Arrival Of Autumn – Harbinger

Metalcore, tanta tecnica snocciolata senza risultare nemmeno per un momento noiosi, passaggi incandescenti e altri più melodici, contribuiscono a rendere il disco un tutto molto ben strutturato e soprattutto, cosa assai difficile di questi tempi, molto piacevole da ascoltare tutto assieme, come continuum sonoro.

Al primo distratto ascolto il disco degli Arrival Of Autumn potrebbe sembrare molto simile a molti degli ultimi dischi di metal moderno usciti recentemente.

Invece Harbinger si rivela strutturato molto bene e pieno di metal sia moderno che meno recente, perché questi canadesi dell’Alberta hanno un’anima fortemente metallica e qui la esprimono tutta. Innanzitutto debuttare direttamente su Nuclear Blast Record la dice molto lunga sulle aspettative che ci sono su questi ragazzi, attese tutte quante ben riposte. Nati e cresciuti a Grande Prairie, una cittadina di circa cinquantamila abitanti che prevede specialità locali a base di petrolio e di legname, gli Arrival Of Autumn riversano nella musica ed in questo debutto un vigore ed una potenza che si potrebbe paragonare a quella degli Spliknot che venivano da Des Moines, Iowa profondo. Il loro suono è un metalcore potente e originale, riescono a combinare melodia e pesantezza, il tutto con molta naturalezza e sapienza. Harbinger è un disco metal tout court, nel senso che si esprime in maniere diverse, ma il sostrato è fortemente metallico, quel metal di larghe vedute che entrerà nelle teste di amanti di diversi sottogeneri dell’arte metallica. Gli Arrival Of Autumn hanno quel tiro che riesce ad essere metalcore del migliore possibile, ma assorbono molto la lezione di tanti altri gruppi che non avendo un genere ben preciso di riferimento e possedendo del talento iniziano una nuova via. Metalcore, tanta tecnica snocciolata senza risultare nemmeno per un momento noiosi, passaggi incandescenti e altri più melodici, contribuiscono a rendere il disco un tutto molto ben strutturato e soprattutto, cosa assai difficile di questi tempi, molto piacevole da ascoltare tutto assieme, come continuum sonoro. E la piacevolezza è qualcosa che vi avvilupperà fin dalle prime note della prima traccia Hurricane On The Horizon, che è assai paradigmatica di ciò che accadrà dopo. Molto intensi i momenti nei quali la batteria di Ty Fox dispensa una doppia cassa prepotente. Un gran bel debutto, niente male i ragazzi da Grand Prairie, Alberta, Canada.

Tracklist
01. Hurricane On The Horizon
02. End Of Existence
03. Witness
04. The Horror
05. Old Bones – New Blood
06. Better Off Without
07. Symbiotic
08. An Omen Of Loss
09. The Endless
10. Apocalyptic

Line-up
Brendan Anderson – guitars
Jamison Friesen – vocals
Ty Fox – drums
Ryan Sorensen – guitars
Kevin Student – bass

ARRIVAL OF AUTUMN – Facebook

THE PRICE

Il video di Stormy Weather, dall’album “A Second Chance to Rise”.

Il video di Stormy Weather, dall’album “A Second Chance to Rise”.

https://youtu.be/pb3AMeytoMM

È on line su YouTube il videoclip di “Stormy Weather”, il nuovo singolo di THE PRICE, progetto solista di Marco Barusso. Il brano, in rotazione radiofonica da venerdì 12 aprile e disponibile in tutti gli store digitali, è la quarta traccia estratta dal concept album “A Second Chance to Rise”(BRX, SELF distribuzione 2019), incentrato sul tema delle relazioni umane patologiche e legato a una serie di cortometraggi a sfondo noir realizzati daFRAMERS (Qui i video youtube.com/c/ThePriceChannel).

Con “Stormy Weather” ci si addentra nei recessi più oscuri della passione, per raccontare quel tipo di amore travolgente che è al tempo stesso eccitazione e dolore, vertigine e dipendenza. Un amore intenso ma tormentato che porta con sé vento e tempesta.

