The Outsider – Hyeon

Se Beauty Awakens the Soul to Act poteva essere stato un frutto prelibato ma estemporaneo, Hyeon conferma quanto Andrea Cicala sia un musicista capace, ispirato e degno più di molti altri dell’attenzione di chi ricerca sonorità fresche, limpide e dalla potente forza espressiva, anche quando, come in questo caso, le note sono volte a cullare piuttosto che a sferzare l’ascoltatore.

Avevamo scoperto il bel talento del musicista siciliano Andrea Cicala lo scorso anno, con la sua prima uscita sotto il monicker The Outsider intitolata Beauty Awakens the Soul to Act.

Oggi il nostro si ripresenta con un altro lavoro nel quale le coordinate sonore si discostano decisamente dal metal contaminato dall’elettronica e dall’ampio respiro progressivo offerto in quell’occasione: Hyeon, infatti, mette in evidenza un’anima post rock dai tratti liquidi e sognanti e soprattutto sempre volto a smuovere le corde dell’emotività.
Il lavoro, ancora una volta del tutto strumentale, consta di nove brani per circa tre quarti d’ora di sonorità carezzevoli, suonate e prodotte ottimamente (nonostante il ragazzo palermitano mantenga sempre il solito basso profilo), solo saltuariamente irrobustite ritmicamente (Yearning Tides, traccia peraltro baciata da una linea melodica magnifica) ma senza rischiare mai di andare fuori giri o fuori tema.
Per evitare di risultare alla lunga tedioso, un lavoro di questa specie deve essere equilibrato e privo di ridondanze: ciò è esattamente quanto si riscontra dalla prima all’ultima nota di Hyeon, con momenti di assoluto splendore come Oceans Have No Memory, dove la rarefazione del suono nella sua seconda metà assume a tratti connotazioni magicamente ipnotiche.
Appare evidente come Andrea esibisca nei brani più lunghi (oltre ai due citati, anche Jötunn) sonorità più composite ed inquiete, lasciando invece alle tracce più brevi il compito di regalare passaggi di cristallina bellezza, capaci di tergere sia pure temporaneamente l’animo e la mente dai pensieri più cupi.
Se Beauty Awakens the Soul to Act poteva essere stato un frutto prelibato ma estemporaneo, Hyeon conferma quanto Andrea Cicala sia un musicista capace, ispirato e degno più di molti altri dell’attenzione di chi ricerca sonorità fresche, limpide e dalla potente forza espressiva, anche quando, come in questo caso, le note sono volte a cullare piuttosto che a sferzare l’ascoltatore.
The Outsider rappresenta, in qualche modo, la quintessenza dell’underground, e per noi è proprio la possibilità che ci viene data nel divulgare progetti musicali come questi a fornire le maggiori soddisfazioni, credeteci.

Tracklist:
1.Intro
2.Over
3.Sine Ira
4.Yearning Tides
5.Polaris
6.Oceans Have No Memory
7.Materia
8.Jötunn
9.The Deep Roar of the Breaking Waves

Line-Up:
Andrea Cicala

Zero Down – Larger Than Death

Larger Than Death è un lavoro di hard & heavy tra la scuola americana e quella britannica, classico e senza fronzoli, assolutamente old school sia nell’attitudine sia nella scelta di suoni che rimangono legati al suono metal per eccellenza e che, in questo caso, sono assolutamente perfetti.

Gli Zero Down tornano con un nuovo album intitolato Larger Than Death, l’ennesimo capitolo di una discografia incentrata sull’heavy metal più classico e riottoso, un concentrato potente e adrenalinico di metal classico e punk rock in puro stile anno ottanta.

Il quintetto proviene da una città importantissima per lo sviluppo delle sonorità hard & heavy, quella Seattle patria di Jimi Hendrix, dei Queensryche, dei Metal Church e del movimento grunge.
In effetti, i musicisti coinvolti in questo progetto hanno più o meno tutti un passato che li vede coinvolti in band vicine alle sonorità per cui la piovosa città nello stato di Washington è diventata famosa, ma con gli Zero Down tornano indietro di qualche anno per respirare a pieni polmoni aria che sa di tradizione metallica, con un heavy metal oscuro che guarda ai primi Metal Church, ma pregno di quell’attitudine punk che ricorda i Maiden quando dietro al microfono Paul Di Anno si sbarazzava di tutti i vocalist dell’epoca con la sua carica inarrestabile.
Dall’opener High Priestess è un susseguirsi di riff scolpiti nella storia dell’heavy metal: le influenze del gruppo si permeano di un’anima priestiana (Lightening Rod) e il tutto funziona, almeno per chi ama l’heavy metal classico, a tratti attraversato da una vena horror (Lone Wolf).
Larger Than Death è un lavoro di hard & heavy tra la scuola americana e quella britannica, classico e senza fronzoli, assolutamente old school sia nell’attitudine sia nella scelta di suoni che rimangono legati al suono metal per eccellenza e che, in questo caso, sono assolutamente perfetti.

