LIZZIES

Il video di “Final Sentence”, dall’album “On Thin Ice” in uscita ad ottobre (The Sign Records).

Il video di “Final Sentence”, dall’album “On Thin Ice” in uscita ad ottobre (The Sign Records).

Spanish traditional metal band LIZZIES have returned with a brand new video for their song “Final Sentence”. The song is taken from the upcoming album On Thin Ice which will be released in October of this year via The Sign Records.

Bio:
Lizzies are a four piece heavy metal act from Madrid, Spain. Their impressive riffing, and most specially their strength and power onstage, has helped the band build an outstanding reputation that took them to play in Germany (Metalheadz Open Air & Headbangers Open Air), Sweden (Muskelrock) and England (Live Evil), and also to become one of the most promising bands of the underground scene in Europe. Lizzies are heading out on a European tour up on the release of On Thin Ice.

Members:
Elna – Vocals
Patricia – Guitar
Marina – Bass
Dani – Drums

Lizzies Facebook
https://www.facebook.com/thelizzies/

The Sign Records Facebook
http://www.facebook.com/thesignrecords

The Sign Records Homepage
http://www.thesignrecords.com

Astray Valley – Unneth

La furia con la quale la band affronta la tempesta estrema risulta indirizzata verso un melodic death metal dal taglio moderno, ma dalle ritmiche che in alcuni casi toccano lidi thrash metal ed una chitarra che ricama ottimi solos melodici.

Due singoli usciti in pochi mesi, nuvoloni che si addensano sopra i nostri cieli prima che la tempesta di suoni moderni si accanisca su di noi, e ci riversi una fitta e grigia pioggia metallica dal titolo Unneth.

Licenziato dalla sempre attenta e presente Wormholedeath, Unneth è l’esordio degli Astray Valley, quartetto spagnolo formato dalla cantante Clau Violette, dal chitarrista Joan Aneris, dal bassista Jorge Romero e dal batterista Erny Roca.
Metal moderno, potente e melodico, una serie di scudisciate estreme interpetrate magistralmente dalla singer, dotata di un eclettismo vocale che le permette di alternare una splendida voce pulita a rabbiosi sfoghi estremi, in un contesto musicale che passa agevolmente dalle violente trame metalliche ad evocativi passaggi rock elettronici, atmosfericamente vicini agli ultimi Lacuna Coil.
Ma, se la famosa band italiana ha sempre tenuto a freno la rabbiosa anima metallica, gli Astray Valley sfogano appunto gli istinti bellicosi, con scariche adrenaliniche accompagnate da bordate estreme potenti, senza perdere colpi e attenuando la sempre presente parte melodica, importantissima nell’economia del sound.
Lontano a mio avviso dai soliti cliché compositivi del metalcore, la furia con la quale la band affronta la tempesta estrema risulta indirizzata verso un melodic death metal dal taglio moderno, ma dalle ritmiche che in alcuni casi toccano lidi thrash metal ed una chitarra che ricama ottimi solos melodici.
Unneth risulta così un lavoro vario, la calma prima dell’ennesima sfuriata si riempie di sfumature elettroniche, tra rock e dark valorizzando una raccolta di brani intriganti e ben congegnati.
Hollow, Constellations, Singularity e Oblivion sonoi brani migliori di un esordio meritevole dell’attenzione degli amanti dei suoni metallici moderni: la band spagnola è l’ennesimo ottimo acquisto da parte della Wormholedeath.

Tracklist
1. Entity
2. Hollow
3. The Wilderness
4. Parallel Visions
5. Mera
6. Waters Of Skylah
7. Constellations
8. Lun
9. Singularity
10. Ethereal
11. Northlights
12. Pathways
13. The Collapse
14. Oblivion
15. Polarity

Line-up
Clau Violette – Vocals
Joan Aneris – Guitars
Jorge Romero – Boss
Erny Roca – Drums

ASTRAY VALLEY – Facebook

Disconnected – White Colossus

Groove, prog metal, core ed alternative: sembra più facile a dirsi che a farsi e invece i Disconnected riescono nell’impresa di far convivere il tutto in questo lotto di brani che entusiasmano, perfetti nell’uso abbondante delle linee melodiche senza sembrare far sembrare d’essere alle prese con la solita boy band con ambizioni da classifica.