Atmosfere malinconiche e momenti di rabbia struggente si alternano nella complessa tessitura musicale del brano, dove Marco Barusso fonde in un solo orizzonte due mondi apparentemente distanti come l’alternative metal di ispirazione scandinava e il grunge di Seattle degli anni ’90. Il sound di “Stormy Weather” mira dritto alle viscere e assesta il colpo definitivo grazie alla voce di Max Zanotti (Casablanca), interprete di questo singolo e autore del testo insieme a Marta Innocenti.

Nel videoclip firmato da Vincenzo Ricchiuto, Francesco Collinelli e Davide Debenedetti (FRAMERS), la macchina da presa ritorna, con un taglio più “audace”, nella Milano notturna, torbida e criminale che fa da cornice al concept cinematografico di THE PRICE.

Questa volta lo spettatore entrerà nell’intimità inconfessabile di un uomo (Antonio De Nitto) che ha trasformato in ossessione morbosa un amore mai dimenticato. Travestendo alcune escort come la donna (Marica Cotognini) che lo ha incantato e poi lasciato, il protagonista cerca di rievocare la passione, il desiderio e le sensazioni vissute con lei, mentre riaffiorano nella sua memoria i ricordi della loro storia burrascosa e densa di pericoli, tra loschi individui, pestaggi e tradimenti; ma un epilogo inaspettato rimetterà tutto in discussione.

In “Stormy Weather” hanno suonato: Max Zanotti (Voce), Guido Carli (batteria), Claudio Sannoner (basso), Marco Barusso (chitarra e cori).

Marco Barusso è un produttore discografico, arrangiatore, chitarrista e sound engineer italiano, noto per aver lavorato con nomi del calibro diModà, Nek, Lacuna Coil, 883, HIM, Thirty Seconds to Mars, Coldplay, Eros Ramazzotti, Tazenda, Laura Pausini, Jarabedepalo. In veste di produttore ha collaborato con artisti come Pooh, Enrico Ruggeri, Edoardo Bennato, Roby Facchinetti, Riccardo Fogli, Benji e Fede,Après La Classe, Danny Peyronel, Finley, Bianca Atzei, Gli Atroci, Heavy Metal Kids, Cayne. Parallelamente ha portato avanti la sua attività di musicista turnista, principalmente come chitarrista e bassista. Marco Barusso ha suonato in moltissime produzioni discografiche e ha accompagnato dal vivo artisti quali Paola Turci, Alexia, Danny Peyronel. È stato chitarrista e produttore della storica band inglese Heavy Metal Kids, della quale ha fatto parte dal 2002 al 2010. Dal 2006 al 2014 è stato chitarrista e produttore della band gothic rock Cayne, rifondata insieme a Claudio Leo ed è stato membro, in qualità di chitarrista, della formazione live di Roby Facchinetti e Riccardo Fogli nel tour “Insieme” 2018. Dal 2012, Marco Barusso ricopre inoltre il ruolo di insegnante di tecniche di summing nel corso per tecnici del suono presso il CPM di Milano. All’inizio del 2017 il produttore ha annunciato la nascita del suo progetto solista THE PRICE, che vede coinvolti numerosi artisti italiani con cui ha collaborato nel corso degli anni. Il progetto si è concretizzato nella pubblicazione del primo album “A Second Chance to Rise” (BRX, SELF distribuzione), uscito nei negozi di dischi il 18 gennaio del 2019.

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Númenor – Chronicles from the Realms Beyond

Nuova veste e due bonus track per Chronicles from the Realms Beyond, ultimo album degli epic power metallers serbi Númenor

I Númenor son un gruppo epic power metal originario di Belgrado ed attivo dal 2009.

