Burial Remains – Trinity Of Deception

Venticinque minuti di ottimo death metal old school sotto forma di macigni sonori che non deluderanno gli appassionati dai gusti classici.

Old School death metal di grande impatto quello degli olandesi Burial Remains, al debutto con questo massacro sonoro composta da sette brani ed intitolato Trinity Of Deception.

Attivo dal 2006, il quartetto di Drachten, composto da membri di Boal, Grim Fate, Fleshcrawl e Disintegrate, licenzia tramite la Transcending Obscurity una bomba old school, mixata e masterizzata da Jonny Pettersson, già alle prese con band del calibro di Wombbath, Heads For The Dead, Nattravnen ed Henry Kane, praticamente il meglio offerto dal death metal underground lo scorso anno.
E Trinity Od Deception non tradisce le aspettative degli amanti di queste sonorità, tradizionali e poco originali quanto si vuole, ma dannatamente coinvolgenti, almeno per chi ama il metal estremo.
I Burial Remains di loro ci mettono una buona dose di impatto e quel mescolare il classico sound swedish con elementi provenienti dal death europeo, per semplificare si pensi ad una jam tra Dismember e Benediction da cui escono sette bestiali e devastanti tracce.
Venticinque minuti di ottimo death metal old school dunque, sotto forma di macigni sonori che non deluderanno gli appassionati dai gusti classici.

Tracklist
1.Crucifixion of the Vanquished
2.They Crawl
3.Trinity of Deception
4.March of the Undead
5.Burn With Me
6.Days of Dread
7.Tormentor

Line-up
Sven – Vocals
Wim – Guitar
Philippus – Guitar and bass
Danny – Drums

BURIAL REMAINS – Facebook

Axel Rudi Pell – XXX Anniversary Live

Registrato a Bochum e Budapest di recente, XXX Anniversary Live risulta il miglior modo per festeggiare un grande interprete dell’hard & heavy e la sua band, erede dei Rainbow o almeno della loro anima più metal.

Per i fans dell’hard & heavy classico i trent’anni di carriera di un personaggio come Axel Rudi Pell sono una ricorrenza sicuramente da festeggiare, per l’enorme contributo che lo storico chitarrista tedesco ha dato al genere fatto di una discografia immensa, assolutamente coerente con un sound diventato iconico.

E allora ecco servito il live, l’ennesima prova dal vivo di un gruppo che, sotto il nome del chitarrista, vede oggi un gruppo di musicisti dalle qualità altissime come il cantante Johnny Gioeli, una delle voci più belle e sottovalutate della scena classica, Ferdy Doernberg alle tastiere, Volker Krawczak al basso e quella piovra di Bobby Rondinelli dietro le pelli.
Registrato a Bochum e Budapest di recente, XXX Anniversary Live risulta il miglior modo per festeggiare un grande interprete dell’hard & heavy e la sua band, erede dei Rainbow, o almeno della loro anima più metal.
Ovviamente attraversiamo gran parte della carriera di Axel Rudi Pell, travolti da brani immortali, atmosfere epiche ed evocative, grandi melodie e come sempre una prestazione sontuosa del singer, mattatore tanto quanto la chitarra del leader.
Licenziato in doppio cd, l’album è assolutamente dedicato ai fans del gruppo, deliziati da una serie di brani storici presi da altrettanti album come Between The Walls, Black Moon Pyramid, Oceans Of Time, The Masquerade Ball e Mystica, tanto per citarne alcuni.
Poco altro da aggiungere se non che Axel Rudi Pell rimane ancora uno dei maggiori interpreti di queste storiche sonorità, pronto per il prossimo anno ad uscire con un nuovo lavoro, il diciannovesimo in carriera….e scusate se è poco.

Tracklist
CD1
01. The Medieval Overture (Intro)
02. The Wild And The Young
03. Wildest Dreams
04. Fool Fool
05. Oceans Of Time
06. Only The Strong Will Survive
07. Mystica (incl. Drum Solo)
08. Long Live Rock
CD2
01. Game Of Sins / Tower Of Babylon (incl. Keyboard Solo)
02. The Line
03. Warrior
04. Edge Of The World (incl. Band Introduction)
05. Truth And Lies
06. Carousel
07. The Masquerade Ball / Casbah
08. Rock The Nation

Line-up
Johnny Gioeli – Vocals
Axel Rudi Pell – Guitars
Ferdy Doernberg – Keyboards
Volker Krawczak – Bass
Bobby Rondinelli – Drums

AXEL RUDI PELL – Facebook

Kvinna – This is Türborock

Ascoltando i Kvinna non si compie una mera operazione nostalgica, ma si entra nel suono molto caldo di un gruppo che fa vedere come si può fare ottimo rock punk veloce e dalle diverse influenze.

