Engulf – Gold And Rust EP

Gold And Rust, sommato al primo album e di conseguenza alla terza e prossima prova, risulterebbe sicuramente un prodotto notevole: magari il musicista del New Jersey un giorno ci accontenterà riunendo in un solo cd la musica creata per questo concept; per ora accontentiamoci di questi tre brani.

Secondo capitolo della trilogia fantascientifica creata da Hal Microutsicos, compositore e polistrumentista della one man band Engulf:  Gold and Rust racconta il viaggio nell’universo del protagonista alla ricerca di potenti entità per dare vita ad un evento che verrà svelato sul prossimo lavoro.

Ancora un ep dunque, dopo il primo Subsumed Atrocities, uscito lo scorso anno, scelta che lascia perplessi soprattutto per la durata complessiva dell’opera, ma che sicuramente metterà d’accordo tutti gli amanti del death metal old school di scuola Death, Morbid Angel ed Hate Eternal.
Scritti nello stesso periodo dei primi due brani che componevano il precedente ep, Maul Master, Misshapen Abomination e Sovereign To The Seven Underworlds, non cambiano di una virgola l’atmosfera vecchia scuola del sound di Engulf, tra cambi di tempo ed atmosfere opprimenti, una ragnatela di solos intricati ed un growl assassino a raccontare le peripezie del protagonista perso nell’universo,
Con una produzione in linea con le opere uscite nei primi anni novanta, Gold And Rust, sommato al primo album e di conseguenza alla terza e prossima prova, risulterebbe sicuramente un prodotto notevole: magari il musicista del New Jersey un giorno ci accontenterà riunendo in un solo cd la musica creata per questo concept; per ora accontentiamoci di questi tre brani.

Tracklist
1.Maul Master
2.Misshapen Abomination
3.Sovereign To The Seven Underworlds

Line-up
Hal Microutsicos – Lyrics, instrumentation, drum programming and vocals

ENGULF – Facebook

Kormak – Faerenus

I Kormak sono una delle band italiane più interessanti uscite negli ultimi anni: epici, potenti, dolci o devastanti, a seconda della necessità.

Album di debutto per i baresi Kormak, che fanno un ottimo folk death metal, con intarsi gothic e la splendida voce della cantante Zaira De Candia, che è davvero un valore aggiunto.

I Kormak nascono nel 2015 e con calma e tanto lavoro sono arrivati ad un debutto che è un ottimo biglietto da visita Una delle loro caratteristiche più importanti è quella di saper cambiare registro musicale in un tempo brevissimo, passando da un leggiadro suon odi flauto ad un massacro con doppie casse e tanto sangue sparso, il tutto fatto sempre con una forte personalità. Il suono sa mutare, ma soprattutto sa sempre trovare il suo corso naturale dove poi sgorgare in maniera impetuosa e forte. Zaira è una moderna furia che si abbatte sull’ascoltatore, ma tutto il gruppo è molto ben affiatato. La cifra stilistica deve molto all’epicità, infatti il nome viene dalla saga islandese Kormaks risalente al tredicesimo secolo. Folk e viking metal, ma non solo, perché in alcune canzoni si rinviene un passo death notevole e assai incisivo. I Kormak sono un gruppo che ha grandi potenzialità che vengono esibite in questo disco, ma la sensazione è che abbiano ancora molto da mostrare. La produzione è buona e valorizza la potenza di questo gruppo riuscendo a non disperderla. In definitiva, i Kormak sono una delle band italiane più interessanti uscite negli ultimi anni: epici, potenti, dolci o devastanti, a seconda della necessità. Faerenus era il luogo della pazzia, nel quale le paure diventavano materiali e i Kormak solo la guida ideale per condurci in questo mondo sotterraneo.

Tracklist
1 – Amon
2 – March of Demise
3 – Sacra Nox
4 – The Goddess’ Song
5 – The Hermit
6 – Faerenus
7 – Patient N° X
8 – July 5th
9 – Eterea El

Line-up
Zaira de Candia – Vocals/Whistle Flutes
Alessandro Dionisio – Guitar
Alessio Intini – Guitar
Francesco Loconte – Bass
Dario Stella – Drums

KORMAK – Facebook

CAGE

Il video di Cage, dall’album Images, in uscita a ottobre.

Il video di Cage, dall’album Images, in uscita a ottobre.

I CAGE annunciano tre date estive tra Toscana e Liguria a fine Luglio e primi giorni di Agosto, qui sotto i dettagli:

27 Luglio – Spazio Made Ortonovo (SP)

4 Agosto – Studio Teatro Alnassar Carrara (MS)

9 Agosto – Wine & Music Castelnuovo Magra (SP)

I CAGE sono un gruppo della scena progressive italiana, formatosi nei primi anni 90 con il nome di Soundproof Red.

E’ ora disponibile il Video Ufficiale di Cage, il primo estratto omonimo, che anticipa IMAGES quinto studio album in uscita il 5 Ottobre 2018.