La discografia della band serba, dopo una manciata di ep e split ha preso il volo nel 2013 con la pubblicazione del primo lavoro sulla lunga distanza intitolato Colossal Darkness, seguito da altri due lavori, Sword and Sorcery e Chronicles from the Realms Beyond del 2017.
Ciò di cui parliamo è appunto la riedizione di quest’ultimo bellissimo lavoro, che prevede due bonus track (The Hour of the King e Lords of Chaos), un nuovo libretto ed una nuova copertina creata dall’artista serbo Bob Zivkovic.
L’album vede la partecipazione della session vocalist dei Therion Sandra su due brani (Moria e Beyond the Doors of Night) e l’entrata in formazione del nuovo batterista Marko Milojevic.
Chronicles from the Realms Beyond è un ottimo esempio di metallo epico, dal taglio heavy/power in cui non manca quel tocco sinfonico e black.
Prendendo spunto dalle tematiche fantasy tanto care al genere, l’album parte con l’opener Heart Of Steel proseguendo per sentieri che portano inevitabilmente alla gloria o alla morte.
L’alternanza tra più voci, che passano tra toni evocativi ed altri tipicamente metal e scream black, rende l’ascolto ancora più vario ed interessante con i brani che passano dall’epic sinfonico di Beyond the Doors of Night, al mid tempo dal taglio black metal di Lords Of Chaos, i due punti estremi della musica dei Númenor.
Un lavoro che merita sicuramente l’attenzione degli amanti del genere, tra Blind Guardian, Brimstone e le più classiche band epic metal.

Tracklist
1. Heart of Steel
2. Carven Stone
3. Withing Hour
4. Beyond the Doors of the Night
5. Moria
6. The Hour of the King
7. Lord of Chaos
8. Over the Mountains Cold
9. The Last of the Dragonlords
10. Realms Beyond (Instrumental)

Line-up
Despot Marko Miranovic-Vocals
Srdjan Brankovic-Guitars, Bass
Mladen Gosic-Keyboards
Marko Milojevic-Drums
Zeljko Jovanovic-Second Vocals

NUMENOR – Facebook

TIR – Metal Shock

L’album è un convincente sunto del metal più tradizionale ispirato dagli eroi britannici degli anni ottanta, ma che possiede quell’orgoglioso tocco tricolore a ricordare il valore di una solida scena nazionale.

Band storica della scena metal della capitale, i TIR danno alle stampe il loro secondo lavoro su lunga distanza intitolato Metal Shock.

Nata nel 1980, la band romana stampa il primo album solo nel 2011 (Heavy Metal), poi altri otto anni di silenzio prima che questa raccolta di brani cantati in lingua madre tornino a far parlare di new wave of british heavy metal secondo i TIR.
Il quintetto, ora formato da Sergio Bonelli (chitarra), Giuseppe Cialone (voce), Danilo Antonini (chitarra), Dino Gubinelli (basso) e Piero Aironi (batteria), ha dato vita ad un buon esempio di heavy metal ottantiano ispirato alla scena britannica, e il perfetto uso della nostra lingua caratterizza questa nuova raccolta di brani che tanto richiama Saxon e Judas Priest, quanto la Strana Officina nei brani in cui prende corpo tiratissimo hard rock (Crazy Mama e la travolgente Beat 150).
Giuseppe Cialone, già cantante degli epici Rosae Crucis, il suo mestiere lo conosce bene, così come i compagni d’avventura che vanno a formare una band compatta e di elevata esperienza.
Con la veloce e diretta Città In Fiamme, il potentissimo mid tempo di Banche Armate, il metallo incendiario della title track, l’album è un convincente sunto del metal più tradizionale ispirato dagli eroi britannici degli anni ottanta, ma che possiede quell’orgoglioso tocco tricolore a ricordare il valore di una solida scena nazionale.

Tracklist
1. Città In Fiamme
2. La Sfida
3. Banche Armate
4. La Luna Nel Cerchio
5. Crazy Mama
6. Dentro Il Vuoto
7. Lasciateci Fare
8. Metal Shock
9. Beat 150
10. Mitra
11. Memoria (Faber)

Line-up
Sergio Bonelli – Guitars
Danilo Antonini – Guitars
Dino Gubinelli – Bass
Piero Arioni – Drums
Giuseppe Cialone – Vocals

TIR – Facebook