BANCO DEL MUTUO SOCCORSO

Il video di “L’assalto dei lupi”, dall’album “Transiberiana” in uscita a maggio (Inside Out Music/Sony Music).

Il video di “L’assalto dei lupi”, dall’album “Transiberiana” in uscita a maggio (Inside Out Music/Sony Music).

Il BANCO DEL MUTUO SOCCORSO ha recentemente annunciato la release del nuovo album “Transiberiana”, previsto in uscita su Inside Out Music / Sony Music group il 10 maggio 2019.

Dopo il grande entusiasmo con cui il pubblico ha accolto “I ruderi del gulag”, primo singolo estratto dal nuovo album, la band è lieta di presentare un nuovo singolo. “L’assalto dei lupi” è il racconto dei vaggiatori che, scesi dal treno nella tundra, per andare a cercare aiuto, vengono circondati e assaliti dai lupi. Disponibile il video a questo link.

“L’assalto dei lupi” è stato composto da Vittorio Nocenzi insieme al figlio Michelangelo Nocenzi, suo vero e proprio alter ego musicale, e il testo è stato scritto dallo stesso Nocenzi insieme a Paolo Logli, scrittore e sceneggiatore molto vicino al Banco sin dagli anni ‘70. E’ un brano che riporta la band ad alcune delle tematiche del loro album concept “Come in un’ultima cena” (“Slogan”, “Il ragno” ecc.).

Commenta così Vittorio Nocenzi: “Il testo de “L’assalto dei lupi” esprime la ‘ferocia’ del branco, cioè la viltà di quegli individui che si fanno forza con la forza degli altri per scagliarsi contro chi è diverso da loro. I mediocri che sono gelosi delle eccellenze’, gli invidiosi, gli intolleranti, i violenti in generale. La poliritmia dell’arrangiamento scava un ritmo generale incalzante e ansioso fino al parossismo.”

Ricordiamo inoltre la tracklist di “Transiberiana”:

1. Stelle sulla terra (6:06)
2. L’imprevisto (3:29)
3. La discesa dal treno (6:16)
4. L’assalto dei lupi (5:35)
5. Campi di Fragole (3:36)
6. Lo sciamano (4:01)
7. Eterna Transiberiana (6:20)
8. I ruderi del gulag (6:06)
9. Lasciando alle spalle (1:47)
10. Il grande bianco (6:33)
11. Oceano: Strade di sale (3:39)

Disponibile il commento di Vittorio Nocenzi, leader del Banco, in merito al sign con Inside Out Music: “Sono entusiasta di poter collaborare con Inside Out dopo aver lavorato così duramente sul nuovo album. Mi riempie di gioia e soddisfazione dato che sono stato davvero ispirato sin dall’inizio! Per troppi anni, la band si è dedicata solo alle esibizioni dal vivo, era ora che tornassimo a comporre, suonare e produrre nuovo materiale! Scegliendo il concetto di “Transiberiana” per questo nuovo lavoro, vorrei sottolineare due aspetti principali: in primo luogo la nuova formazione del Banco composta da grandi musicisti e grandi persone; in secondo luogo, la presenza dei miei due figli nel progetto, Michelangelo ha collaborato alla stesura dell’album e Mario Valerio si è occupato della strategia di marketing e comunicazione ad esso correlata. Questi due elementi sono stati i migliori doni che potessi mai avere! E questa è una motivazione in più, se mai è necessario, per fare del mio meglio e per raggiungere gli obiettivi del Banco. Posso solo augurare ai fan di godere di questo incredibile progetto, e non vedo l’ora di vederli dal vivo quando andremo a suonare l’album assieme ai brani classici del Banco in tutto il mondo, con Filippo Marcheggiani (chitarra solista), Nicola Di Già (chitarra ritmica), Fabio Moresco (batteria), Marco Capozi (basso), il nostro cantante Tony D’Alessio e io!”

L’ultimo album del Banco del Mutuo Soccorso “13” risale al 1994. Dopo tutti questi anni e dopo la perdita di due membri fondatori il Banco è tornato per confermare la propria importanza nel panorama progressive internazionale.

Il Banco del Mutuo Soccorso è nato a Roma nel 1969. “Transiberiana” non è solo il nuovo album del Banco del Mutuo Soccorso ma il riflesso di tutta la carriera e di ciò che è la band al giorno d’oggi.

Il BANCO DEL MUTUO SOCCORSO è:
Vittorio Nocenzi (piano, tastiera e voce)
Filippo Marcheggiani (chitarra)
Nicola Di Già (chitarra ritmica)
Marco Capozi (basso)
Fabio Moresco (batteria)
Tony D’Alessio (voce)

Thanatos – Thanatos

Thanatos è un altro di quei lavori prodotti ad uso e consumo dei fans dello shredder o per musicisti, per noi comuni mortali rimane purtroppo ben poco se non qualche buono spunto estremo in cui la voce è protagonista come la musica.

