Hour Of Penance – Regicide

Devastante sotto ogni punto di vista, il nuovo album dei romani Hour Of Penance è a tutti gli effetti un prodotto di livello internazionale e si iscrive di diritto alla sfida per il miglior album del genere in questo 2014.

Un’avventura, quella del combo della capitale, iniziata nel 2000 ed arrivata al sesto full-length che segue “Sedition”, pubblicato due anni fa.
E’ cambiata la sezione ritmica, con gli innesti di Marco Mastrobuono al basso e della macchina da guerra James Payne, dietro le pelli nell’ultimo album degli Hiss From The Moat ed autore di una prova eccezionale.
Si ha la sensazione di trovarci ad un livello talmente alto che, per descriverne il sound a chi ancora non li conoscesse, non si deve parlare di influenze ma, al limite, di somiglianze, proprio perché gli Hour Of Penance hanno dalla loro una personalità da grande band che li aiuta ad avere un loro suono distinguibile; il loro brutal death, che definire tecnico è un eufemismo, a questo giro fa meraviglie risultando un macigno nichilista, di una profondità e magniloquenza disarmante.
Copertina da ultimi fotogrammi dell’apocalisse, con un ultimo processo inferto dai suoi tirapiedi al figlio dell’altissimo e una bordata sonora che annichilisce, una discesa senza freni tra drumming disumano, assoli e riff spettacolari e suonati alla velocità della luce, accenni di canti gregoriani che arricchiscono l’atmosfera di devastazione con un quid sinistro di epico disfacimento (Desecrated Souls, Sealed Into Ecstasy).
Non c’è speranza né il benché minimo accenno di salvezza, l’atmosfera di caos è sovrana e il gruppo sguazza in questo sfacelo, lasciando che il growl da Oscar di Paolo Pieri infligga il colpo mortale ai nostri poveri padiglioni auricolari.
Senza un attimo di respiro si fugge inseguiti dai quattro, che continuano il massacro senza soluzione di continuità, la sezione ritmica offre la sensazione di un palazzo che crolla, precisa e potente asseconda le due chitarre (lo stesso Paolo Pieri e Giulio Moschini) che come mitragliatori impazziti sparano riff sull’ascoltatore sterminando chiunque e non lasciando prigionieri.
Album che alla fine lascia la gradevole sensazione di aver potuto godere della prova di una delle migliori band brutal in circolazione, inutile dire che l’acquisto è assolutamente obbligato.

Tracklist:
1. Through the Triumphal Arch
2. Reforging the Crowns
3. Desecrated Souls
4. Resurgence of the Empire
5. Spears of Sacred Doom
6. Sealed into Ecstasy
7. Redeemer of Atrocity
8. Regicide
9. The Sun Worship
10. The Seas of Light
11. Theogony

Line-up:
Paolo Pieri – Vocals, Guitars
Marco Mastrobuono – Bass
James Payne – Drums
Giulio Moschini – Guitars

HOUR OF PENANCE – Facebook

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Garrett Sparrow – RAMBO
    by Leonardo Pulcini on 9 Settembre 2025 at 15:23

    Garrett Sparrow, Sfogliare “RAMBO” è come aprire il quaderno di un liceale: scarabocchi, pensieri confusi e sentimenti a cui dare un nome. Ma a scuola conclusa, sarebbe un peccato buttarlo.

  • The Saint & la Bestemmia present: Adventure with the Saint Episode n°54
    by Il Santo on 8 Settembre 2025 at 16:22

    Oggi ascoltiamo: Johnny Brunette Trio, Bad Brains, Von Masoch, The Sons of Hercules, Nations on Fire, The Cannibals, The Flowers, The Crawdaddys, Thee Hypnotics, Man or Astro-Man, No Trend, The Bad Beats, Das Klown, The Sore Losers, Dee Rangers, Witchdoctors

  • Hüsker Dü, in arrivo un box set dal vivo
    by Reverend Shit-Man on 6 Settembre 2025 at 20:30

    Continua l’opera meritoria della Numero Group, label specializzata in ristampe e restaurazioni tra gli archivi di band fondamentali del post–hardcore americano degli anni Novanta (Karate, Unwound, Codeine e altre) e in generale di altre formazioni indie rock, con l’obiettivo di ridare vita e pubblicare chicche inedite e altre registazioni perdute o dimenticate, o mai pubblicate.

  • Rebirth – Nastyville … Il rock è una fenice!
    by Claudio Frandina on 5 Settembre 2025 at 17:44

    Correte subito ad ascoltare il singolo di spinta “Rockin' Through The Night”, pezzo che miscela il sound più nuovo con basi classiche del rock, e seguite i ragazzi sui social per rimanere aggiornati.....

  • Malvos – In the mood
    by Massimo Argo on 5 Settembre 2025 at 9:37

    Per anni ci siamo e ci hanno detto che da grandi ( meglio, da vecchi) ci saremmo scordati i Ramones, i Misfits e il punk rock, e invece siamo ancora qui ad ascoltare bellissimi dischi come questo.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »