Vomitor – Pestilent Death

Pestilent Death è un lavoro che sguazza nell’underground, legato alla tradizione del genere con tutti i suoi difetti e le sue virtù, quindi onesto ma certo non fondamentale.

I Vomitor non sono certo dei novellini: la loro storia, nata a cavallo dei due millenni li vede impegnati su più fronti discografici, dai quattro full length licenziati alla marea di lavori minori che hanno ammorbato come un virus la scena thrash/death.

Il gruppo australiano arriva appunto al traguardo del quarto lavoro sulla lunga distanza, sempre all’insegna di un sound senza compromessi, rivelandosi praticamente la versione death metal dei Sodom.
Un impatto notevole ed un’attitudine vecchia scuola, tutta alcool e satanismo fanno il resto , rendendo la proposta dei Vomitor la classica opera per soli fans affezionati.
Da dire ci sarebbe davvero poco, le influenze sono riconducibili ai soliti nomi, quindi tra le tracce che compongono Pestilent Death troverete schegge impazzite di Slayer e Venom, oltre ai già citati Sodom ed ovviamente Destruction.
Mezzora di frustate e schiaffoni, mentre siete legati al palo e torturati dai tre musicisti, che si presentano come altrettanti panzer indemoniati che, all’attacco dell’opener Tremolation, portano guerra ed orrori in nome di un demone alcolico.
Buone le parti dove il trio accelera per toccare velocità speed (Manic Oppression), meno la produzione, più in sintonia con i lavori usciti almeno trentacinque anni fa.
Pestilent Death risulta così un lavoro che sguazza nell’underground, legato alla tradizione del genere con tutti i suoi difetti e le sue virtù, quindi onesto ma certo non fondamentale.

Tracklist
1.Tremolation
2.Roar of War
3.Abracadabra
4.Manic Oppression
5.Tremendous Insane
6.Pestilent Death
7.Hells Butcher

Line-up
Death Dealer – Vox’n’Tremolition
Anton Vomit – Basstardisation
Hellcunt – Drummolation

VOMITOR – Facebook

Taur-Im-Duinath

Il video di ‘Così Parlò il Tuono’, dall’album ‘Del Flusso Eterno’ in uscita in autunno (Dusktone).

Il video di ‘Così Parlò il Tuono’, dall’album ‘Del Flusso Eterno’ in uscita in autunno (Dusktone).

Taur-Im-Duinath, atmospheric black metal band salernitana appena entrata nel roster Dusktone, presenta il primo video streaming della traccia ‘Così Parlò il Tuono’ che sarà inclusa nell’album di debutto ‘Del Flusso Eterno’ previsto per l’autunno.

‘Del Flusso Eterno’ è un viaggio attraverso radici, foglie e rami nei recessi del sé, un’immersione nella circolarità dell’universo e le sue facoltà di distruzione e rigenerazione.
Così Parlò il Tuono rappresenta la circolarità negata, la non-rinascita, il cammino in desertiche lande non più baciate dalla pioggia. La voce del Tuono è il fantasma dell’acqua che potrebbe tornare, la voce del Dio creatore, che con il suo monito esorta il viaggiatore: “Da’, comprendi, controlla”.

altre notizie e ulteriori dettagli dell’album verranno comunicati nelle prossime settimane, continuate a seguire le pagine social del gruppo e della label!

Facebook url: https://www.facebook.com/taurimduinath/
Instragram: https://www.instagram.com/taur_im_duinath//

Dusktone :

http://www.dusktone.eu/
https://dusktone.bandcamp.com/
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https://www.facebook.com/dusktone/

Canale Youtube : http://bit.ly/2czElOw

Loathe/Holding Absence – This Is As One

Split album per due band britanniche molto diverse tra loro ma che, per diversi motivi, meritano di essere condivise dai fans delle sonorità alternative.

Due notevoli realtà britanniche uniscono le forze in questo split intitolato This Is As One, edito dalla Sharptone Records: gli inglesi Loathe, dei quali vi abbiamo parlato all’uscita del bellissimo full length The Cold Sun, licenziato lo scorso anno, ed i gallesi Holding Absence.

