico sul quale gli A Tear Beyond danno vita alle atmosfere di brani capolavoro come Tale, quindici minuti di nobile e tragico metallo sinfonico, gotico e concettualmente estremo nel saper unire molte anime musicali dalle tinte dark.
Devil Doll, Rammstein e Moonspell fanno parte sicuramente del bagaglio musicale del gruppo che aggiunge una sua ormai consolidata e debordante personalità in un crescendo artistico sorprendente: per gli amanti di queste sonorità un’opera imperdibile.

Tracklist
1.Humanitales
2.Frolic
3.Sentence (Forgiveness act II)
4.So Deep Out There
5.Angels Out of Grace
6.Inugami
7.Damned Paradise
8.Inadequacy
9.Tale
10.The Frozen Night (rebirth bonus)

Line-up
Claude Arcano – Vocals
Ian – Guitars
Undesc – Guitars
Cance – Bass
Phil – Keybs and Orchestra
Skano – Drums

A TEAR BEYOND – Facebook

MORTUARY DRAPE – NECROMANTIC DOOM RETURNS

Un salto nel passato. Un salto nel buio. La compilation contenente i primi due demo. Una perla da collezionismo.

Una band che non necessita di alcuna presentazione. Per chi, da anni, è appassionato di death/black/thrash, troverà sicuramente nella sua collezione un album di questo storico quintetto piemontese (ai tempi delle prime produzioni, quartetto).

Chi è più fortunato (e anziano) forse potrà vantare di possedere i loro primi lavori (su nastro), come Necromancy e Doom Returns (rispettivamente 1987 e 1989), i primi due storici demo-tape di una band che ha segnato ed influenzato i percorsi successivi di decine di gruppi, che hanno voluto perseguire la scia del death metal più oscuro, occulto, legato soprattutto a magia nera, esoterismo e negromanzia (si potrebbe parlare di “The dark side of the death” in questo caso…). Se non vi fosse riuscito di accaparrarvi questi due demo, alla fine degli anni ’80, ci ha pensato l’italiana Iron Tyrant (già responsabile di alcune importanti ristampe dei nostri, tra cui – su vinile e picture – il primo mitico ep Into the drape) che ci regala questa compilation, contenente appunto i primi due lavori più alcune tracce live, tra cui l’eponima Mortuary Drape e la funerea Inquisition. Si parte (dopo Intro d’obbligo che dà il nome al primo demo) con la cavalcata di Primordial, fulgido esempio di come il black/thrash/death & roll dei Venom da anni stesse mietendo vittime, nessuno escluso, nemmeno i nostri. Brividi lungo la schiena per Into the Catacomba, trito di funerei mid-tempo e riff magicamente neri, con poche accelerazioni, come nella successiva Presences che dopo un breve inizio di basso, passa in un crescendo da ritmi pesanti, ben cadenzati, a velocità tipiche del thrash ottantiano. Necromancer e Soul in Sorrow, con il loro black/thrash d’annata, ci mostrano come in quegli anni solo chi aveva coraggio prendeva strade in netta contraddizione con l’incalzare successo della spensieratezza tipica del thrash di quel periodo (si legga Caught in a Mosh del quintetto targato USA, o “parla inglese o muori” dei ragazzacci di NY), mai banalmente alla ricerca del successo facile, ottenebrando i riff, ovattando con carta carbone (quindi rigorosamente nera) ogni singola nota, lanciando messaggi di cupo, misterioso, arcaico, funereo, puro terrore. “Falling in a gloom Trance – drawing the sleep of dead” (da Medium Morte qui presente dal vivo, e che chiude questa compilation) non ci lascia dubbi, solo oscure certezze. Infine, non aspettatevi la produzione di The Astonishing dei Dream Teather. Contestualizziamo le demo-tape, siamo a fine anni ’80: qui sventola la bandiera dell’underground, finemente realizzata con drappi da camera mortuaria.

Tracklist
1.Necromancy (Intro)
2.Primordial
3.Into the Catacomba
4.Presences
5.Vengeance from Beyond
6.Obsessed by Necromancy
7.Evil Death
8.Undead Revenge
9.Necromancer
10.Pentagram
11.Obscure World
12.Soul in Sorrow
13.Intro
14.Mortuary Drape
15.Zombie
16.Inquisition
17.Medium Mortem

Line-up
Wildness Perversion – Vocals
D.C. – Lead Guitar
S.R. – Lead Guitar
S.C. – Bass Guitar
M-B. – Drums

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Tons – Filthy Flowers Of Doom

Se volete un disco fragoroso, potente e con una psichedelia pesante e davvero imponente, allora questo Filthy Flowers Of Doom dei torinesi Tons fa per voi.

Se volete un disco fragoroso, potente e con una psichedelia pesante davvero imponente, allora questo Filthy Flowers Of Doom dei torinesi Tons fa per voi.

Nati a Torino nel 2009 dalle ceneri di tre gruppi hardcore dai quali mantengono una grande potenza, i Tons hanno fatto molti concerti ed affinato il loro suono. Non lasciatevi fuorviare dal titolo, perché qui c’è un massacro totale di musica pesante, con tanti sottogeneri presenti. I Tons possiedono un tiro micidiale, , producendo un suono dal groove pesantissimo ma con eccezionali aperture melodiche. Una delle loro caratteristiche è un’intensità spaventosa, con l’ascoltatore che viene letteralmente catturato in una spirale che non prende ostaggi. Questo loro secondo album per Heavy Psych Sounds li mette prepotentemente sulla mappa dei migliori gruppi italiani, e questo album sarà un qualcosa con il quale confrontarsi per tutte le band nostrane, e non solo. Venendo tutti e quattro da ottimi gruppi hardcore i Tons hanno mantenuto e sviluppato la componente aggressiva del loro suono, potenziando il tutto, e dandogli anche un tocco psych in alcuni passaggi. L’impalcatura sonora delle tracce colpisce duro, e in alcuni momenti ricorda i grandi nomi dello sludge più pesante, anche se qui il tutto appare molto velocizzato. La doppia cassa della batteria sottolinea nei momenti più topici il mostruoso incedere del gruppo, che farò oscillare molto le teste metalliche. I Tons sono un camion che vi investe e vi trascina per chilometri, ed è pure una morte molto piacevole. Il volume fisico di questo disco è davvero grande, e più lo si ascolta più si viene coinvolti in questa saturazione sonora della nostra testa.

Tracklist
01- Abbath’s Psychedelic Breakfast
02- 99 Weed Balloons
03- Those of the Unlighter
04- Girl Scout Cookie Monster
05- Sailin’ the Seas of Buddha Cheese

Line-up
Weed Mason
Steuso
Marco DiNocco
Paolo

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