Tracklist
1.High Priestess
2.Mean Machine
3.Lightening Rod
4.Racoon City
5.Curandera
6.Western Movies
7.Preacher Killer
8.Lone Wolf
9.Larger than Death
10.Horns

Line-up
Lenny Burnett – Lead & Rhythm Guitars, Vocals
Matt Fox – Lead & Rhythm Guitars, Vocals
Ron E. Banner – Bass, Vocals
Chris Gohde – Drums
Mark “Hawk” Hawkinson – Lead Vocals & Screams

ZERO DOWN – Facebook

Omnium Gatherum – The Burning Cold

La straordinaria bellezza di questo lavoro pone gli Omnium Gatherum come assoluti protagonisti di questo anno metallico, almeno per quanto riguarda quel genere che, ricordiamolo, nasce proprio dalla loro terra e continua a donarci imperdibili emozioni fuori dal tempo.

Se non bastavano gli splendidi ultimi lavori di Amorphis e Barren Earth, la Finlandia melodic death metal ci regala un altro straordinario album da parte una delle sue band più rappresentative: gli Omnium Gatherum.

Arrivato dopo più di vent’anni di attività, l’ottavo album del gruppo di Karhula sale sul podio insieme alle due opere licenziate quest’anno dai gruppi citati e forma, così, una sorta di sacra triade finnica del genere; quello che viene offerto è un melodic death dalle splendide trame progressive, magari più diretto e classicamente metal, ma vorticoso nei mille cambi di atmosfere, tra una vena sinfonica poetica e commovente, ed esaltanti fughe metalliche su tappeti di tastiere che ricordano nei momenti più veloci i Dream Theater.
Mixato e masterizzato da Dan Swanö, ulteriore garanzia di qualità, The Burning Cold risulta un’opera di una bellezza disarmante, l’ennesimo in arrivo dalla terra dei mille laghi che lascia senza fiato per magnificenza strutturale, emozioni regalate e la sagacia nell’uso di trame progressive in un sound che rimane solidamente estremo.
Melodie melanconiche, cavalcate metalliche, un’aura magica che attraversa straordinari episodi come Gods Go First, le aperture progressive di Over The Battlefield, l’arcana melodia al centro della tempesta metallica di Be The Sky, l’epico incedere del capolavoro The Frontline, caratterizzano un susseguirsi di guizzi sul pentagramma che non fanno prigionieri.
La straordinaria bellezza di questo lavoro pone gli Omnium Gatherum come assoluti protagonisti di questo anno metallico, almeno per quanto riguarda quel genere che, ricordiamolo, nasce proprio dalla loro terra e continua a donarci imperdibili emozioni fuori dal tempo.

Tracklist
01.The Burning
02.Gods Go First
03.Refining Fire
04.Rest In Your Heart
05.Over The Battlefield
06.The Fearless Entity
07.Be The Sky
08.Driven By Conflict
09.The Frontline
10.Planet Scale
11.Cold

Line-up
Jukka Pelkonen – Vocals
Markus Vanhala – Guitar
Tuomo Latvala – Drums
Aapo Koivisto – Keyboards
Joonas Koto – Guitar
Erkki Silvennoinen – Bass

OMNIUM GATHERUM – Facebook

2̵n̵d̵ f̷a̶c̴e̷ – Nihilum E.P.

Un altro ottimo lavoro del musicista di Mainz, pronto a prendersi lo scettro della scena elettro industrial con il suo prossimo full length: una previsione che mi sento di fare senza particolari timori d’essere smentito.

2̵n̵d̵ f̷a̶c̴e̷ è uno di quei nomi che ci consentono di spaziare in quell’elettronica che in Metaleyes trova ampio diritto di cittadinanza, specialmente quando la materia metallica si rinviene almeno nell’approccio, se non proprio a livello di sonorità.

Il progetto del tedesco Vincent Uhlig era già stato segnalato l’anno scorso in occasione del full length d’esordio Nemesis, e lo ritroviamo oggi con questo ep, grazie al quale l’idea di elettro industrial sembra ancor più raffinarsi per rendersi disponibile ad un novero maggiormente ampio di ascoltatori rispetto al passato.
Questo non significa che il sound si sia fatto più commerciale o danzereccio, bensì deriva dalla constatazione di come il singolo Nihilum si riveli una sintesi pressoché perfetta tra le pulsioni che animano lo spartito creato da Uhlig.
Long Live Humanity è l’altro pezzo forte di questo breve lavoro, dimostrandosi una traccia più intensa, meno ritmata e dalle aperture atmosferiche che donano un tocco sorprendentemente malinconico e, a tratti, addirittura drammatico.
Nuclear Winter Is Coming e Blind Wanderer sono episodi industrialmente disturbati in maniera magistrale, mentre la versione Director’s Cut della splendida Nihilum suggella un altro ottimo lavoro dell’ancora giovane musicista di Mainz, pronto a prendersi lo scettro della scena con il suo prossimo full length: una previsione che mi sento di fare senza particolari timori d’essere smentito.