Due brani per ognuno dei gruppi, alle prese con un heavy moderno e sperimentale dalle reminiscenze djent per i Loathe, e con un post hardcore melodico gli Holding Absence.
Come sull’album, il gruppo del bravissimo singer Kadeem France spara bordate di metal moderno, caricato a pallettoni metalcore ma originale nel saper cambiare atmosfera in un nanosecondo: teatrale, e per certi versi progressivo, il sound di questi due nuovi brani conferma i Loathe come un’entità a sé stante nel panorama metallico moderno, con White Hot e Servant And Master che accrescono le aspettative per un nuovo album.
Il sound degli Holding Absence è molto più lineare e meno originale di quello dei loro colleghi: la band gallese ha un approccio melodico e radiofonico, ciò che serve per cercare la gloria tra i fans di un certo alternative rock più consono alle classifiche e vicino ai 30 Second To Mars.
L’alternanza tra melodie catchy e sfuriate rock sono valorizzate dalla voce del singer Lucas Woodland, con i due brani in programma che, in qualche modo, placano il clima estremo respirato con i Loathe.
Due band molto diverse tra loro ma che, per diversi motivi, meritano di essere condivise dai fans delle sonorità alternative.

Tracklist
1. Loathe – White Hot
2. Loathe – Servant and Master
3. Holding Absence – Saint Cecilia
4. Holding Absence – Everything

Line-up
Loathe :
Kadeem France
Erik Bickerstaffe
Sean Radcliffe
Connor Sweeney
Feisal El-Khazragi

Holding Absence:
Lucas Woodland – Vocals
Feisal El-Khazragi – Guitars
Giorgio Cantarutti – Guitars
James Joseph – Bass
Ashley Green – Drums

LOATHE – Facebook

HOLDING ABSENCE – Facebook

La Fantasima – Notte

Notte è un disco totalmente strumentale, e questo impasto sonoro sembra quasi doom fatto con un altro codice, con quella cifra stilistica che parla di malinconia ma anche di adorazione delle poche cose belle che ci circondano.

I La Fantasima sono un trio di Roma che vuole rendere omaggio alle atmosfere e ai colori del nostro paese, cercando una poetica musicale molto differente e totalmente personale.

La loro musica è per nostra fortuna e godimento difficilmente classificabile, dal momento che troviamo diversi stili in essa. La struttura è prevalentemente progressive, nel senso che è musica fatta per andare avanti senza ritornelli od inutili abbellimenti, ma è prodotta per creare uno stato d’animo nell’ascoltatore attraverso dilatazioni sonore che fanno sia meditare sia elevare. Notte è un disco totalmente strumentale, e questo impasto sonoro sembra quasi doom fatto con un altro codice, con quella cifra stilistica che parla di malinconia ma anche di adorazione delle poche cose belle che ci circondano. Qualcuno potrebbe anche sentirci dentro qualcosa di post rock, ma i La Fantasima sono un gruppo devoto alla tradizione, anche se sono molto moderni nel porsi in maniera originale. Lo scopo di Notte è di creare una mitopoiesi di questo paese che si chiama Italia e che forse non è mai stata una nazione, ma che ha dei luoghi unici, dove è meglio andare quando in cielo comanda la luna, perché certe cose con una luce differente si vedono assai meglio. Le atmosfere create dal trio romano, qui al secondo disco, sono molto belle e godibili: si gusta a fondo questo disco inforcando le cuffie e pensando solo a quello che stiamo ascoltando. La nuova fatica dei La Fantasima è preziosa, fa parte di quel poco tempo che strappiamo al panopticon che ci circonda, dove possiamo essere noi stessi e rincorrere ancora le lucertole sui muri, o impressionarci per un albero visto di notte. C’è tanta dolcezza in questo disco, ma anche la consapevolezza che siamo stati recisi dal nostro vero io, che possiamo trovare nelle cose e nei rari momenti in cui tutto si allinea e noi con esso, rare apparizioni di sapienza come questo disco che parla direttamente alla nostra anima, come poche altre cose sanno fare.

Tracklist
1.Notte
2.Placida Musa
3.Dea mia
4.Amante Silente
5.Sino Al Mattino

Line-up
Chris: Guitars
Maxbax: Bass
Artifex: Drums

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