THE SCARS IN PNEUMA

Il music video di “Souls Are Burning”, dall’album “The Path Of Seven Sorrows” in uscita a febbraio (Promethean Fire/Kolony Records).

Il music video di “Souls Are Burning”, dall’album “The Path Of Seven Sorrows” in uscita a febbraio (Promethean Fire/Kolony Records).

I black metaller italiani THE SCARS IN PNEUMA pubblicheranno il debut album “The Path Of Seven Sorrows” il prossimo 8 febbraio su Promethean Fire / Kolony Records.

Oggi la band, in collaborazione con il popolare magazine americano No Clean Singing, lancia il nuovo singolo “Scars Are Burning”, un perfetto esempio di black metal epico e dinamico!

I THE SCARS IN PNEUMA (“πνεύμα”, un termine che in greco antico significa “respiro”, “aria”, “soffio vitale”) hanno registrato “The Path Of Seven Sorrows” negli Elfo Studio di Tavernago (PC); il mixaggio e il mastering hanno avuto luogo presso i Goblin Studio di Piacenza, sotto la supervisione di Daniele Mandelli.

La copertina è il celebre dipinto “Il Fuoco di Notte” di Francisco Goya (1794).

“The Path Of Seven Sorrows” tracklist:

01. Devotion
02. Souls Are Burning
03. Spark To Fire To Sun
04. All The Secrets That We Keep
05. Dark Horizons Ahead
06. The Glorious Empire Of Sand
07. Constellations

I THE SCARS IN PNEUMA hanno inizialmente preso vita come progetto solista di Lorenzo Marchello (voce / chitarre / basso) all’inizio del 2017, per poi diventare una band a tutti gli effetti quando Francesco Lupi (chitarre) e Daniele Valseriati (batteria) hanno offerto il proprio contributo nel corso del medesimo anno.

Musicalmente i THE SCARS IN PNEUMA propongono una propria visione del black metal, a volte definibile come un mix di black metal, death metal e spunti doom, spesso dominata da un melodico lavoro di chitarra e da un velo di epicità. Fra le principali influenze e punti di riferimento sono citabili Dissection, Mgła, Be’lakor, Rotting Christ, Forgotten Tomb, Blut Aus Nord, Emperor.

A livello lirico, i THE SCARS IN PNEUMA trattano tematiche come il confronto con i propri demoni interiori, i rimpianti della vita, lo scorrere del tempo, la perdita dei propri cari.

THE SCARS IN PNEUMA:
Lorenzo Marchello – Vocals, Guitars, Bass
Francesco Lupi – Guitars
Daniele Valseriati – Drums

facebook.com/thescarsinpneuma/

facebook.com/prometheanfirerecords

facebook.com/kolonyrecords/

kolonyrecords.com

kolonyrecords.bandcamp.com

Ancient Bards – Origine – The Black Crystal Sword Saga Part 2

Il sound di questo nuova opera targata Ancient Bards è eccellente come ci hanno abituato questi guerrieri nostrani delle sette note, tra esplosioni di metal dal piglio cinematografico, cavalcate heavy power, sublimi canti e growl possenti in uno spettacolo di fuochi d’artificio metallico.

Il 2019 non poteva iniziare meglio, almeno per quanto riguarda il symphonic power metal, ed il merito di questa sfavillante partenza è degli Ancient Bards, probabilmente la migliore band nel genere battente bandiera tricolore ed una delle più convincenti in senso assoluto.

