Vanha – Melancholia

Melancholia è un’opera matura ed impeccabile, da qualsiasi punto di vista la si voglia osservare: neppure la configurazione da one man band riesce a scalfire il valore di quello che è destinato a restare uno dei migliori lavori del 2019 in ambito melodic death doom

Questo secondo full length per il progetto solista dello svedese Jan Johansson, denominato Vanha, ci consegna una nuova splendida realtà musicale in grado di ammaliare gli amanti del death doom melodico.

Melancholia è un lavoro contenente spunti evocativi che si susseguono senza soluzione di continuità e pongono questo musicista quale vertice del genere nel suo paese, stante la fine dei When Nothing Remains e la perdurante mancanza di nuovi lavori da parte dei Doom Vs. di Johan Ericson.
Il nostro Jan maneggia la materia esattamente come si attende chi la ama, quindi nell’album altro non si troverà se non quanto programmaticamente promesso dal titolo. I sei brani medio lunghi si sviluppano esibendo costantemente un dolente sentire che trova, poi, puntualmente sfogo in magnifici spunti chitarristici e si fa davvero fatica a scegliere l’una o l’altra traccia come possibile emblema della bontà dell’opera.
Dovendolo fare, personalmente opto per le tracce incastonate al centro dell’album, Starless Sleep, dalle ritmiche ulteriormente rallentate e con le sei corde di Johansson che offrono linee strappalacrime e, soprattutto, Your Heart in My Hands, sette minuti di commozione provocata dall’alternarsi di un lieve tocco pianistico al consueto affastellarsi di melodie sempre evocative e mai stucchevoli.
Melancholia è un’opera matura ed impeccabile, da qualsiasi punto di vista la si voglia osservare: neppure la configurazione da one man band riesce a scalfire il valore di quello che è destinato a restare uno dei migliori lavori del 2019 in ambito melodic death doom

Tracklist:
1. The Road
2. Storm of Grief
3. Starless Sleep
4. Your Heart in My Hands
5. Fade Away
6. The Sorrowful

Line-up:
Jan Johansson – All instruments, Vocals

VANHA – Facebook

The High Jackers – Da Bomb

Da Bomb è un disco assolutamente consigliato, un ritorno a sonorità che hanno marcato in modo indelebile la storia della musica e della cultura del secolo scorso e che risulta imprescindibile anche nel nuovo millennio.

Da Bomb è il primo lavoro dei The High Jackers, un manipolo di musicisti capitanato da Stefano Taboga, cantante e bassista dei The Mad Scramble.

La loro missione è suonare rock, blues, soul e R&B come si faceva negli anni sessanta/settanta, una musica sanguigna e letteralmente irresistibile, tra brani briosi ed altri elegantemente vestiti di soul.
Sono in tredici, praticamente una piccola orchestra che regala emozioni sopite a chi ogni tanto ama tornare alle origini di note nate negli States molti anni fa e che ancora oggi ispirano artisti e gruppi legati ai generi citati.
The High Jackers è una band in continuo divenire, visto che si propone in varie vesti, dal duo acustico fino all’intera line up che ha suonato questa dozzina di perle, un magnete che attira a sé ascoltatori di generi lontani tra loro ma uniti dall’amore per la musica delle origini.
Il blues sporcato di soul dell’opener Burgers And Beers, Everybody’s Burning, la ballata Hush Now, il ritmo nero di You Make Me Mad e il crescendo dell’irresistibile This Is The Sound (Da Bomb), che conclude l’opera, vi faranno sognare, saltare, muovere come non facevate da tempo, grazie a Mr Steve ed ai suoi numerosi compari.
Da Bomb è un disco assolutamente consigliato, un ritorno a sonorità che hanno marcato in modo indelebile la storia della musica e della cultura del secolo scorso e che risulta imprescindibile anche nel nuovo millennio.

Tracklist
1.Burgers and beers
2.If I don’t have you
3.Going crazy
4.Sunshine
5.Everybody’s burning
6.Stunned and dizzy
7.Hush now
8.Live it
9.My new paradise
10.The wrong side of the street
11.You make me mad
12.This is the sound (Da bomb)

Line-up
Mr Steve Taboga
Mr Johnny Paper
Mr Marzio “Scoot” Tomada
Mr Fabio ” Fabulous” Veronese
Mr Alberto “Pezz” Pezzetta
Mr Pablo De Biasi
Mr Alan Malusa’ Magno
Mr Andrea “Cisa” Faidutti
Mr Filippo Orefice
Mr Mirko Cisilino
Mr Marco “Magic” D’orlando
Mr Emanuele Filippi
Mr Jeremy Serravalle

THE HIGH JACKERS – Facebook

Macchina Pneumatica – Riflessi e Maschere

Potente e fantasioso debutto di questo gruppo di fede gobliniana, bravo a comporre e a suonare.