Tracklist:
1.Nihilum (Essential)
2.Long Live Humanity
3.Nuclear Winter Is Coming
4.Blind Wanderer
5.Nihilum (Director’s Cut)

Line-Up:
Vincent Uhlig

2ND FACE – Facebook

RIVERSIDE

Il video di “Vale Of Tears”, dall’album “Wasteland” in uscita a settembre (InsideOutMusic).

Il video di “Vale Of Tears”, dall’album “Wasteland” in uscita a settembre (InsideOutMusic).

I RIVERSIDE presentano oggi il loro primo video e singolo estratto dal nuovo album “Wasteland”, il primo senza lo storico chitarrista Piotr Grudziński, venuto a mancare due anni fa. L’album sarà pubblicato su InsideOutMusic il 28 settembre 2018.

Ricordiamo la tracklist dell’album e l’artwork curato Travis Smith (Opeth, Devin Townsend, etc.):

1. The Day After
2. Acid Rain
3. Vale Of Tears
4. Guardian Angel
5. Lament
6. The Struggle For Survival
7. River Down Below
8. Wasteland
9. The Night Before

RIVERSIDE’s Mariusz Duda checked in with the following comment about the album’s overall concept: “I’d been thinking about exploring “post-apocalyptic” regions for a long time. I read books, watched films, played video games, all connected by stories about an attempt to survive in a world that had just ended. But writing such a story myself didn’t make much sense until now. RIVERSIDE are starting a new chapter and after our recent experiences, a story like that has gained more meaning. “Wasteland” is mostly about what’s happening in the world these days but it also makes a reference to the tragedy that befell the band in 2016. Musically, we’ve returned to darker sounds but we have also turned a new page and recorded the album in a different style. It’s still RIVERSIDE but expressed in a much deeper and more mature way. Most artists say the same thing while promoting their new releases: that they have just created their best work to date. I won’t say that because everything we have done so far has been consistently very good and unique. But I will say that we have never had such an incredible emotional load on any of our previous releases, and it’s not likely that we will ever make such a charged album again. “Wasteland” is an epic, multidimensional, poetic and very deep album. Perhaps of the once in a lifetime kind.”

After having just performed on a string of European festivals including the prestigious Night Of The Prog festival at the historic Loreley Amphitheater in Germany last weekend, RIVERSIDE are next embarking on the “Wasteland 2018 Tour” throughout October/November to support the release of their upcoming album. See an overview of all confirmed upcoming dates below:

RIVERSIDE – “Wasteland 2018 Tour”:
12.10.2018 Gdansk (Poland) – B90
13.10.2018 Poznan (Poland) – Tama
14.10.2018 Wroclaw (Poland) – A2
16.10.2018 Katowice (Poland) – Miasto Ogrodów
17.10.2018 Lódz (Poland) – Magnetofon
18.10.2018 Torun (Poland) – Od Nowa
20.10.2018 Kraków (Poland) – Studio
21.10.2018 Warszawa (Poland) – Hala Kolo
30.10.2018 Berlin (Germany) – Kesselhaus
31.10.2018 Schorndorf (Germany) – Manufaktur
03.11.2018 Lisbon (Portugal) – LAV
04.11.2018 Madrid (Spain) – MON LIVE
05.11.2018 Barcelona (Spain) – Salamandra 1
06.11.2018 Lyon (France) – CCO
07.11.2018 Paris (France) – La Machine
09.11.2018 Manchester (UK) – Academy 2
10.11.2018 London (UK) – The Electric Ballroom
11.11.2018 Sint-Niklaas (Belgium) – Casino
12.11.2018 Utrecht (The Netherlands) – TivoliVredenburg
14.11.2018 Hamburg (Germany) – Markthalle
15.11.2018 Oberhausen (Germany) – Turbinenhalle 2
16.11.2018 Pratteln (Switzerland) – Z7
17.11.2018 Neunkirchen (Germany) – Gloomaar Festival
Tickets: https://riversideband.pl/en/gigs

RIVERSIDE – Festivals 2019:
04.-09.02.2019 Tampa to Key West & Cozumel – Cruise To The Edge
More dates to follow soon…

Look out for more news on RIVERSIDE in the coming weeks…

RIVERSIDE online:
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