Siamo solo al quarto album ma non è un’eresia parlare del gruppo romagnolo come la punta di diamante di un stile musicale che nel nostro paese ha avuto grandi band ed artisti di spessore.
Sara Squadrani e soci hanno fatto passare cinque anni per dare un successore al bellissimo A New Dawn Ending e, grazie ad una campagna di crowdfunding, il nuovo lavoro, che prosegue nel concept iniziato nel 2010, vine licenziato tramite la Limb Music.
Origine – The Black Crystal Sword Saga Part 2, che presenta il nuovo membro ufficiale, il chitarrista Simone Bertozzi, è composto da dieci brani per quasi un’ora in un mondo magico persi tra le note che formano spettacolari scenari epic fantasy.
Il sound di questo nuova opera targata Ancient Bards è eccellente come ci hanno abituato questi guerrieri nostrani delle sette note, tra esplosioni di metal dal piglio cinematografico, cavalcate heavy power, sublimi canti e growl possenti in uno spettacolo di fuochi d’artificio metallico.
Il singolo Impious Dystophia, le meraviglie sinfoniche di Fantasy’s Wings, le fughe epico orchestrali di Titanism, la potenza sinfonica della seriosa ed oscura Hollow e la splendida chiusura con la suite The Great Divide, quattordici minuti di Ancient Bards al massimo del loro splendore, sono alcuni dei validi motivi per non perdere questo ennesimo bellissimo lavoro.

Tracklist
01. Origine
02. Impious Dystopia
03. Fantasy’s Wings
04. Aureum Legacy
05. Light
06. Oscurità
07. Titanism
08. The Hollow
09. Home Of The Rejects
10. The Great Divide Part 1 – Farewell Father Part 2 – Teardrop Part 3 – Il Grande E Forte Impero
11. Eredità Aurea (CD only Bonus Track)

Line-up
Daniele Mazza – keyboards & orchestrations
Claudio Pietronik – guitars
Sara Squadrani – vocals
Federico Gatti – drums
Martino Garattoni – bass
Simone Bertozzi – guitars & growls

ANCIENT BARDS – Facebook

Apoptygma Berzerk – Soli Deo Gloria

Soli Deo Gloria è stato l’inizio di una lunga avventura che dura tuttora e che ha avuto alti e bassi, ma questo debutto resta fantastico.

Ristampa con bonus per la canadese Artoffact Records del primo disco del fondamentale gruppo di elettronica oscura Apoptygma Berzerk.

Quest’anno il loro debutto ha compiuto 25 anni e molte cose sono successe da quel giorno. Il genere praticato dagli Apoptygma Berzerk è felicemente di difficile identificazione, dato che si viaggia nei grandi territori dell’elettronica oscura, fra ebm e synthwave, e con tantissimi elementi provenienti da altri stili. Una delle cose che risalta maggiormente nello stile del gruppo è l’estrema facilità nel creare melodie belle e coinvolgenti, mantenendo sempre una grande oscurità nella loro musica. In tutto ciò sono stati dei pionieri per moltissime altre formazioni a cui andavano stretti gli abiti di alcuni generi fra i quali l’ebm. Soli Deo Gloria è l’inizio di una lunga avventura che dura tuttora e che ha avuto alti e bassi, ma questo debutto è fantastico. La maturità e la sicurezza presenti in questo debutto sono incredibili per essere la prima prova di un gruppo, e soprattutto notevolissimo è lo sviluppo di uno stile originale già al primo disco. Il future pop, come definiscono loro stessi il proprio genere, è qui al suo inizio e apice, e ingloba moltissimi elementi, dato che è anche molto presente la componente gotica, specialmente nel gusto di certe tastiere che sembrano periferiche rispetto al tema centrale, mentre invece sono il tema principale loro stesse. I mondi descritti dalla formazione norvegese sono lande desolate di terrore e lascivia, dove gli stessi dei si lasciano andare a cose che non possono essere narrate. In tutto ciò si staglia la musica pressoché perfetta di questo esordio, una vera e propria pietra miliare di diversi generi, ma soprattutto di un’attitudine che ancora oggi segna tantissimi gruppi. Un disco che ha cambiato le regole del gioco, uno di quegli esemplari sonori dopo i quali un certo genere non è più lo stesso. In questa ristampa della canadese Artoffact ci sono inoltre molti bonus che rendono ancora migliore il tutto, ampliando maggiormente lo sguardo. Per chi già conosce il fantastico mondo degli Apoptygma Berzerk questa è l’occasione per tornare alla sorgente di tutto, mentre per chi non li conosce sarà una bellissima e nera sorpresa.