Dalla Germania arriva un disco che si aspettava da anni, il cui spirito è perfettamente racchiuso nel titolo: This Is Turborock.

Il suono è dalle parti degli Zeke, dei Glucifer e degli Hellacopters, anche se il tutto è rielaborato in maniera molto personale. Il debutto dei tedeschi Kvinna è un qualcosa che mancava da tempo, ovvero un bel disco di rock contaminato dal punk, veloce e con venature stoner, e c’è anche una bella dose di affascinante pop. I Kvinna non sono un gruppo comune e lo dimostrano fin dalle prime note. Il loro suono non è un attacco sonoro alla Zeke, anche se riprende qualcosa del gruppo americano, così come estrae elementi dal suono degli Hellacopters senza però attenersi fedelmente. Il trio è molto ben bilanciato e il disco è una continua scoperta, suona al contempo molto americano ma anche europeo, con melodie inusuali e molto piacevoli. I Kvinna sono una di quelle band che sa stupire sempre, con la fondamentale caratteristica di non essere mai ovvia né scontata. Tutto l’album si fa ascoltare molto volentieri e anzi, si preme nuovamente play molto volentieri per rivivere il tutto. La chitarra compie un gran lavoro, la voce è molto particolare ed esce dai canoni di questo genere ibrido, mentre la sezione ritmica è assolutamente adeguata. Ascoltando i Kvinna non si compie una mera operazione nostalgica, ma si entra nel suono molto caldo di un gruppo che fa vedere come si può fare ottimo rock punk veloce e dalle diverse influenze. Il trio ha assorbito i molti e disparati ascolti e ne ha saputo trarre un buon disco, piacevole e con un certa profondità, senza essere fuori tempo massimo: anzi, può rivitalizzare un sottogenere molto piacevole, ma che negli ultimi anni ha mostrato un certo fiato corto. Non alzate il piede dall’acceleratore.

Tracklist
1.Desert Wytch
2.War Machine
3.Nitefighter
4.Flat Tyre
5.Space Vampyres
6.She-Wolves on Fyre
7.The Angry 45
8.Demon Road
9.Gammal Kvinna
10.Full Moon Ryders

Line-up
Thünderwolf
Grïzzly
Spÿder

KVINNA – Facebook

WACKEN OPEN AIR METAL BATTLE 2019 – SEMIFINALE 1: Genova 17\05\2019

Nella cornice dello storico Crazy Bull, Genova ha ospitato la prima semifinale del Wacken Open Air Metal Battle 2019, il concorso che porterà un gruppo italiano ad esibirsi sul palco dello storico e blasonato festival tedesco.

A questa semifinale sono arrivati gruppi davvero validi, e siamo sicuri che per i giurati scegliere i due gruppi per la finale nazionale del 25 maggio all’Arci Tom di Mantova non deve essere stato facile. Come non facile è suonare solo mezz’ora per ogni band, con un quarto d’ora per il cambio palco, tutti gestiti dallo stesso fonico.
I primi a calcare le assi del palco genovese sono stati i Game Zero, gruppo di una certa esperienza con un nuovo disco di prossima uscita, che segue il successo di pubblica e critica di Rise. I romani sono molto rodati ed offrono uno spettacolo che è già stato portato in giro per l’Europa, sono sicuri e il loro hard rock bordato di heavy metal è una garanzia.
Dopo i Game Zero salgono sul palco i concittadini Blodiga Skald, e qui si cambia totalmente: la band offre un folk metal molto godibile e sul palco, fra travestimenti e mosse, offrono davvero uno spettacolo inusuale, con violino e tastiere sugli scudi. Si vede che dietro questo modo di suonare e stare sul palco c’è molto lavoro.
Chiusa la parentesi folk metal, è il turno dei ventimigliesi Shockin’ Head, che con una performance davvero convincente e piena di energia, piena di metal a tutto tondo, tra power, thrash e hard rock, ci ricordano quanto siano importanti e ancora contundenti le origini del metal. Degno di nota particolare il cantante Daniele Sedda, un animale da palco che colpisce in fronte l’ascoltatore, risentiremo ancora parlare di lui e del suo gruppo.
Chiudono la serata i Big Hate, anch’essi provenienti da Roma, un combo che sparge un letale mix di death, thrash e groove metal, guidati dalla potenza e dalla presenza della cantante Heleonore. La loro mezz’ora risulta piacevole e ben strutturata.
Finisce la serata, piena di passione e di gruppi validi che dimostrano che il sottobosco metal è vivo e colpisce anche vedere tutti i gruppi in competizione bere e ridere assieme.
Alla fine a spuntarla sono la spuntano i Blodiga Skald e i liguri Shockin’Head, che andranno alla finale di sabato 25 maggio a Mantova, ma segnatevi tutti questi nomi e soprattutto ascoltateli perché sono tutte band davvero meritevoli.

