Vulcain – Vinyle

Vinyle è composto da undici brani che formano una valanga di note rock ‘n’ roll, con il piedino che batte il tempo e la voglia di essere davanti ad un palco in qualche locale della Parigi rock, a farsi travolgere dall’indomito sound di questi tre rockers d’annata, commoventi nel portare avanti lo spirito del rock dopo così tanti anni.

Sono passati cinque anni dall’ultimo lavoro e i Motorhead francesi, come da sempre sono soprannominati, tornano con questo esplosivo nuovo album intitolato Vinyle.

I Vulcain sono una delle band più longeve e famose della scena hard rock transalpina, dal 1981 capitanati dai fratelli Puzio (Vincent al basso e Daniel alla chitarra e voce), con Marc Varez fido batterista dal 1985.
Più di trent’anni a suonare hard rock, ipervitaminizzato da dosi massicce di rock ‘n’ roll di scuola Motorhead, per una band che del genere ha sposato sound ed attitudine, anche se non possiamo parlare di band clone del gruppo del compianto Lemmy, ma di un gruppo con una ben marcata personalità.
Nove full length, compilation, singoli e live vanno a formare una discografia numericamente importante, rendendo i Vulcain un’ottima alternativa ai soliti nomi, benché siano poco conosciuti fuori dai confini nazionali anche per la scelta di cantare in lingua madre, in grado di regalare ai fans del rock duro un altro ottimo lavoro che spazia tra l’impatto motorheadiano e una forte dose di melodie ispirate al classic rock.
Vinyle è composto da undici brani che formano una valanga di note rock ‘n’ roll, con il piedino che batte il tempo e la voglia di essere davanti ad un palco in qualche locale della Parigi rock, a farsi travolgere dall’indomito sound di questi tre rockers d’annata, commoventi nel portare avanti lo spirito del rock dopo così tanti anni.
Il trio alterna così brani fortemente ispirati da Lemmy e soci ad altri più melodici e classici, lasciando fuori dal sound l’anima punk della storica band inglese per un approccio più melodico, come nelle irresistibili Hèros, Blackline Music (dai richiami agli Ac/Dc), Dans Les Livres e Borderline.
Un album consigliato ovviamente ai fans del genere e ai fans dei Vulcain i quali non verranno sicuramente delusi da questa nuova uscita.

Tracklist
1. Vinyle
2. Héros
3. Backline Music
4. L’Arnaque
5. Darling
6. Décibels
7. Dans les Livres
8. L’Oseille
9. Borderline
10. Contrôle
11. Motör

Line-up
Daniel Puzio – Guitar, vocals
Vincent Puzio – Bass, backing vocals
Marc Varez – Drums, backing vocals

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Embryonic Cells – Horizon

Horizon fino alla title track vive di una sua pregevole coerenza per poi vedere inficiato in qualche modo l’esito finale dai due poco convincenti brani conclusivi.

I francesi Embryonic Cells risultano attivi fin dalla fine del secolo scorso, anche se il loro fatturato ammonta a quattro full length pubblicati pressapoco nell’arco dell’ultimo decennio.

Quanto offerto dalla band di Troyes è un buon black metal dai sentori sinfonici, nel senso che le tastiere sono sì presenti ma non finiscono per saturare la scena, restando invece opportunamente sullo sfondo e riuscendo a riempire efficacemente il sound (né è autore Pierre Le Pape, oggi nei Melted Space e già anche negli ottimi Wormfood).
Con queste premesse è lecito attendersi un qualcosa di gradevole ma, probabilmente, non fondamentale e tutto sommato tali previsioni si rivelano fin troppo facilmente azzeccate: Horizon è un disco che si lascia ascoltare con un certo agio, perché non ha davvero nulla che non vada essendo costituito per lo più da brani pervasi da ritmiche ora atmosfericamente incalzanti (Don’t Serve Your King, Never Let You Fall, Horizon), ora più ragionate e cadenzate (Carved In My Skin, Across The Mountains); in un contesto per certi versi prevedibile spiazzano così due episodi difficilmente inquadrabili come To Horizon e No Boundaries, e il fatto stesso che entrambi siano stati collocati al termine dalla scaletta li fa apparire quasi fuori contesto.
Preso come un punto fermo e consolidato il fatto che in materia non c’è più un bel niente da inventare, perché non limitarsi a fare (bene) quanto ci si è prefissi senza sentirsi in obbligo di deviare dalla via maestra con il concreto rischio di finire parzialmente fuori dalla carreggiata? Questo è ciò che accade ad un album come Horizon, che fino alla title track vive di una sua pregevole coerenza per poi vedere inficiato in qualche modo l’esito finale da due brani poco convincenti che appaiono una sorta di appendice posticcia e non richiesta.
Un peccato, questo, che sarebbe stato maggiormente perdonabile ad una band al passo d esordio, un po’ meno se chi ne è autore è in circolazione già da parecchio tempo come nel caso degli Embryonic Cells.

Tracklist:
1.Crossing
2.Don’t Serve Your King
3.Carved In My Skin
4.Never Let You Fall
5.Across The Mountains
6.Horizon…
7.To Horizon
8.No Boundaries

Line-up:
Maxime Beaulieu : vocals / guitars
Pierre Touzanne : bass
Jonathan Lemay : drums
Pierre Le Pape : synths

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Hammerfall – Legacy Of Kings – 20 Year Anniversary Edition

Esaltante, melodico, spettacolare nelle ritmiche che sanno di heavy metal, ma che, con la forza del power, sbaragliano la concorrenza, Legacy Of Kings è un album magnifico, ovvero il metal nella sua espressione più semplice, diretta, epica e dall’appeal irresistibile.