Tracklist
1. Like Blood From The Beloved (Part 1)
2. Bitch
3. Burnin’ Heretic (Album Version)
4. Stitch
5. Walk With Me
6. Backdraft
7. ARP (808 Edit)
8. Spiritual Reality
9. Skyscraping (Schizophreniac)
10. All Tomorrows Parties
11. The Sentinel
12. Ashes To Ashes ’93
13. Like Blood From The Beloved (Part 2)

Bonus tracks:
14 – Borrowed Time (Club Mix)
15 – Burning Heretic (Crisp Version)
16 – The Sentinel (Nun Of Your Business Version by Blackhouse)
17 – Ashes To Ashes (Guitar Version)
18 – ARP
19 – Ashes To Ashes (4-Track Version)
20 – Backdraft (Sarpsborg Synth Version)

Line-up
Stephan Groth
Jonas Groth
Ted Skogman
Audun Stengel

APOPTYGMA BERZERK – Facebook

The Crawling – Wolves and the Hideous White

Wolves and the Hideous White non è affatto un’esibizione del death doom nella sua versione più tetragona o putrescente, ma trae correttamente linfa dalla fondamentale scuola britannica, mettendo da parte tentazioni gotiche per privilegiare un impatto più opprimente ma non scevro di appigli melodici.

Secondo full length per i nordirlandesi The Crawling, validi promulgatori del verbo del death doom più canonico.

Wolves and the Hideous White però non è affatto un’esibizione del genere nella sua versione più tetragona o putrescente, ma trae correttamente linfa dalla fondamentale scuola britannica, mettendo da parte tentazioni gotiche per privilegiare un impatto più opprimente ma non scevro di appigli melodici.
Fulcro del lavoro è il brano per certi versi più anomalo, Drowned In Shallow Water, che arriva a spezzare il più robusto incedere dell’iniziale title track e della notevole Still No Sun, traccia in quota primi Paradise Lost; qui affiorano pulsioni post metal che non snaturano affatto un sound sempre ben identificabile, anche quando il lavoro chitarristico esibisce inedite dissonanze.
Superato il breve e non particolarmente incisivo episodio A Time For BrokenThings, con Rancid Harmony il trio di Lisburn ritorna ad infierire con grande efficacia alternando riff micidiali ad aperture melodiche minime ma sempre significative; Promises and Parasites chiude senza sorprese negative questo ottimo lavoro che, come quasi sempre avviene rispetto a ciò che ci giunge dalle lande di oltremanica, gode di una buona produzione atta a valorizzare al meglio il crudo operato del chitarrista cantante Andy Clarke e dei suoi sodali Stuart Rainey (basso) e Gary Beattie (batteria).
Wolves and the Hideous White è una bella conferma per una band relativamente nuova ma già in grado di imporre un sound convincente e, nei limiti di quanto consentito dal genere affrontato, piuttosto personale.

Tracklist:
1. Wolves and the Hideous White
2. Still No Sun
3. Drowned In Shallow Water
4. A Time For Broken Things
5. Rancid Harmony
6. Promises and Parasites

Line-up:
Andy Clarke – Guitar/Vocals
Gary Beattie – Drums
Stuart Rainey – Bass/Backing Vocals

THE CRAWLING – Facebook

SWALLOW THE SUN

Il video di “Lumina Aurea”, che anticipa il nuovo album “When A Shadow Is Forced Into The Light” in uscita a gennaio (Century Media Records).

Il video di “Lumina Aurea”, che anticipa il nuovo album “When A Shadow Is Forced Into The Light” in uscita a gennaio (Century Media Records).