Quella delle macchine pneumatiche è una lunghissima tradizione tecnico-scientifica, la cui storia va dall’età ellenistica di Erone d’Alessandria sino all’Inghilterra newtoniana di inizio ‘700.

In musica, il nome è quello scelto da questo gruppo esordiente. Il loro Riflessi e Maschere, forte di sei eccellenti composizioni (tutte tra i sei ed i dieci minuti), propone un entusiasmante e fresco rock progressivo, molto dinamico e dal taglio quasi cinematografico (certi passaggi sono davvero da colonna sonora), con belle inflessioni di natura a tratti fusion ed una componente più heavy che interviene in maniera più che opportuna, qua e là, per metallizzare le atmosfere sapientemente costruite dai quattro. Quello che ne emerge è, pertanto, un paesaggio sonoro a più voci, non privo di un’oscurità concettuale, che ci può non a torto riportare alla mente i primi Goblin. Del resto, le scelte timbriche sono abbastanza e piacevolmente settantiane. Veramente un bel debutto, da ascoltare e riascoltare per apprezzarne al meglio ogni rilucente sfaccettatura, non esente da tocchi space rock grazie all’utilizzazione dei synth e delle tastiere.

Tracklist
1 Gli abitanti del pianeta
2 Quadrato
3 Come me
4 Avvoltoi
5 Sopravvivo per me
6 Macchina pneumatica

Line up
Raffaele Gigliotti – Vocals / Guitars
Carlo Giustiniani – Bass
Vincenzo Vitagliano – Drums
Carlo Fiore – Keyboards / Synth

MACCHINA PNEUMATICA – Facebook

Cemment – Resurrection From Carnage

La band dall’attitudine death/grind (i brani per tre quarti superano di poco il minuto di durata) ci aggredisce con il suo industrial thrash/death metal, diretto, sporco e selvaggio non concede tregua e richiama alla mente gli svizzeri Swamp Terrorists death/thrash.

La nostrana Agoge Records allunga i suoi artigli fino alla terra del Sol Levante, dalla quale provengono i Cemment.

La band nipponica, dal sound che appare una miscela esplosiva di industrial metal e death/thrash, è attiva dalla metà degli anni novanta, quando mosse i primi passi in quel di Tokio.
Un paio di demo e poi tre full lengtth completarono la discografia della band, usciti tra il 1995 ed il 2000 (Lost Humanity, Donor e Cemment) prima del lungo silenzio e dal ritorno con un singolo di ormai cinque anni fa.
Attualmente la band risulta un duo (Ave alla voce e Taichi alle chitarre) e si ripresenta sul mercato con questo Resurrection From Carnage, ep composto da quattro brani per soli sette minuti di musica.
La band, dall’attitudine death/grind (i brani per tre quarti superano di poco il minuto di durata), ci aggredisce con il suo industrial thrash/death metal, diretto, sporco e selvaggio, che non concede tregua e richiama alla mente gli svizzeri Swamp Terrorists.
Vedremo se questa collaborazione tra la band e la label italiana porterà buone nuove, nel frattempo date un ascolto a questi quattro brani che potrebbero rivelarsi una bella sorpresa.

Tracklist
1.Aztec Warrior
2.Screw Ship
3.Death Whistle
4.Suffer

Line-up
Ave – Vocals
Taichi – Guitars

CEMMENT – Facebook

IN-SIGHT

Il lyric video di “Blank Horizons”, dall’album “Enlightened By Shadows”.

Il lyric video di “Blank Horizons”, dall’album “Enlightened By Shadows”.

Gli IN-SIGHT pubblicano oggi in formato digitale l’album “Enlightened By Shadows”, il seguito di “From the Depths”. Disponibile il lyric video di “Blank Horizons”.

L’album è stato registrato e mixato da Aron Corti e Mauro “Drago” Bertagna presso gli StreetRecStudio.
Il master è stato affidato a Øystein G. Brun (Borknagar) presso i Crosound Studio.
“Enlightened By Shadows” è disponibile per l’ascolto su Spotify e iTunes.

Di seguito artwork e tracklist di “Enlightened By Shadows”:

Echoes
Confined
Pit of snakes
Dawn of redemption
My own path
Woods of misery
Blank horizons
Inner sight (instrumental)
Inner voice
No end

IN-SIGHT is:
Gianluca “Mek” Melchiori – Batteria
Paolo Rizzi – Chitarra
Aron Corti – Chitarra
Roberto “Berna” Bernasconi – Basso
Maurizio Caverzan – Voce.

IN-SIGHT online:
https://www.facebook.com/InsightOfficialPage/