Meadows End – The Grand Antiquation

The Grand Antiquation è un album che nulla toglie e nulla aggiunge alla carriera del gruppo svedese, ma di fatto conferma la buona proposta che da anni lo contraddistingue, continuando la tradizione dei Meadows End nel death metal melodico dall’anima epico sinfonica.

Tornano sul mercato i Meadows End, gruppo svedese arrivato al quarto full length in ormai vent’anni di attività.

Poco conosciuta rispetto ad altre realtà della scena estrema melodica scandinava, la band ha sempre rilasciato buoni lavori incentrati su un melodic death metal valorizzato dalla parte sinfonica, molto presente ed importante nell’economia del sound.
The Grand Antiquation segue di tre anni l’ultimo Sojourn e di cinque il notevole The Sufferwell, del quale vi parlammo all’epoca e le novità in parte non mancano in un sound ormai consolidato.
Il gruppo vira leggermente verso un approccio più moderno e groove, mantenendo quel tocco epico che tanto sa di primi Amorphis come di Amon Amarth, scandito da riff creati nel profondo delle foreste scandinave, sinfonie suggestive ed a tratti magniloquenti e, specialmente, nei primi brani (Devilution, Storm Of Perdition), potenziati da ritmiche terremotanti.
Nel corso dell’ascolto si torna pian piano al solito sound di marca Meadows End che accoglie tra le sue note melodic death metal svedese ed un approccio epico sinfonico proveniente dalla terra dei mille laghi.
Mats Helli, Jan Dahberg e compagni sanno come catturare l’attenzione degli amanti del genere, tra potenti sciabolate estreme e raffinati passaggi orchestrali, dando vita a cavalcate metalliche dalle melodie a cui difficilmente si resiste, otto sinfonie d’acciao sempre in bilico tra la raffinata anima orchestrale e la potenza del metal estremo (Non-Dreaming Eye).
The Grand Antiquation è un album che nulla toglie e nulla aggiunge alla carriera del gruppo svedese, ma di fatto conferma la buona proposta che da anni lo contraddistingue, continuando la tradizione dei Meadows End nel death metal melodico dall’anima epico sinfonica.

Tracklist
1.Devilution
2.Storm Of Perdition
3.Svept In Sorgeplad
4.Night’s bane
5.Non-Dreaming Eye
6.Her Last Sigh Goodbye
7.The Insignificance Of Man
8.I Stilla Vemod Vandra

Line-up
Mats Helli – Bass
Jan Dahlberg – Guitars
Robin Mattsson – Keyboards
Johan Brandberg – Vocals
Daniel Tiger – Drums

MEADOWS END – Facebook

HORNWOOD FELL

Il singolo “Vulnera Pt. II”, dall’album Damno Lumina Nocte in uscita a fine maggio (Third I Rex).

Il singolo “Vulnera Pt. II”, dall’album Damno Lumina Nocte in uscita a fine maggio (Third I Rex).

In uscita il 31 Maggio 2019, il nuovo album degli Italini HORNWOOD FELL risulta essere uno dei dischi caldi di questo 2019 in ambito estremo a livello internazionale, posizionando la band affianco alle uscite di etichette importanti come la NOEVDIA e l’Italiana I, VOIDHANGER.

Il nuovo singolo é ora disponibile sul canale YouTube dell’etichetta Inglese THIRD I REX e tramite la pagina bandcamp della stessa.

Il portale americano TOILET OV HELL, che ha curato l’anteprima internazionale del primo brano tratto dal nuovo capitolo della band, ha presentato il brano/disco con un ottimo feedback:

“.. ‘Vulnera Pt. II’ offers up your first taste of this off-kilter and extremely righteous record. Brothers Andrea and Marco Basili weave a tangled web of interconnected passages, rife with rotten husks of dissonant riffs and bloody chunks of keyboard blasts. But don’t just take my word for it. Stab that motherfucking play button and let your ears do the talking.”

Questo sará il primo disco per la band in collaborazione con una nuova etichetta discografica, visto che le precedenti uscite furono curate dalla Avantgarde Music!

Preparatevi per uno tra i migliori dischi di metal estremo dell’anno!
Preordini a questo LINK!

https://3rdirex.bandcamp.com/album/damno-lumina-nocte