I doomster finlandesi SWALLOW THE SUN pubblicano il singolo “Lumina Aurea”, un brano di 14 minuti pubblicato in digitale e in 12″. Il brano vede come ospiti Einar Selvik dei Wardruna e Marco I. Benevento dei The Foreshadowing. A detta della stessa band questo è il prodotto più oscuro e sinistro mai realizzato.
Disponibile il video di “Lumina Aurea”, realizzato da Aapo Lahtela e Vesa Ranta della Kaira Films.

“Lumina Aurea” anticipa il nuovo album “When A Shadow Is Forced Into The Light”, disponibile dal 25 gennaio 2019 su Century Media Records.

Di seguito gli artwork e le tracklist dei due album:

“When A Shadow Is Forced Into The Light”:
1. When A Shadow Is Forced Into The Light
2. The Crimson Crown
3. Firelights
4. Upon The Water
5. Stone Wings
6. Clouds On Your Side
7. Here On The Black Earth
8. Never Left

“Lumina Aurea”:
1. Lumina Aurea
2. Lumina Aurea (instrumental version)

“‘Lumina Aurea’ is a song I would never want to write in my life,” Raivio says. “It is an open, bleeding black wound from the last two and half years of my life. But I had to write it out. I could not back down from it. The way I wrote and recorded ‘Lumina Aurea’ was so rough emotionally and physically that I think I will never talk about it public. I know this road will go on forever as a part of me, but I have also made a peace with it—that I will never have peace with it. And that the life and the journey here must still go on for a while for those of us remaining. I knew that if I would go any deeper on that road with the album as I did with ‘Lumina Aurea,’ the path would not end well. So, I quickly realized that instead I will write an album that will manifest loud and clear that after all, ‘Love is always stronger than death.’ I wanted to find that angle for ‘When A Shadow Is Forced into the Light’. This album is like a weapon for myself. A burning light, a burning torch. Victorious and proud.”

“The idea for this short-film like music video came from Juha Raivio and we tweaked the idea a bit to make the story fit into the beautiful landscapes we were going to film it in. The video has been filmed in several locations around Northern Finland and Lappland. We would like to leave the meaning of the story a bit open and to let everyone watching it to make their own conclusions and let their imagination flow. As obvious, things such as grief, torment and even love are present through the video. This is pretty much all we would like to open about it. Some kind of mysticism there definitely is. It was a great pleasure for us to get work with this project, since the song has such a meaning for Juha,” stats Ranta.

SWALLOW THE SUN have announced first shows for 2019! See below for all dates

SWALLOW THE SUN live
07.02.2019 Helsinki (Finland) – Nosturi*
08.02.2019 Turku (Finland) – Apollo*
09.02.2019 Jyväskylä (Finland) – Lutakko*
14.02.2019 Tampere (Finland) – Klubi*
15.02.2019 Oulu (Finland) – Teatria*
16.02.2019 Kuopio (Finland) – Henry´s Pub*
*) with THE MAN-EATING TREE

More dates to be announced soon!

SWALLOW THE SUN are:
Mikko Kotamäki – Vocals
Matti Honkonen – Bass
Juuso Raatikainen – Drums
Jaani Peuhu – Keys & Vocals
Juho Räihä – Guitar
Juha Raivio – Guitar & Keys

SWALLOW THE SUN online
http://www.swallowthesun.net
https://www.facebook.com/swallowthesun
https://twitter.com/swallowthesunfi

Heidra – The Blackening Tide

Gli Heidra non si limitano alla spettacolarizzazione del genere ma offrono una cinquantina di minuti di metal che, alle non poche ispirazioni classiche, aggiunge tutti gli ingredienti necessari per coinvolgere, tra puntate estreme e splendide melodie che evocano guerrieri e dei, altopiani innevati e gelidi venti.

Ottimo lavoro questo The Blackening Tide, secondo capitolo dal taglio viking power metal dei danesi Heidra, che già avevano ben figurato con l’esordio Awaiting Dawn ma che superano le aspettative con questa raccolta di brani pregni di melodie epico guerresche, atmosfere viking ed irruenza power metal.