La Edit Version del brano è stata distribuita ed è disponibile in tutti gli stores digitali.

https://open.spotify.com/album/5aQ9Il36w0txok6QxsS0LM#_=_

https://itunes.apple.com/it/album/cage-edit-version-single/1387898680?app=itunes&ign-mpt=uo%3D4

https://www.deezer.com/it/album/64215032

CAGE:
Andrea Mignani, Chitarra
Damiano Tacchini, Piano, Tastiere
Diletta Manuel, Voce
Giulia Curti, Cori, Percussioni
Leonardo Rossi, Basso
Andrea Griselli, Batteria

DISCOGRAFIA:
The View 1992 Toast records (Torino)
The Feeble Minded Man 1995 Toast records (Torino)
87/94 2005 Musea records (Metz, Francia)
Secret Passage 2008 Musea records (Metz, Francia)

Roterfeld – Hamlet At Sunset

Consigliato agli amanti del gothic dark più melodico, l’album è destinato a ripetere il successo del suo predecessore, almeno tra chi è frequentatore abituale della vita notturna nei club mitteleuropei, da sempre molto ricettivi quando si parla di queste sonorità.

Dopo il discreto successo del primo album Blood Diamond Romance, torna con un nuovo lavoro il vocalist austriaco Aaron Roterfeld.

Il gruppo a cui dà il proprio nome vede alla chitarra Marc Filler e alla batteria Andre Schwarz: il sound prodotto è un buon esempio di gothic dark rock ispirato dai gruppi ottantiani, ma con un tocco moderno ed alternativo.
Molto vario e melodico, Hamlet At Sunset è composto da una raccolta di brani dall’appeal elevato, specialmente se siete legati al genere: cantate sia in inglese che in tedesco, le tracce presenti riescono sicuramente a soddisfare tanto i fans dei Sisters Of Mercy come quelli degli Him.
Aaron Roterfeld è in possesso di una voce calda e molto vicina a quella di Ville Valo, ergendosi a protagonista di un album che alterna dinamiche tracce di rock alternativo dal feeling romanticamente ombroso a brani gotici e dark.
Raffinato e melodico, Hamlet At Sunset lascia che sia l’atmosfera notturna e malinconica il leit motiv che accompagna canzoni come No Friend Of Mine, I Want More o King Of This Land, anche se è tutto l’album a mostrare un songwriting lineare e dall’approccio immediato.
A tratti il groove risveglia l’anima moderna, alter ego di un’attitudine dark rock espressa con eleganza dal singer austriaco, mattatore indiscusso di questo lavoro.
Consigliato agli amanti del gothic dark più melodico, l’album è destinato a ripetere il successo del suo predecessore, almeno tra chi è frequentatore abituale della vita notturna nei club mitteleuropei, da sempre molto ricettivi quando si parla di queste sonorità.

Tracklist
1. No Friend Of Mine
2. Bring Your Own Star To Life
3. I Want More
4. Flieg
5. Black Blood
6. King Of This Land
7. Sea Of Stones
8. Father And Son
9. Great New Life (Reborn)
10. You Are The One I’d Spend All My Money

Line-up
Aaron Roterfeld – Vocals
Andre Schwarz – Drums
Marc Filler – Guitars

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Autumnwind – Endless Fear

Endless Fear è un lavoro interessante, che mette in evidenza le buone potenzialità di un progetto ancora in divenire.

Suonare metal nei paesi mediorientali non è mai una passeggiata di salute, visto che in molti di essi l’egemonia culturale strettamente connessa alla religione comporta persino rischi a livello penale per chi ci prova; non credo che questo sia di norma lo stato delle cose in Siria, dove però purtroppo le difficoltà non devono essere certo da meno, a causa della guerra civile che attanaglia da anni una terra che è stata una delle più antiche culle della civiltà.

GaaRa “Abdulrahman Abu Lail”, con il suo progetto denominato Autumnwind, propone in Endless Fear un black metal atmosferico che tutto sommato lascia uno spazio molto limitato alle pulsioni estreme, rinvenibile in rare accelerazioni, affidando il tutto al lavoro delle tastiere, con le quali vengono tessute buone melodie.
Il riferimento più logico per il sound proposto dal musicista asiatico sono i Lustre, per cui c’è da attendersi fondamentalmente un sound piuttosto lieve, dalla marcata impronta melodica e con diversi elementi ambient.
GaaRa cerca di comunicare, con Endless Fear,  le sensazioni derivanti dagli attacchi di panico dei quali è stato vittima in tempi relativamente recenti: non solo per tale motivo, in questa mezz’ora di musica l’impressione è quella d’avere a che fare con un artista di indubbia sensibilità e con le doti necessarie per potersi ritagliare uno spazio in questa nicchia stilistica.
A mio avviso però, per riuscirci, dovrebbe forse focalizzarsi con maggiore decisione sul lato più evocativo del proprio sound, che emerge con prepotenza in bellissime tracce come The Hallucination e nella title track, mentre quando è l’anima più ruvidamente black a prendere il sopravvento (Forever Insomnia) gli esiti non sembrano altrettanto soddisfacenti.
Endless Fear è comunque un lavoro interessante, che mette in evidenza le buone potenzialità di un progetto ancora in divenire.

Tracklist:
1.The Panic Attack
2.The Hallucination
3.Lost And Alone
4.Forever Insomnia
5.Endless Fear

Line up:
GaaRa “Abdulrahman Abu Lail”

AUTUMNWIND – Facebook