Thanatos è il progetto solista del polistrumentista e shredder canadese Ian Waye e trova il suo primo sfogo musicale in questo ep omonimo di quattro tracce, per una mezz’oretta di travolgente technical death metal assolutamente mostruoso e ricco di virtuosismi.

Waye è un musicista straordinario, il suo obiettivo è rivolto al costante miglioramento della tecnica strumentale ma, per trovare la perfezione, lascia per strada qualcosa in termini compositivi.
L’album non è strumentale come si potrebbe pensare, perché un growl accompagna le scale difficilissime e gli articolati solos, ed è diviso in quattro brani nati da idee vecchie anche di sei anni, ora tramutate in metal estremo dalla tecnica altisonante.
Thanatos è un altro di quei lavori prodotti ad uso e consumo dei fans dello shredder o per musicisti, per noi comuni mortali rimane purtroppo ben poco se non qualche buono spunto estremo in cui la voce è protagonista come la musica.
Thanatos-Prelude To The Heretic e la conclusiva Shores Of Six sono i brani migliori di un lavoro da annoverare tra le opere rivolte ai fanatici della tecnica strumentale.

Tracklist
1. Call of the Hellenistic Progeni
2. Among the Throes of Annihilation (ft. guest soloe by Gottfrid Norberg Waxin (Deathbreed))
3. Prelude To The Heretic (ft. guest guitar solo by Chris Feener (Burnt Hill, Qyn, ex-Threat Signal))
4. Shores of Styx

Line-up
Ian Wayne – Guitars

THANATOS – Facebook

Ferris Mc – Wahrscheinlich Nie Wieder Vielleicht

Ferris Mc confeziona un ottimo disco crossover, mischiando hip hop, punk, hardcore ed elettronica, il tutto in maniera orecchiabile ma con testi abrasivi, ironici e fuori dal comune.

Munitevi di traduttore, ancora meglio se sapete il tedesco, perché vale davvero la pena di capire i testi del disco di Ferris Mc, con un nuovo lavoro solista fuori dai Mongo Clikke, un collettivo hip hop che ha fatto scuola nella florida scena rap di lingua tedesca.

Ferris Mc confeziona un ottimo disco crossover, mischiando hip hop, punk, hardcore ed elettronica, il tutto in maniera orecchiabile ma con testi abrasivi, ironici e fuori dal comune. Per questo suo nuovo disco solista Ferris Mc è tornato alle origini, ripescando nella tradizione punk hc tedesca, con riferimenti ai Die Toten Hosen, Die Artze, e anche anglosassone come Exploited e Ramones. La decisione di fare cose diverse rispetto all’hip hop nasce dalla considerazione che con quel genere Ferris ha raggiunto la saturazione e quindi non riuscirebbe più a proporre cose interessanti come in questo disco in cui ripesca dal passato per proiettarsi nel futuro. Il lavoro è molto piacevole, con melodie gradevoli che sono alla base di ritornelli che rimangono impressi nella mente, tutto è al suo posto. Wahrscheinlich Nie Wieder Vielleicht è un disco che parla delle contraddizioni che sono nella nostra società, facendolo con una maturità assai rara, e soprattutto della Germania come in un pezzo come Fuer Deutschland Reicht’s, che analizza la pericolosa voglia di sovranismo in voga in Germania come altrove. Il disco è molto fresco, ben prodotto e ha la caratteristica molto importante di parlare ai giovani in maniera molto particolare, con una musica che piacerà a pubblici diversi, perché ha molte soluzioni sonore diverse. Molto importante è anche la questione del titolo, che significa Probabilmente Mai Più: anni fa si sarebbe detto solo “Mai Più”, e sappiamo tutti cosa non si vorrebbe accadesse mai più in Germania e non solo, ma visto come sta andando in tutto il mondo oggi si deve aggiungere il “probabilmente” e questo non è affatto una bel segnale. Un disco musicalmente molto potente e piacevole, con una marcia in più nei testi.

Tracklist
01. Allianz Der Außenseiter
02. Wahrscheinlich Nie Wieder Vielleicht
03. Was Ist Aus Mir Geworden
04. Die Normalen
05. Für Deutschland Reicht’s
06. Shitstorm
07. Der Teufel Tanzt weiter
08. Scherben Bringen Glück
09. Krank
10. Mein Herz Hat ‘Ne Knarre
11. Amok Amok Amok
12. Niemandsland
13. Friedhof Der Kuscheltiere
14. Fake News

FERRIS MC – Facebook

Dayslived – Flectar

Flectar è una raccolta di musica tutta da ascoltare, progressiva, metallica, a tratti intrisa di poesia come nella migliore tradizione del genere, scaraventando in un angolo la tecnica per esaltare l’ascoltatore con canzoni emozionanti.