Al growl, sempre presente nelle parti più cattive del sound, si affianca una voce pulita evocativa e dalle sfumature epiche che, sommata alle caratteristiche principali del sound, completa una proposta assolutamente convincente.
La band danese accontenta e soddisfa gli amanti di questo tipo di sonorità con una serie di tracce molto suggestive e varie, alternando sfuriate power, mid tempo epici e guerreschi e quel tocco folk di matrice scandinava che non dispiace mai.
Gli Heidra non si limitano alla spettacolarizzazione del genere ma offrono una cinquantina di minuti di metal che, alle non poche ispirazioni classiche, aggiunge tutti gli ingredienti necessari per coinvolgere, tra puntate estreme e splendide melodie che evocano guerrieri e dei, altopiani innevati e gelidi venti, che da nord portano influenze melodic death nei momenti più estremi.
The Blackening Tide è un album che si ascolta tutto d’un fiato, uno splendido esempio di metal nordico nobile, glorioso, epico ed avvincente, mai al sotto una qualità che rimane ottima in tutti i brani presenti, trovando in The Price Is Blood, A Crown Of Five Fingers e la title track i propri picchi.

Tracklist
1.Dawn
2.The Price in Blood
3.Rain of Embers
4.Lady of the Shade
5.A Crown of Five Fingers
6.The Blackening Tide
7.Corrupted Shores
8.Hell’s Depths

Line-up
Martin W. Jensen – Guitars (lead), Vocals
Morten Bryld – Vocals
Carlos G.R. – Guitars
Dennis Stockmarr – Drums
James Atkin – Bass

HEIDRA – Facebook

IL 2018 DI METALEYES

Come sempre, negli ultimi giorni dicembre proviamo a fare un consuntivo su quello che è stato l’anno che sta per finire.

Il lavoro non è mancato e crediamo di aver soddisfatto chi ci segue proponendo in media quattro recensioni giornaliere, per un totale che al 31 dicembre 2018 supererà abbondantemente le 1500 unità; questo oltre alle retrospettive, il video del giorno, le interviste di Overthewall (programma radiofonico su Witch Web Radio con il quale collaboriamo segnalando le migliori uscite settimanali) e le diverse rubriche con le quali abbiamo provato ad ampliare l’offerta (I Dischi Fondamentali, Meteore, Demo di Culto).
Infine abbiamo cercato di dare visibilità agli eventi live aggiornando ogni settimana l’elenco delle locandine presenti in Home Page.
Per quest’anno abbiamo preferito che ogni collaboratore stilasse una sua classifica dei dieci migliori album recensiti dalla nostra webzine, in modo che ognuno in base alle proprie inclinazioni musicali possa cogliere degli spunti per andarsi ad ascoltare qualcosa di meritevole, magari sfuggito all’epoca della pubblicazione (cliccando su nome band/titolo c’è la possibilità di andarsi a rileggere la recensione).
Come sempre è bene chiarire che questo è più un gioco che non un qualcosa che abbia una pretesa di veridicità, tanto più che vi sono senz’altro diversi dischi usciti negli ultimi mesi del 2018 che, non essendo ancora stati recensiti, sono rimasti fuori dalle graduatorie nonostante il loro oggettivo valore (per quanto mi riguarda, per esempio, sia L’Incanto dello Zero de Il Segno Del Comando, sia Evangelium Nihil dei Comatose Vigil A.K. sarebbero probabilmente entrati nella top ten).
In ogni caso, buona musica nel corso di quest’anno (come in quelli passati, peraltro) ne è uscita in abbondanza: semplicemente, non bisogna dare retta alle cassandre che si aggirano in rete o ai disfattisti che durante i concerti stanno al bar a sparlare di tutto e di tutti: ci sono grandi gruppi e magnifici musicisti che attendono solo di essere scoperti, sia acquistando i loro lavori sia andandoli a supportare dal vivo.
La musica è una delle poche certezze che abbiamo nella vita, teniamolo sempre presente.