Il tempo vola e, ultimamente, a scandire gli anni che passano ci pensa la Nuclear Blast, almeno per chi di metal vive da un po’, con le sue preziose ristampe e versioni deluxe per festeggiare anniversari di uscite importanti.

Tocca agli ormai storici Hammerfall ed al loro secondo splendido lavoro, Legacy Of Kings, ritornare in bella mostra nelle vetrine dei negozi specializzati, con questa nuova versione che celebra il ventesimo anno dall’uscita.
Era il 1998 e la band svedese capitanata dal vocalist Joacim Cans e dal chitarrista Oscar Dronjak doveva confermare la qualità espressa nel clamoroso Glory To The Brave, debutto con il botto e prima battaglia per il guerriero Hammerfall.
Legacy Of Kings forma, con il primo lavoro, una coppia stratosferica unita dalla stessa forza, potenza e melodia che contraddistinguerà il sound del gruppo anche se, a mio avviso, non più a questi livelli.
Ho sempre paragonato i primi due album degli Hammerfall alla stregua dei primi due Iron Maiden, tanto per ribadire il grande impatto con il quale il gruppo si affacciò sulla scena metal classica in anni in cui il nord Europa si riprendeva il trono del genere.
Esaltante, melodico, spettacolare nelle ritmiche che sanno di heavy metal, ma che, con la forza del power, sbaragliano la concorrenza, Legacy Of Kings è un album magnifico, ovvero il metal nella sua espressione più semplice, diretta, epica e dall’appeal irresistibile.
Non ci eravamo sbagliati vent’anni fa e il fatto che oggi siamo qui a parlare degli Hammerfall e di Legacy Of Kings lo dimostra, quindi per i collezionisti e per le nuove leve non rimane che consigliare questa ristampa sotto forma di due cd e di un dvd che comprendono la versione rimasterizzata dell’album, varie versioni demo e live …Let The Hammerfall!

Tracklist
1. Heeding The Call
2. Legacy Of Kings
3. Let The Hammer Fall
4. Dreamland
5. Remember Yesterday
6. At The End Of The Rainbow
7. Back To Back
8. Stronger Than All
9. Warriors Of Faith
10. The Fallen One
11. Eternal Dark
12. I Want Out
13. Man On The Silver Mountain
14. Legacy Of Kings (Live Medley 2018)
15. Heeding The Call (live)
16. Let The Hammer Fall (Live 2017)
17. Legacy Of Kings (live)
18. At The End Of The Rainbow (live)
19. Stronger Than All (live)
20. Heeding The Call (demo)
21. Let The Hammer Fall (demo)
22. Warriors Of Faith (demo)
23. Back To Back (demo)
24. At The End Of The Rainbow (demo)
25. Dreamland (demo)

Line-up
Patrik Räfling – Drums
Joacim Cans – Vocals
Oscar Dronjak – Guitars, Vocals (backing)
Stefan Elmgren – Guitars
Magnus Rosén – Bass

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The Turin Horse – The Turin Horse

I The Turin Horse sono un gruppo che francamente mancava nel panorama del noise nostrano, che come quello mondiale vive di flash e questa è una gran bella esplosione.

Quando si uniscono due musicisti che sanno come fare rumore e scrivere distorsioni il risultato fortunatamente non è quello che ti aspetti, perché il rumore spiazza sempre.

Il duo The Turin Horse racchiude al suo interno Enrico Tauraso, già nei mitici Dead Elephant che hanno scritto grandi pagine dell’underground italico, e Alan Lapaglia che militava nei MoRkObOt, vera e propria fucina di rumore. Unendo le visioni musicali hanno dato vita a questo power duo che pubblica questo debutto di tre pezzi che brucia tutto ciò che incontra. Prendete del noise e velocizzatelo, dello stoner e rendetelo più corrosivo, un po’ di sludge e sarete in quei dintorni, ma come al solito soltanto l’ascolto può rendere giustizia al grande suono del duo. Qui dentro troviamo certe malate ripetitività del miglior noise, come quello degli Unsane dei quali infatti viene riproposta Blame Me da Scattered, Smothered & Covered del 1996. Infatti qui troviamo tonnellate di quel piacere perverso che dà certo noise, ovvero quel ripetersi in maniera sempre diversa, e giro dopo giro di chitarra alzare la posta fino a fotterti il cervello: è quello che vogliamo ed i The Turin Horse lo fanno come nessun altro. Come si diceva all’inizio, non sai cosa aspettarti e ne vieni spiazzato, e qui effettivamente si va ben oltre le già alte aspettative, perché comunque Enrico e Alan sono di un altro livello, ma i The Turin Horse sono un gruppo che francamente mancava nel panorama del noise nostrano, che come quello mondiale vive di flash e questa è una gran bella esplosione. Unico difetto, bisogna accontentarsi ma solo per ora, è la lunghezza dell’ep, che è di tre pezzi che sono altrettante mazzate, ma se ne vorrebbe ancora. Il duo è anche sperimentatore, dato che alcuni strumenti sono costruiti da Enrico, e la mancanza del basso ha introdotto a scelte diverse e molto interessanti. Non è un caso che la città culla di questo grande inizio sia Torino, che è molto noise già di per sé e che è decisamente la migliore città musicale d’Italia. Un debutto devastante, maturo e bellissimo.

Tracklist
1. The Regret Song
2. Blame Me
3. The Light That Failed

Line-up
ALAIN LAPAGLIA – Drums & Power Electronics –
ENRICO TAURASO – Guitar & Voice & Power Electronics –

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