Snake Tongue – Raptor’s Breath

I paesi scandinavi, maestri in molti dei generi che formano la grande famiglia metallica, hanno nell’underground una fiorente scena punk/hardcore, balzata agli onori già da molti anni, ma soffocata dalle più conosciute realtà death, black e power.

Nulla di male, ma è altresì vero che i gruppi dediti al genere sono molti, ed alcuni meritevoli d’attenzione, in fondo sempre di musica estrema si tratta, parente di quel genere ribelle ed anticonformista che è il grindcore e che, a sua volta spesso si ritrova a bere un bicchiere con il buon vecchio death metal.
Gli Snake Tongue sono un gruppo svedese, al debutto con questa mezz’ora di hardcore metal, mixata da Kurt Ballou dei Converge dal titolo Raptor’s Breath.
Il loro sound si ispira alla scena statunitense, anche se i richiami al metal estremo della loro terra non mancano, così come qualche rallentamento al limite dello sludge.
L’assalto sonoro portato dal gruppo è brutale e senza soluzione di continuità, con il singer Patrik che si danna l’anima, urlando e sbraitando senza sosta, mentre gli strumenti creano un devastante e potente muro sonoro, compatto, brutale e dalla forza disarmante.
Hardcore e metal sono uniti in questi nove brani esplosivi, dall’ottimo impatto, un vero attacco frontale prodotto benissimo, dalle ritmiche folli, violento come una burrasca nel Mare del Nord e compatto come il buio dell’oceano in una notte tempestosa.
Ottima padronanza degli strumenti e poca voglia di scherzare fanno di Raptor’s Breath un buon ascolto per gli amanti dell’hardcore che non disdegnano qualche sconfinamento nel metal estremo.
La formula non dispiace e l’album esce vario, colmo di cambi di ritmo, mentre l’atmosfera rimane da tregenda sonora, valorizzata da un sound che più in your face di così non si può.

TRACKLIST
1.Raptors Breath
2.In Stone
3.Post Mortem Spasms
4.Altar
5.Lashes
6.The Horror
7.Ghost Dance
8.Death Dance
9.The Narcissict

LINE-UP
Samuel – Drums
Niklas – Guitar
Martin – Bass & Vocals
Patrik – Vocals
Fredrik – Guitar

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