Stefano

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ALBERTO CENTENARI


1.WITHERFALL – A PRELUDE TO SORROW


2.CORROSION OF CONFORMITY – NO CROSS NO CROWN


3.BARREN EARTH – A COMPLEX OF CAGES

4.THE DEAD DAISIES – BURN IT DOWN

5.BEHEMOTH – I LOVED YOU AT YOUR DARKEST

6.BLOOD OF THE SUN – BLOOD’S THICKER THAN LOVE

7.MATERDEA – PYANETA

8. HEADS FOR THE DEAD – SERPENT’S CURSE

9.HOLY SHIRE – THE LEGENDARY SHEPHERDS OF THE FOREST

10.OCEANS OF SLUMBER – THE BANISHED HEART

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DAZAGTHOT


1.IMMORTAL – NORTHERN CHAOS GODS


2.AKROTERION – DECAY OF CIVILIZATION


3.DEMETRA SINE DIE – PAST GLACIAL REBOUND

4.VREID – LIFEHUNGER

5.HATE ETERNAL – UPON DESOLATE SANDS

6.DEICIDE – OVERTURES OF BLASPHEMY

7.SINSAENUM – REPULSION FOR HUMANITY

8.SIEGE OF POWER – WARNING BLAST

9.SICK OF IT ALL – WAKE THE SLEEPING DRAGON

10.OPERA OSCURA – DISINCANTO

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MASSIMO ARGO


1.RISE OF THE NORTHSTAR – THE LEGACY OF SHI


2.LEONOV – WAKE


3.INFECTION CODE – DISSENSO

4.LOU QUINSE – LO SABBAT

5.HELL OBELISCO – SWAMP WIZARD RISES

6.ZARDONIC – BECOME

7.ASTORVOLTAIRES – LA QUINTAESENCIA DE JÚPITER

8.SELVANS – FAUNALIA

9.DOPETHRONE – TRANSCANADIAN ANGER

10.KING DUDE – MUSIC TO MAKE WAR TO

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MASSIMO PAGLIARO


1.HAMFERÐ – TÁMSINS LIKAM


2.YOB – OUR RAW HEART


3.EVOKEN – HYPNAGOGIA

4.ULTHA – THE INEXTRICABLE WANDERING

5.MARE – EBONY TOWER

6.THOU – MAGUS

7.PANTHEIST – SEEKING INFINITY

8.IMMORTAL – NORTHERN CHAOS GODS

9.WITHERFALL – A PRELUDE TO SORROW

10.DESOLATION ANGELS – KING

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MICHELE MASSARI


1.IMMORTAL – NORTHERN CHAOS GODS


2.FUNERAL MIST – HEKATOMB


3.BLACK HOWLING – RETURN OF PRIMORDIAL STILLNESS

4.BEHEMOTH – I LOVED YOU AT YOUR DARKEST

5.VERATRUM – VISIONI

6.MOONREICH – FUGUE

7.MARE – EBONY TOWER

8.VREID – LIFEHUNGER

9.PUNGENT STENCH – SMUT KINGDOM

10.DEICIDE – OVERTURES OF BLASPHEMY

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STEFANO CAVANNA


1.CLOUDS – DOR


2.MOURNFUL CONGREGATION – THE INCUBUS OF KARMA


3.ATARAXIA – SYNCHRONICITY EMBRACED

4.VOID OF SILENCE – THE SKY OVER

5.EVOKEN – HYPNAGOGIA

6.IMBER LUMINIS – CONTRASTS

7.HAMFERÐ – TÁMSINS LIKAM

8.CARPE NOCTEM – VITRUN

9.EYE OF SOLITUDE – SLAVES TO SOLITUDE

10.AEONIAN SORROW – INTO THE ETERNITY A MOMENT WE ARE