Nella scena progressive metal italiana le sorprese sono sempre dietro l’angolo e a noi divoratori di musica non rimane che archiviare a distanza di pochissimo tempo splendide opere provenienti da ogni angolo del nostro troppe volte bistrattato (e non solo parlando di musica) stivale.

Una premessa doverosa, scaturita dopo l’ascolto di Flectar, nuovo album dei torinesi Dayslived, band nata nel 2010 con un album di debutto licenziato nel 2015 (The Black Mouse) e un ep live uscito un apio d’anni fa (Reborn & Lived).
Lanciato sul mercato dalla Rockshots, il nuovo lavoro del quintetto è stato prodotto con la collaborazione di Marco Strega dei magnifici Materdea, mentre per il mastering la band si è affidata a Tony Lindgren nei Fascination Street Studios.
Con queste premesse Flectar non poteva certamente deludere, ed infatti l’album, con i suoi dieci brani, esplora l’universo progressivo partendo dagli anni settanta per arrivare ai giorni nostri, un viaggio musicale affascinante che convincerà anche i più conservatori tra gli amanti dei suoni progressivi.
Preso per mano dalla notevole interpretazione della vocalist Monik Fennelles, davvero personale e molto interpretativa, il sound del gruppo si nutre di tradizione e modernità, alternando ispirazioni che vanno dal prog rock degli Yes, fino a solcare lidi metallici di scuola Dream Theater e persino pulsioni elettroniche, strada che il progressive moderno sta attraversando grazie alle opere di Leprous e Haken.
Ne esce ovviamente una raccolta di musica tutta da ascoltare, progressiva, metallica, a tratti intrisa di poesia come nella migliore tradizione del genere, scaraventando in un angolo la tecnica per esaltare l’ascoltatore con canzoni emozionanti come il singolo Along Your Miles, Triora, Behind My Skin e la conclusiva Mater Musica, brano che in dieci minuti riassume l’intero concept musicale di Flectar, gioiello progressivo da non perdere per alcun motivo
.
Tracklist
01.Another Start
02.Flectar
03.Along Your Miles
04.Triora
05.My Angel Said
06.Touching The Clouds
07.Their Violent Game
08.Dark Exile
09.Behind My Skin
10.Non Frangar
11.Mater Musica

Line-up
Monik Fennelles – Vocals
Marco Allemandi – Guitars
Matteo Sabetta – Piano & Keyboards
Thor Jorgen Aesir – Bass
Gaetano Pira – Drums

DAYSLIVED – Facebook

Crepitation / Fetor – Onset of Horrendosity

Onset of Horrendosity ci presenta due realtà dell’underground estremo che rimangono ad uso e consumo dei fans più accaniti delle sonorità descritte.

La Deformeathing Production licenzia questo split in formato 7” ep/mcd dove per pochi minuti veniamo catapultati nel mondo splatter/gore del brutal death metal suonato dai polacchi Fetor e dai britannici Crepitation.

Un paio di brani sono a disposizione dei Fetor, quartetto attivo in quel di Varsavia da cinque anni e con un full length alle spalle intitolato Abandoned Hope, uscito nel 2016, uno split ed un live.
Brutal death metal tradizionale è quello che ci propone il gruppo, con lo stesso brano (Killing Her Softly) presentato nella versione classica ed in quella live, dimensione più consona al metal estremo dei polacchi.
I britannici Crepitation arrivano da Manchester, suonano devastante brutal/grindcore dal 2005 e hanno una discografia colma di split e demo ma con un solo lavoro sulla lunga distanza, The Violence of the Slams uscito nel 2015.
Più vicino al grind dei compagni di split, il gruppo di Manchester presenta tre brani nei quali grugniti animaleschi, ritmiche velocissime e mid tempo grondanti sangue formano un sound estremo di notevole impatto, ma nulla più.
Onset of Horrendosity ci presenta due realtà dell’underground estremo che rimangono ad uso e consumo dei fans più accaniti delle sonorità descritte.

Tracklist
1.Fetor – Killing Her Softly
2.Fetor – Killing Her Softly (live in Chorzów 2018)
3.Crepitation – Archaeological Clacker Valve Array
4.Crepitation – Perpetrators of Pre-Pubescent Porta-Potty Poo Pipe Punishment
5.Crepitation – Antiques Chodeshow

Line-up
Fetor:
Jacek Gut – Drums
Jakub Ryt – Guitars, Bass
Ojciec – Vocals
Bishop – Bass

Crepitation:
Mark Pearce – Vocals
Joe Mortimer – Bass
Joe Mawdsley – Drums
Chris Butterworth – Vocals
Trippy Pijin – Drums

FETOR – Facebook

CREPITATION – Facebook