Il metal moderno ha ancora parecchie frecce da scoccare, lo dimostra questo ottimo lavoro intitolato White Colossus, debutto dei francesi Disconnected.

La band transalpina si approccia al metal con un sound che mette subito in risalto la buona tecnica dei musicisti coinvolti, regalandoci uno degli esempi più riusciti nell’uso della doppia voce (pulita e growl) e usa a suo piacimento l’uso del metal estremo progressivo e dell’alternative.
Un ibrido davvero riuscito, un sound che amalgama alla perfezione stili all’apparenza lontani in un crescendo emozionale e melodico che non può non lasciare stupiti chi si metterà in gioco con la musica del gruppo proveniente da Troyes.
Groove, prog metal, core ed alternative: sembra più facile a dirsi che a farsi e invece i Disconnected riescono nell’impresa di far convivere il tutto in questo lotto di brani che entusiasmano, perfetti nell’uso abbondante delle linee melodiche senza sembrare far sembrare d’essere alle prese con la solita boy band con ambizioni da classifica.
Stupenda Wounded Heart, strepitoso il crescendo emozionale di Feodora, devastante la furia che a tratti si impossessa di Blame Shifter, così come le ritmiche tra groove e metalcore di For All Our Sakes e la marziale spinta modern metal della conclusiva Armageddon.
La particolarità di White Colossus è che tutti i brani sono attraversati da un’anima alternative che rende la proposta personale e di elevata qualità, in un mix riuscito di Architects, Alter Bridge e Gojira.

Tracklist
1. Living Incomplete
2. Blind Faith
3. Wounded Heart
4. White Colossus
5. Feodora
6. Losing Yourself Again
7. Blame Shifter
8. For All Our Sakes
9. The Wish
10. Armageddon

Line-up
Adrian Martinot – Composer/Guitars
Ivan Pavlakovic – Singer/Songwriter
Aurélien Ouzoulias – Drums
Romain Laure – Bass
Romin Manogil – Guitars

DISCONNECTED – Facebook

Tax The Heat – Change Your Position

Questo gruppo è un piacevole compendio di guitar rock e di come si possa fare un album energico e che rimanga melodico e molto british.

I britannici Tax The Heat sono la summa di ciò che è stato negli ultimi il rock alternativo più valido.

La Nuclear Blast è una delle maggiori etichette mondiali di metal ed affini, ma ha fatto bene ad introdurre nella propria squadra questo gruppo che è assai interessante. Le sue influenze sono molte e disparate, si parte dal classico rock pop britannico per arrivare al pub rock, e al Duca Bianco e molto oltre. Come detto sopra questa band è un piacevole compendio di guitar rock e di come si possa fare un album energico e che rimanga melodico e molto british. Era da tempo che non si sentiva un gruppo britannico esprimersi a questi livelli senza scimmiottare qualcuno, o proponendo qualcosa di stantio. I Tax The Heat sono una ventata di aria nuova, con il loro rock pop che descrive la nostra difficile società, ma lo fa in maniera da non insegnare nulla a nessuno, solo far capire che, magari, se fossimo più buoni staremmo tutti più comodi. Il gruppo di Bristol è cresciuto molto dal debutto del 2016 Fed To The Lions, che era già valido, ma questo disco è superiore. Le soluzioni sonore sono sempre piacevoli e profonde, le melodie sono sviluppate molto bene e la struttura delle loro canzoni è solida. Non deve spiazzare il fatto che escano per un’etichetta metal, perché i tempi attuali non hanno più queste divisioni e si deve considerare il valore intrinseco del disco. Molti ascoltatori con gusti diversi apprezzeranno questo lavoro dei Tax The Heat, che è una delle cose migliori uscite dalle isole britanniche negli ultimi anni, anche se il gruppo non è spinto come altri dalla stampa musicale inglese.

Tracklist
1. Money In The Bank
2. Change Your Position
3. Playing With Fire
4. All That Medicine
5. On The Run
6. The Last Time
7. Taking The Hit
8. My Headspace
9. We Are Consumers
10. Cut Your Chains
11. Wearing A Disguise
12. The Symphony Has Begun

Line-up
Alex Veale – vocals, guitars
Antonio Angotti – bass, backing vocals
JP Jacyshyn – guitars, backing vocals
Jack Taylor – drums, backing vocals

TAX THE HEAT – Facebook